free stats

Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania


Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania

Amici miei, avvicinatevi, sedetevi accanto a me. Lasciate che vi racconti, con la precisione che solo anni di studio e una profonda connessione con la terra catanese possono offrire, di un evento che non è semplicemente una festa, ma un’esperienza, un viaggio nel cuore pulsante della devozione e della storia: Sant’Agata a Catania.

Ecco, noi sappiamo, non solo perché lo leggiamo sui libri, ma perché lo sentiamo nel profondo, che Sant’Agata si festeggia a Catania in due momenti ben distinti e, oserei dire, complementari. Certo, c’è la festa maggiore, quella che catalizza l’attenzione di tutto il mondo, ma non dimentichiamoci del suo riflesso estivo, un’eco che risuona nel calore di agosto.

La festa maggiore, quella che infiamma Catania di fede e di colori, si svolge dal 3 al 5 febbraio. Tre giorni intensi, carichi di simbolismo, di preghiere sussurrate e grida di gioia. Non è solo un evento religioso, intendiamoci. È un rito collettivo, un’immersione totale nella cultura catanese, un’esplosione di identità.

Proviamo, insieme, a visualizzare. Immaginatevi le strade gremite di gente, un fiume umano che scorre dietro le candelore, quelle imponenti costruzioni in legno ornate di cera, simbolo delle corporazioni dei mestieri, che ondeggiano al ritmo incalzante della musica. Ogni candelora ha la sua identità, la sua andatura, la sua storia. E i devoti, uomini e donne, portano sulle spalle questo peso, questo onore, con una devozione che si legge nei loro occhi, madidi di sudore e di emozione.

E poi, il fercolo, l’argenteo scrigno che custodisce le reliquie della Santa. Pensate a quanti artigiani, generazioni di orafi, hanno dedicato la loro vita a plasmare l’argento, a cesellare ogni dettaglio, a rendere omaggio alla loro protettrice. Il fercolo, trainato da centinaia di uomini in camice bianco, si muove lentamente tra la folla, accompagnato dalle grida di "Cittadini, viva Sant’Agata!". È un grido che squarcia l’aria, un grido che unisce, un grido che rinnova il patto secolare tra Catania e la sua Santa.

Non dimentichiamoci della processione. Percorre le vie del centro storico, toccando i luoghi simbolo della vita e del martirio di Agata: la Cattedrale, ovviamente, ma anche la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, dove secondo la tradizione subì il supplizio dei carboni ardenti, e la Chiesa di Sant’Agata al Carcere, dove fu imprigionata. Ad ogni sosta, una preghiera, un canto, un omaggio floreale. E lo sguardo dei devoti, sempre rivolto verso il fercolo, in un dialogo silenzioso, intimo, con la loro Santa.

E la notte? Oh, la notte di Sant’Agata! È un momento magico, quasi surreale. Le luci della città si riflettono nell’argento del fercolo, creando un’atmosfera di intensa spiritualità. I canti e le preghiere si mescolano al brusio della folla, creando un’unica, potente voce. E poi, improvvisamente, il silenzio. Un silenzio carico di emozione, di attesa, di speranza. Un silenzio rotto solo dal suono dei fuochi d’artificio, che illuminano il cielo di Catania, in un tripudio di colori che celebra la vita e la fede.

La Festa di Agosto: Un’Eco di Fede

E poi c’è, come dicevamo, la festa del 17 agosto. Una celebrazione più intima, meno sfarzosa, ma non per questo meno sentita. È la festa del ritorno delle reliquie di Sant’Agata a Catania, dopo essere state trasferite a Costantinopoli nel 1040 e poi riportate in patria nel 1126.

Pensate alla gioia incontenibile dei catanesi, dopo secoli di lontananza, nel riabbracciare le spoglie della loro Santa. Una gioia che si rinnova ogni anno, nel ricordo di quel momento storico. La processione del 17 agosto è più breve, più raccolta, ma non meno intensa. Il fercolo percorre le vie del centro storico, accompagnato sempre dalla devozione dei catanesi. Ma questa volta, l’atmosfera è diversa. È un’atmosfera di gratitudine, di ringraziamento per il dono ricevuto.

E la festa di agosto è anche un’occasione per riscoprire la bellezza del centro storico di Catania, per ammirare i suoi palazzi barocchi, le sue chiese maestose, le sue piazze vivaci. E per assaporare i sapori della cucina catanese, dai cartocci ripieni di ricotta alle olivette di Sant’Agata, dolci a forma di oliva, simbolo del martirio della Santa.

Non dimentichiamoci, amici miei, che la festa di Sant’Agata è un evento che si tramanda di generazione in generazione. I bambini imparano fin da piccoli a conoscere la storia della Santa, a cantare le sue lodi, a partecipare alla processione. È un patrimonio culturale immateriale che va preservato, valorizzato, trasmesso alle future generazioni. Un tesoro che appartiene a tutti noi, catanesi e non.

La precisione con cui possiamo definire le usanze legate a Sant'Agata è sbalorditiva. Ad esempio, i dettagli specifici sull'abbigliamento dei devoti variano leggermente tra le diverse corporazioni, riflettendo non solo la loro professione, ma anche la storia e le tradizioni specifiche di ogni gruppo. Alcuni indossano camicie bianche con un cordone colorato, altri gilet ricamati, altri ancora cappelli o fasce. Questi dettagli, apparentemente insignificanti, sono in realtà un segno distintivo, un modo per affermare la propria identità e la propria appartenenza.

E poi ci sono i canti. I canti in onore di Sant’Agata sono numerosi e vari, tramandati oralmente da secoli. Alcuni sono canti popolari, semplici e immediati, altri sono inni sacri, più solenni e raffinati. Ma tutti, nessuno escluso, esprimono l’amore e la devozione dei catanesi verso la loro Santa. Uno dei più famosi è il canto delle sorelle, un canto struggente che rievoca il martirio di Agata e la sua incrollabile fede.

Pensate alla maestria degli artigiani che realizzano le candelore. Ogni candelora è un’opera d’arte unica, frutto di un lavoro paziente e minuzioso. Gli intagli in legno, le decorazioni in cera, le figure sacre: tutto è realizzato a mano, con una cura e una precisione che lasciano senza parole. E poi c’è il peso. Le candelore possono pesare diverse centinaia di chili, e i portatori le trasportano sulle spalle per ore, con una forza e una resistenza incredibili.

E i fuochi d’artificio? Sono uno spettacolo nello spettacolo. I maestri pirotecnici catanesi sono tra i più bravi al mondo, capaci di creare coreografie pirotecniche mozzafiato, che illuminano il cielo di Catania con mille colori. Ogni fuoco d’artificio è un omaggio a Sant’Agata, un segno di festa e di gioia.

Quindi, amici miei, la prossima volta che sentirete parlare di Sant’Agata a Catania, ricordatevi di quello che vi ho raccontato. Ricordatevi della fede, della devozione, della tradizione. Ricordatevi della bellezza, dell’arte, della cultura. Ricordatevi di Catania, una città unica al mondo, che celebra la sua Santa con un amore e una passione che non hanno eguali. E magari, perché no, venite a trovarci durante la festa. Vedrete con i vostri occhi, sentirete con il vostro cuore, la magia di Sant’Agata. Saremo lieti di accogliervi, di condividere con voi la nostra fede, la nostra cultura, la nostra gioia. E di farvi sentire parte della nostra grande famiglia catanese.

Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Catania festeggia Sant'Agata - 5 Febbraio 2020 | Many thanks… | Flickr
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania La potenza del mito della festa di Sant’Agata a Catania – La Voce di
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Festa di Sant’Agata a Catania – La Tua Italia
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Festa di Sant'Agata 2023 a Catania, il programma degli eventi
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Quando e Come si Festeggia Sant'Agata, Patrona di Catania?
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Feast of Sant'Agatha in Catania between faith, tradition and folklore
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania Festa di Sant'Agata Edizione 2023 - Visit Catania
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania 17 agosto: perché si festeggia Sant'Agata a Catania?
Quando Si Festeggia Sant'agata A Catania 17 agosto: perché si festeggia Sant'Agata a Catania?

Potresti essere interessato a