Spiegazione Parabola Del Figliol Prodigo Per Bambini

Ciao bambini! Oggi vi racconterò una storia bellissima e molto importante che Gesù raccontò tanto tempo fa. Si chiama la parabola del figliol prodigo, ed è una storia che ci insegna tanto sull'amore, il perdono e l'importanza di tornare a casa. Pronti ad ascoltare?
C'era una volta un uomo che aveva due figli. Il figlio più giovane, un giorno, andò dal padre e gli disse: "Papà, voglio la mia parte di eredità adesso! Voglio i soldi che mi spettano." Immaginate la sorpresa del padre! All'epoca, era molto insolito che un figlio chiedesse l'eredità prima che il padre fosse morto. Era come dire: "Papà, vorrei che tu fossi già morto così posso avere i tuoi soldi!"
Nonostante questo, il padre, con il cuore pieno di tristezza ma anche di amore, divise i suoi beni tra i due figli. Il figlio più giovane prese la sua parte, la vendette e raccolse tutti i soldi. Invece di investirli saggiamente o aiutare la sua famiglia, decise di partire per un paese lontano, un posto sconosciuto dove pensava di poter fare quello che voleva senza che nessuno lo controllasse.
E così fece! Arrivato in quel paese lontano, il figliol prodigo iniziò a spendere tutti i suoi soldi in feste, divertimenti e amicizie superficiali. Voleva vivere una vita piena di lussi e piaceri, senza pensare al futuro o alle conseguenze delle sue azioni. Immaginatevi quante cose si sarà comprato! Nuovi vestiti, cibo squisito, cavalli veloci e tanto altro. Era felice, almeno all'apparenza.
Ma sapete, la felicità basata sui soldi e sui piaceri effimeri non dura a lungo. Ben presto, il figliol prodigo si accorse che i suoi soldi stavano finendo. E come se non bastasse, in quel paese lontano scoppiò una terribile carestia, una grande mancanza di cibo. Non c'era più niente da mangiare e la gente soffriva la fame.
Il figliol prodigo si ritrovò improvvisamente senza un soldo e senza amici. Tutti quelli che lo avevano circondato quando aveva soldi sparirono nel momento del bisogno. Si sentiva solo, abbandonato e disperato. Non sapeva cosa fare.
Alla fine, si trovò costretto a cercare lavoro. Dopo tanto cercare, trovò un uomo che lo assunse per badare ai suoi maiali. Immaginatevi la sua situazione! Un figlio di un uomo ricco, abituato ai lussi, ora doveva pascolare i maiali, un lavoro considerato molto umile e degradante.
La fame era tanta che il figliol prodigo arrivò a desiderare di mangiare le carrube, i frutti che davano ai maiali! Si rese conto di quanto avesse sbagliato e di quanto stesse sprecando la sua vita. Pensò al padre e ai suoi servi, che vivevano una vita dignitosa e non soffrivano la fame.
Il Ritorno a Casa e il Perdono del Padre
Fu allora che il figliol prodigo ebbe un'idea. Decise di tornare a casa da suo padre e di chiedergli perdono. Sapeva di aver sbagliato, di averlo deluso e di non meritare più di essere chiamato suo figlio. Ma sperava che suo padre, nella sua infinita bontà, potesse almeno prenderlo come uno dei suoi servi.
Così, si mise in cammino verso casa. Immaginatevi quanto si sentisse imbarazzato e pentito. Era sporco, affamato e vestito di stracci. Si vergognava di quello che aveva fatto e di come si era ridotto.
Ma ecco che accadde qualcosa di meraviglioso. Mentre era ancora lontano da casa, il padre lo vide! Il padre, che lo aspettava ogni giorno con ansia e speranza, lo riconobbe nonostante le sue misere condizioni.
Il padre corse incontro al figlio, lo abbracciò forte e lo baciò. Non gli diede nemmeno il tempo di scusarsi. Lo accolse a braccia aperte, pieno di gioia e di amore.
Il figlio, tra le lacrime, disse: "Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio."
Ma il padre, senza ascoltare le sue scuse, si rivolse ai suoi servi e ordinò: "Presto, portate qui la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei sandali ai piedi. Portate il vitello grasso e ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato."
E così fecero. Organizzarono una grande festa per celebrare il ritorno del figliol prodigo. Tutti erano felici e contenti. Il padre era al colmo della gioia perché aveva riabbracciato il figlio che credeva perduto.
La Reazione del Figlio Maggiore
Ma non tutti erano contenti. Il figlio maggiore, che era sempre stato fedele e laborioso, si arrabbiò molto quando sentì la musica e le danze. Chiese a uno dei servi cosa stesse succedendo e scoprì che era tornato il fratello minore e che il padre aveva organizzato una festa in suo onore.
Il figlio maggiore si rifiutò di entrare alla festa. Era invidioso e geloso del fratello. Pensava di non meritare tutte quelle attenzioni dopo aver sprecato i suoi soldi.
Il padre uscì per parlargli e cercò di convincerlo a entrare. Gli disse: "Figlio mio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato."
La parabola non ci dice come andò a finire. Non sappiamo se il figlio maggiore alla fine entrò alla festa e si riconciliò con il fratello. Gesù ci lascia con questa domanda aperta, invitandoci a riflettere sulle nostre reazioni di fronte al perdono e alla misericordia.
Questa storia ci insegna che non importa quanto grandi siano i nostri errori, Dio è sempre pronto a perdonarci se ci pentiamo sinceramente e torniamo a Lui. Ci insegna anche l'importanza di essere misericordiosi e di perdonare gli altri, così come Dio perdona noi.
La parabola del figliol prodigo è una storia di speranza, di amore e di perdono. È una storia che ci ricorda che non è mai troppo tardi per tornare a casa, per ricominciare e per trovare la felicità. E ci ricorda soprattutto l'amore infinito di Dio per ciascuno di noi, un amore che non si stanca mai di aspettarci e di accoglierci a braccia aperte.
Quindi bambini, ricordate sempre questa storia! Ricordatevi che anche se a volte sbagliamo e ci allontaniamo dalla retta via, c'è sempre una possibilità di tornare indietro, di chiedere perdono e di essere accolti con amore. E ricordatevi di essere sempre pronti a perdonare gli altri, così come Dio perdona noi.








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