Soggetti Di Cui All'art. 94 Comma 3 Del Codice

Ciao a tutti! Oggi ci immergiamo in un argomento tanto ostico quanto fondamentale nel diritto amministrativo: i soggetti di cui all'art. 94 comma 3 del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023). Preparatevi, perché qui si parla di responsabilità, di trasparenza e, soprattutto, di evitare grane!
Questo comma, apparentemente piccolo, racchiude un universo di casistiche e interpretazioni che meritano un'analisi approfondita. Parliamo di quei soggetti che, pur non essendo direttamente l'operatore economico partecipante alla gara, possono comunque influenzare l'esito della procedura e, di conseguenza, devono dichiarare determinate informazioni per garantire l'integrità del processo. Non fraintendetemi, non stiamo parlando di spioni o sabotatori, ma di figure che, per il ruolo che ricoprono, potrebbero avere un'influenza "dietro le quinte".
Chi sono, quindi, questi misteriosi personaggi? Beh, non sono poi così misteriosi, ma la loro identificazione richiede un po' di attenzione.
Innanzitutto, dobbiamo considerare i titolari di cariche o qualifiche all'interno dell'operatore economico. Questo significa amministratori, direttori tecnici, membri del consiglio di amministrazione, e figure apicali che, per il loro ruolo, hanno un potere decisionale significativo. Immaginate un'azienda edile: l'amministratore delegato, il direttore dei lavori, il responsabile degli acquisti... tutti questi soggetti, sebbene non firmino direttamente l'offerta, hanno un peso rilevante nel processo decisionale e, quindi, devono essere "tracciati".
Ma non finisce qui! Il legislatore, giustamente previdente, ha incluso anche coloro che detengono il potere di rappresentanza legale dell'operatore economico. Questo è ovvio, direte voi! Certo, ma è bene sottolinearlo. Chi ha la facoltà di impegnare legalmente l'azienda deve essere identificato e "schedato" per evitare sorprese.
E poi ci sono i soggetti muniti di poteri di amministrazione, direzione o controllo. Qui si apre un mondo! Si va dai sindaci revisori ai componenti del collegio sindacale, fino ad arrivare, in alcuni casi, anche a figure di controllo interno. L'importante è capire chi ha il potere di influenzare la gestione dell'azienda, anche se non partecipa direttamente alle decisioni operative. Pensate a un revisore dei conti che segnala delle irregolarità: la sua influenza è indiretta, ma potentissima!
Infine, e questo è un punto cruciale, si devono considerare i soci persone fisiche, nel caso di società di persone o società a responsabilità limitata con meno di quattro soci. Qui si vuole evitare che dietro a una società apparentemente "pulita" si nascondano interessi oscuri. Il legislatore presume, in questi casi, che i soci abbiano un'influenza diretta e significativa sulla gestione dell'azienda, e quindi richiede la loro identificazione.
Ma cosa devono dichiarare questi soggetti?
Ecco il punto dolente! Non si tratta di spiattellare i segreti di famiglia, ma di fornire informazioni essenziali per verificare l'assenza di cause di esclusione dalle gare d'appalto. In sostanza, devono dichiarare di non trovarsi in situazioni che potrebbero compromettere l'integrità della procedura, come condanne penali, sanzioni amministrative, conflitti di interesse, o altre cause di esclusione previste dalla legge.
La dichiarazione deve essere resa utilizzando il modello standardizzato approvato dall'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). È fondamentale utilizzare il modello corretto e compilarlo in modo preciso e completo. Un errore, una dimenticanza, e la gara potrebbe saltare!
E qui sorge spontanea una domanda: come fa la stazione appaltante a verificare la veridicità di queste dichiarazioni?
La risposta è complessa e dipende dalla tipologia di informazioni da verificare. In alcuni casi, la stazione appaltante può effettuare verifiche d'ufficio, consultando casellari giudiziali, banche dati pubbliche, e altri archivi. In altri casi, invece, potrebbe essere necessario richiedere documentazione aggiuntiva o effettuare accertamenti più approfonditi.
L'importante è che la stazione appaltante svolga un controllo rigoroso e trasparente, per garantire la par condicio tra tutti i partecipanti alla gara e per tutelare l'interesse pubblico.
Un caso pratico per capire meglio
Immaginiamo una piccola impresa edile a conduzione familiare, una SRL con due soci: il padre e il figlio. Entrambi partecipano attivamente alla gestione dell'azienda e, quindi, entrambi devono rendere le dichiarazioni previste dall'art. 94 comma 3.
Supponiamo che il padre, anni fa, abbia subito una condanna penale per un reato tributario. Questa condanna, sebbene risalente nel tempo, potrebbe costituire una causa di esclusione dalla gara. Il padre, quindi, ha l'obbligo di dichiarare questa circostanza nel modello standardizzato.
La stazione appaltante, verificando la dichiarazione, dovrà valutare se la condanna penale del padre è ancora rilevante ai fini dell'esclusione dalla gara, tenendo conto del tempo trascorso, della gravità del reato, e di altri fattori.
Se la stazione appaltante ritiene che la condanna penale del padre costituisca un rischio per l'integrità della procedura, potrebbe escludere l'impresa edile dalla gara. In caso contrario, l'impresa edile potrà continuare a partecipare alla gara, ma la stazione appaltante dovrà monitorare attentamente la situazione per prevenire eventuali problemi.
Questo esempio, seppur semplice, illustra l'importanza di identificare correttamente i soggetti di cui all'art. 94 comma 3 e di verificare attentamente le loro dichiarazioni.
Attenzione alle responsabilità!
È fondamentale sottolineare che la responsabilità di identificare correttamente i soggetti di cui all'art. 94 comma 3 e di rendere le dichiarazioni previste dalla legge ricade interamente sull'operatore economico. Un errore, una omissione, una dichiarazione mendace, possono avere conseguenze gravissime, fino all'esclusione dalla gara, alla revoca dell'aggiudicazione, e persino a sanzioni penali.
Quindi, occhi aperti! Non sottovalutate l'importanza di questo adempimento e, in caso di dubbi, consultate un professionista esperto in materia di contratti pubblici.
In conclusione, l'art. 94 comma 3 del Codice dei Contratti Pubblici è un tassello fondamentale per garantire la trasparenza e l'integrità delle procedure di gara. Un adempimento complesso, certo, ma necessario per evitare spiacevoli sorprese e per tutelare l'interesse pubblico. Ricordatevi sempre di identificarvi correttamente, di dichiarare tutto ciò che è rilevante, e di non sottovalutare l'importanza di questo piccolo, ma fondamentale, comma. Buona fortuna con le vostre gare!








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