Storia Di San Mattia Per Bambini

Amici miei, avvicinatevi. Oggi vi voglio raccontare una storia meravigliosa, una storia di cambiamento, di perdono e di una chiamata sorprendente. Una storia che ci riguarda tutti, perché parla della possibilità di trasformare la nostra vita in qualcosa di straordinario. Parliamo di San Mattia, un uomo scelto per un compito importantissimo, un uomo che potremmo definire “l’ultimo” degli Apostoli.
Lasciate che vi conduca attraverso gli eventi, svelandovi particolari che magari non avete mai sentito, dettagli che dipingono un quadro più completo di questo personaggio affascinante.
Pensate alla Gerusalemme del primo secolo. Un fermento di idee, di speranze, di tensioni. Gesù è appena asceso al Cielo, lasciando i suoi Apostoli con una missione immensa: diffondere il suo messaggio d'amore e di salvezza in tutto il mondo. Ma ecco, un dolore profondo li attanaglia: Giuda Iscariota, uno dei Dodici, li ha traditi, scegliendo un cammino oscuro che lo ha portato alla disperazione. Il collegio apostolico, il cuore pulsante della nascente Chiesa, è incompleto.
Sentite la loro angoscia? Immaginatevi la responsabilità che sentono sulle spalle. Il numero Dodici non è casuale. Ricorda le dodici tribù d'Israele, simboleggia la pienezza, la completezza del popolo di Dio. Senza un dodicesimo Apostolo, la loro missione si sentirebbe menomata.
Allora Pietro, con la sua autorevolezza e la sua fede incrollabile, si alza e parla. Dice che è necessario trovare un degno successore a Giuda, qualcuno che sia stato testimone oculare della vita, della morte e della risurrezione di Gesù. Qualcuno che abbia condiviso con loro gli anni cruciali della predicazione in Galilea e in Giudea.
Ed è qui che la figura di Mattia inizia a emergere dalle ombre della storia.
Non sappiamo molto di lui prima di questo momento cruciale. Alcune tradizioni lo identificano come uno dei settantadue discepoli inviati da Gesù a predicare il Vangelo, ma le fonti non sono del tutto concordi. Quello che sappiamo con certezza, e credetemi, è un dettaglio di fondamentale importanza, è che Mattia era un uomo che aveva seguito Gesù fin dall'inizio del suo ministero pubblico. Era stato testimone dei suoi miracoli, aveva ascoltato i suoi insegnamenti, aveva condiviso con gli altri discepoli le gioie e le difficoltà della vita itinerante al seguito del Maestro.
Pensateci un attimo. Questo significa che Mattia aveva rinunciato a tutto per seguire Gesù. Aveva lasciato la sua casa, la sua famiglia, il suo lavoro, per mettersi al servizio del Regno di Dio. Aveva creduto nel messaggio di Gesù, aveva abbracciato la sua filosofia di amore e di perdono, aveva riposto in lui la sua fiducia totale. Non era un semplice spettatore, ma un discepolo attivo, un testimone impegnato.
Questo dettaglio, amici miei, è cruciale per capire perché Mattia è stato scelto per diventare Apostolo.
E ora, ecco la parte più affascinante della storia: il processo di selezione.
Un Eletto per Sorte
Gli Apostoli, guidati da Pietro, presentarono due candidati: Giuseppe, soprannominato Barsabba, chiamato anche Giusto, e Mattia. Entrambi avevano le carte in regola, entrambi avevano seguito Gesù da vicino, entrambi erano degni di essere considerati successori di Giuda.
Ma come scegliere tra due uomini così meritevoli? Come discernere la volontà di Dio in una situazione così delicata?
Gli Apostoli si rivolsero alla preghiera. Si raccolsero in un momento di intensa spiritualità, chiedendo a Dio di illuminarli, di guidarli nella scelta. Sapevano che la decisione era troppo importante per essere lasciata al caso o alle preferenze umane. Dovevano affidarsi completamente alla volontà divina.
E poi, fecero qualcosa che oggi potrebbe sembrare strano, persino anacronistico: tirarono a sorte.
Prima di giudicare questa pratica, fermiamoci un attimo a riflettere. Nel contesto del tempo, il sorteggio era visto come un modo per invocare il giudizio di Dio, per affidare a lui la decisione finale. Si credeva che Dio potesse influenzare il risultato del sorteggio, rivelando così la sua volontà. Non era una questione di fortuna o di casualità, ma un atto di fede, un modo per riconoscere la sovranità divina.
Capite cosa sto cercando di dirvi? Gli Apostoli non stavano semplicemente affidandosi al caso. Stavano riconoscendo che la scelta del dodicesimo Apostolo era una questione divina, non umana. Stavano umilmente ammettendo la loro incapacità di discernere la volontà di Dio da soli e si stavano affidando completamente alla sua guida.
E così, dopo aver pregato intensamente, tirarono a sorte. E la sorte cadde su Mattia.
Immaginate la scena. Il silenzio teso, l'attesa febbrile, la sorpresa, la gioia, la gratitudine. Mattia, l'uomo che fino a quel momento era rimasto nell'ombra, viene improvvisamente elevato al rango di Apostolo, scelto da Dio stesso per un compito straordinario.
Da quel momento in poi, Mattia divenne a tutti gli effetti uno dei Dodici. Condivise con gli altri Apostoli la responsabilità di guidare la nascente Chiesa, di predicare il Vangelo, di compiere miracoli, di testimoniare la risurrezione di Gesù.
La Sua Missione Dopo L'Elezione
Cosa fece Mattia dopo la sua elezione? Purtroppo, le fonti storiche sono piuttosto scarne. Non sappiamo molto dei suoi viaggi missionari, dei suoi insegnamenti, del suo martirio. La maggior parte delle informazioni che abbiamo su di lui provengono da tradizioni successive, spesso leggendarie, che sono difficili da verificare.
Alcune tradizioni lo vogliono predicare in Giudea e poi in altre regioni, come la Cappadocia e la Colchide (l'attuale Georgia). Altre lo ritraggono come un uomo di grande austerità e preghiera, dedito alla meditazione e alla contemplazione. Altre ancora raccontano di miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Non possiamo sapere con certezza quali di queste tradizioni siano vere e quali siano frutto della fantasia popolare. Ma quello che possiamo dire con sicurezza è che Mattia ha svolto il suo compito di Apostolo con fedeltà e dedizione, contribuendo alla crescita e alla diffusione del Vangelo.
Anche se la sua figura rimane in parte avvolta nel mistero, il suo esempio continua a ispirarci.
Un Esempio Per Noi
Perché la storia di San Mattia è importante per noi oggi? Perché ci insegna una lezione fondamentale: Dio può chiamare chiunque, in qualsiasi momento, a svolgere un compito importante.
Mattia non era uno dei discepoli più in vista, non era uno dei leader del gruppo, non era uno dei favoriti di Gesù. Era un uomo semplice, umile, forse timido, che aveva scelto di seguire Gesù con fede e dedizione. E proprio per questo, proprio per la sua umiltà e la sua fede, Dio lo ha scelto per diventare Apostolo.
La sua storia ci ricorda che non dobbiamo sentirci inadeguati o incapaci di rispondere alla chiamata di Dio. Non importa chi siamo, non importa da dove veniamo, non importa quali siano i nostri limiti o le nostre debolezze. Dio può trasformare la nostra vita in qualcosa di straordinario, se solo ci affidiamo a lui con fiducia e amore.
Ci invita a riflettere sulla nostra vocazione personale, sul compito che Dio ci ha affidato in questo mondo. Forse non siamo chiamati a diventare Apostoli, ma siamo tutti chiamati a vivere il Vangelo, a testimoniare la nostra fede, a servire i nostri fratelli.
L'Importanza di Ascoltare la Chiamata
Amici, la storia di San Mattia ci esorta a essere aperti e disponibili alla chiamata di Dio. Ci invita a non avere paura di rispondere "sì" quando Dio ci chiede qualcosa, anche se ci sembra difficile o impossibile. Ci incoraggia a fidarci della sua provvidenza, a credere che lui sa cosa è meglio per noi.
Ricordate, Mattia non si aspettava di essere scelto come Apostolo. Probabilmente si sentiva inadeguato, impreparato, indegno. Ma ha accettato la sua chiamata con umiltà e coraggio, e ha svolto il suo compito con fedeltà e dedizione.
Anche noi possiamo fare lo stesso. Possiamo accettare la nostra vocazione personale con gioia e gratitudine, e possiamo impegnarci a vivere il Vangelo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente e con tutta la nostra forza.
La storia di San Mattia è una storia di speranza, una storia di trasformazione, una storia di amore. Una storia che ci invita a credere che Dio può fare grandi cose con le nostre vite, se solo gli diamo la possibilità.
Meditate su questa storia, amici miei. Lasciate che vi ispiri, che vi guidi, che vi dia la forza di affrontare le sfide della vita con fede e coraggio. E ricordate sempre: Dio ama ognuno di voi, e ha un piano meraviglioso per la vostra vita. Abbiate fiducia in lui, e lui vi guiderà.









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