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Ultima Cena Vangelo Di Giovanni


Ultima Cena Vangelo Di Giovanni

Nel cuore del mistero dell'Ultima Cena, il Vangelo di Giovanni ci offre una prospettiva unica e profondamente significativa, divergendo in punti cruciali dai racconti sinottici. Questa cena, più che una semplice rievocazione del pasto pasquale, si rivela un momento di rivelazione, servizio e amore supremo, un vertice teologico che illumina l'essenza stessa della divinità incarnata.

La cornice giovannea si distingue immediatamente per l'assenza della tradizionale istituzione dell'Eucaristia, presente invece in Matteo, Marco e Luca. Al suo posto, troviamo un'enfasi sul gesto rivoluzionario della lavanda dei piedi (Giovanni 13,1-20), un atto di umiltà radicale compiuto da Gesù nei confronti dei suoi discepoli. Questo episodio, assente negli altri Vangeli, non è un semplice atto di pulizia fisica, ma un potente simbolo del servizio disinteressato e dell'amore incondizionato che devono caratterizzare la vita dei credenti.

L'Ultima Cena nel Vangelo di Giovanni è un momento di transizione cruciale. Gesù, consapevole della sua imminente Passione, si prepara a lasciare il mondo e tornare al Padre (Giovanni 13,1). Questa consapevolezza non lo porta a concentrarsi sulla propria sofferenza, ma a dedicarsi completamente ai suoi discepoli, offrendo loro insegnamenti, consolazioni e promesse che plasmeranno la loro fede e la loro missione futura.

Il contesto temporale è anch'esso significativo. Giovanni pone l'Ultima Cena "prima della festa di Pasqua" (Giovanni 13,1), una collocazione che suggerisce una distinzione teologica importante rispetto ai Vangeli sinottici, dove la cena è esplicitamente identificata come il pasto pasquale. Questa discrepanza cronologica potrebbe indicare un'intenzione giovannea di sottolineare la sovranità di Gesù sul tempo e sugli eventi, presentandolo come l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, il vero agnello pasquale che compie le promesse dell'Antico Testamento.

La lavanda dei piedi, come già accennato, è il fulcro narrativo di questo episodio. Gesù, spogliatosi delle vesti e cingendosi di un asciugamano, si china ai piedi dei suoi discepoli, lavandoli uno ad uno. Pietro, inizialmente riluttante ad accettare questo gesto da parte del suo Maestro, viene redarguito da Gesù, che gli spiega come la purificazione interiore sia essenziale per avere parte con lui (Giovanni 13,8). Questo dialogo rivela la profondità spirituale della lavanda dei piedi, che va oltre la semplice igiene e simboleggia la necessità di purificazione dal peccato e di accoglienza dell'amore di Dio.

Gesù stesso spiega il significato del suo gesto: "Vi ho dato un esempio, perché come ho fatto io a voi, così facciate anche voi" (Giovanni 13,15). L'imitazione di Cristo nel servizio umile e nell'amore fraterno diventa così un imperativo fondamentale per i discepoli, un segno distintivo della loro appartenenza alla comunità cristiana.

La rivelazione del traditore è un altro momento chiave dell'Ultima Cena giovannea. Gesù, turbato nello spirito, annuncia che uno di loro lo tradirà (Giovanni 13,21). Questa dichiarazione crea sconcerto e apprensione tra i discepoli, che si interrogano l'un l'altro per scoprire chi sia il colpevole. Giovanni, "il discepolo che Gesù amava", appoggiato al petto di Gesù, gli chiede direttamente chi sia il traditore. Gesù risponde offrendo un boccone a Giuda Iscariota, identificandolo così in modo inequivocabile (Giovanni 13,26).

Subito dopo aver ricevuto il boccone, Giuda esce dalla stanza, per compiere il suo nefasto piano (Giovanni 13,30). Giovanni sottolinea l'importanza di questo momento, affermando che "era notte", sia letteralmente che simbolicamente. L'uscita di Giuda rappresenta l'ingresso delle tenebre del tradimento e della morte nel cuore della comunità dei discepoli.

Il Discorso di Addio: Un Testamento Spirituale

Dopo l'uscita di Giuda, Gesù inizia un lungo discorso di addio (Giovanni 14-17), un vero e proprio testamento spirituale rivolto ai suoi discepoli. In questi capitoli densi di significato teologico, Gesù offre loro consolazione, promesse e insegnamenti fondamentali per la loro vita futura.

Gesù promette ai suoi discepoli che non li lascerà orfani, ma invierà loro il Paraclito, lo Spirito Santo, che li guiderà nella verità e li consolerà nelle difficoltà (Giovanni 14,16-17). Lo Spirito Santo non è solo un'entità astratta, ma una presenza vivificante che abita nei cuori dei credenti e li trasforma dall'interno.

Gesù si presenta anche come "la via, la verità e la vita" (Giovanni 14,6), affermando che nessuno può venire al Padre se non per mezzo di lui. Questa affermazione esclusiva sottolinea l'unicità e la centralità di Gesù Cristo nel piano di salvezza di Dio.

Gesù esorta i suoi discepoli a rimanere nel suo amore, come il tralcio rimane unito alla vite (Giovanni 15,1-17). Questa immagine potente illustra la necessità di una comunione costante con Cristo per portare frutto nella vita. L'amore reciproco tra i discepoli è un segno distintivo della loro appartenenza a Cristo e una testimonianza della presenza di Dio nel mondo.

Gesù prevede anche le persecuzioni che i suoi discepoli dovranno affrontare a causa del suo nome (Giovanni 15,18-16,4). Tuttavia, li rassicura che lo Spirito Santo li sosterrà e li guiderà nella testimonianza del Vangelo.

La Preghiera Sacerdotale: L'Unità nel Cuore di Dio

Il culmine del Discorso di Addio è la Preghiera Sacerdotale di Gesù (Giovanni 17), un'invocazione solenne al Padre per l'unità dei suoi discepoli. Gesù prega affinché i suoi discepoli siano "una cosa sola" come lui e il Padre sono una cosa sola (Giovanni 17,21). Questa unità non è solo un ideale astratto, ma una realtà concreta che deve manifestarsi nella vita della comunità cristiana.

Gesù prega anche per coloro che crederanno in lui attraverso la parola dei suoi discepoli, estendendo così la sua preghiera a tutte le generazioni future di credenti. La Preghiera Sacerdotale rivela il cuore del desiderio di Gesù: che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.

L'Ultima Cena nel Vangelo di Giovanni è quindi molto più di un semplice resoconto storico. È un evento teologico denso di significato, che rivela l'amore infinito di Dio per l'umanità e la necessità di una risposta di fede e di servizio da parte dei credenti. La lavanda dei piedi, il Discorso di Addio e la Preghiera Sacerdotale costituiscono un tesoro di insegnamenti e di promesse che continuano a nutrire e a guidare la Chiesa di oggi. Comprendere la profondità e la ricchezza di questi episodi è fondamentale per una comprensione più completa del Vangelo di Giovanni e del messaggio di Gesù Cristo.

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