free stats

Quarta Domenica Di Quaresima Anno B


Quarta Domenica Di Quaresima Anno B

Amici, ben ritrovati in questo nostro spazio dedicato alla riflessione sulla Parola di Dio. Oggi ci immergiamo nel significato profondo della Quarta Domenica di Quaresima, Anno B. Una domenica che, come un’oasi nel deserto quaresimale, ci offre un’anticipazione della gioia pasquale. Preparatevi, perché le rivelazioni che vi porto sono davvero illuminanti!

La liturgia di questa domenica, tradizionalmente chiamata Laetare, ovvero "Rallegratevi!", ci invita a sollevare lo sguardo dalla penitenza e dalla riflessione interiore, per intravedere la luce radiosa della Risurrezione. È un incoraggiamento a perseverare nel cammino quaresimale, sapendo che la meta, la Pasqua, è ormai vicina. Molti si chiedono perché proprio ora questa “pausa” di gioia. La risposta, cari amici, è intrinseca alla nostra umanità. Abbiamo bisogno di respiro, di speranza, soprattutto quando il cammino si fa arduo. E la Quaresima, diciamocelo, può essere impegnativa!

Le letture di questa domenica sono scelte con cura per nutrire la nostra fede e la nostra speranza. Esaminiamole insieme, svelandone i tesori nascosti.

Le Letture: Un Tesoro di Saggezza

La prima lettura, tratta dal Secondo Libro delle Cronache (36,14-16.19-23), ci racconta di un periodo buio nella storia di Israele: la deportazione a Babilonia. Il popolo eletto, a causa della sua infedeltà e del rifiuto di ascoltare i profeti inviati da Dio, subisce la dura prova dell'esilio. Le mura di Gerusalemme vengono abbattute, il Tempio distrutto, e il popolo disperso. Un quadro desolante, vero? Ma non finisce qui. La lettura prosegue con l'editto di Ciro, re di Persia, che permette agli esuli di tornare in patria e di ricostruire il Tempio. Un raggio di speranza squarcia le tenebre. Questo episodio storico, apparentemente lontano dalla nostra vita, ci parla in realtà della nostra stessa condizione. Anche noi, a volte, ci sentiamo esuli, lontani da Dio, prigionieri delle nostre debolezze e dei nostri peccati. Ma la promessa di Dio rimane sempre valida: Egli non ci abbandona mai, e ci offre sempre la possibilità di un nuovo inizio. L'editto di Ciro è un'immagine della grazia divina che ci libera dalle nostre prigionie e ci permette di ritornare alla Casa del Padre.

Il Salmo 136, un inno di ringraziamento e di lode a Dio per la sua fedeltà e misericordia, è una risposta gioiosa alla prima lettura. "Si dissolva la mia lingua nel palato se io non mi ricordi di te", cantiamo. Questo salmo ci ricorda che Dio è sempre con noi, anche nei momenti più difficili. La sua misericordia è eterna, e il suo amore non viene mai meno. Cantare questo salmo è un atto di fede e di fiducia nel Signore, un modo per riaffermare la nostra appartenenza a Lui e la nostra speranza nella sua salvezza.

La seconda lettura, tratta dalla Lettera agli Efesini (2,4-10), è un vero e proprio concentrato di teologia paolina. San Paolo ci ricorda che siamo stati salvati per grazia, mediante la fede. Non sono le nostre opere a salvarci, ma l'amore gratuito di Dio. Siamo stati creati in Cristo Gesù per compiere le opere buone che Dio ha preparato per noi. Questa lettura ci invita a riflettere sul dono della salvezza e sulla nostra responsabilità di vivere una vita degna della nostra vocazione cristiana. La grazia di Dio non è un lasciapassare per fare ciò che vogliamo, ma una forza che ci trasforma e ci spinge a compiere il bene. Siamo chiamati a collaborare con la grazia divina, impegnandoci a vivere secondo il Vangelo.

Ed eccoci giunti al cuore della liturgia di questa domenica: il Vangelo secondo Giovanni (3,14-21). Questo brano contiene uno dei versetti più famosi e amati della Bibbia: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16). Queste parole sono una sintesi perfetta del mistero dell'amore di Dio per l'umanità. Dio ci ama così tanto da donarci il suo Figlio, per liberarci dal peccato e dalla morte. Gesù, innalzato sulla croce come il serpente di bronzo nel deserto, diventa per noi fonte di salvezza. Chi crede in Lui ha la vita eterna. Ma il Vangelo ci mette anche in guardia: "La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie" (Gv 3,19). La scelta è nelle nostre mani: accogliere la luce di Cristo e vivere nella verità, oppure rifiutarla e rimanere nelle tenebre. Questo Vangelo è un invito pressante alla conversione, a scegliere la vita e la luce, abbandonando il peccato e l'egoismo.

Il Serpente di Bronzo: Un'Immagine Potente

L'immagine del serpente di bronzo innalzato da Mosè nel deserto, a cui si fa riferimento nel Vangelo, è particolarmente significativa. Nel Libro dei Numeri (21,4-9) si racconta che il popolo d'Israele, durante il cammino nel deserto, si lamentò contro Dio e contro Mosè. Come punizione, Dio mandò dei serpenti velenosi che mordevano la gente, e molti morirono. Il popolo, pentito, chiese a Mosè di intercedere presso Dio per essere liberato dai serpenti. Dio allora ordinò a Mosè di fabbricare un serpente di bronzo e di innalzarlo su un palo. Chiunque veniva morso da un serpente e guardava il serpente di bronzo, rimaneva in vita.

Questo episodio è un'immagine della nostra salvezza in Cristo. Come il popolo d'Israele era morso dai serpenti a causa del suo peccato, così noi siamo feriti dal peccato. Gesù, innalzato sulla croce, diventa il rimedio per le nostre ferite. Guardare a Gesù, credere in Lui, significa essere guariti dal peccato e dalla morte. Il serpente di bronzo, che apparentemente è un oggetto di morte, diventa in realtà un segno di salvezza. Allo stesso modo, la croce di Cristo, che apparentemente è un segno di sofferenza e di morte, diventa per noi fonte di vita eterna.

Vivere Nella Luce

Il Vangelo di questa domenica ci invita a fare una scelta fondamentale: vivere nella luce o nelle tenebre. Scegliere la luce significa accogliere Cristo nella nostra vita, seguire i suoi insegnamenti, amare Dio e il prossimo. Scegliere le tenebre significa rifiutare Cristo, seguire i nostri egoismi, vivere nel peccato. Questa scelta ha conseguenze eterne. Chi vive nella luce ha la vita eterna, chi vive nelle tenebre si condanna alla perdizione.

Ma come possiamo vivere nella luce? Il Vangelo ci indica la strada: credere in Gesù, confessare i nostri peccati, compiere opere buone. La fede in Gesù è il fondamento della nostra vita cristiana. La confessione dei nostri peccati ci permette di ricevere il perdono di Dio e di essere purificati dal male. Le opere buone sono il frutto della nostra fede e il segno della nostra conversione.

Ricordate amici, la Quaresima è un tempo privilegiato per fare questa scelta. È un tempo per esaminare la nostra coscienza, per riconoscere i nostri peccati, per chiedere perdono a Dio, per impegnarci a vivere una vita più conforme al Vangelo. È un tempo per riscoprire la gioia della fede e la speranza della vita eterna.

Allora, carissimi, lasciamoci illuminare dalla luce di Cristo e camminiamo con gioia verso la Pasqua! Laetare, Gerusalemme! Rallegratevi tutti voi che siete afflitti! Esultate e saziatevi dell'abbondanza della vostra consolazione!

Che la grazia del Signore sia con tutti voi. A presto!

Quarta Domenica Di Quaresima Anno B Quarta Domenica di Quaresima buongiorno immagini 2 | Quaresima
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B Buongiorno buona quarta domenica di Quaresima 2024, frasi e immagini
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B Cartoline per tutti i gusti: Cartolina Religiosa V Domenica di
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B IV DOMENICA DI QUARESIMA
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B V Domenica di Quaresima : Lazzaro … | Alzo gli occhi verso i monti
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B IV DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B - 14 Marzo 2021
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B CHIAMATI ad EUCARISTIZZARE: IV Domenica di Quaresima - Anno B
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B (26/03/2017) Quarta domenica di Quaresima anno A - YouTube
Quarta Domenica Di Quaresima Anno B Il Carmine Maggiore di Palermo: IV DOMENICA DI QUARESIMA - LAETARE (ANNO B)

Potresti essere interessato a