Quanti Sono Gli Apostoli Di Gesù

Amici, avvicinatevi. Sediamoci un momento e riflettiamo insieme su una figura centrale della fede cristiana: Gesù, e su coloro che ha scelto per diffondere il suo messaggio. Non si tratta solo di una conta, ma di comprendere un legame profondo, un patto spirituale.

Parliamo degli apostoli, i suoi compagni più stretti. Tutti noi conosciamo la storia, la leggiamo, la sentiamo raccontare. Ma forse non ci soffermiamo abbastanza sul significato, sul numero, sul perché di quelle scelte.

Ebbene, la risposta apparentemente semplice a "Quanti sono gli apostoli di Gesù?" è dodici. Dodici uomini, scelti uno ad uno, con le loro peculiarità, i loro dubbi, le loro debolezze. Ma non è solo un numero. È un simbolo. Un simbolo che affonda le radici nella storia di Israele, nelle dodici tribù, nella promessa di una nuova alleanza.

Immaginiamoci per un istante in riva al Mare di Galilea, insieme a Gesù. Sentiamo il profumo della salsedine, il calore del sole sulla pelle. Vediamo i pescatori, le loro reti, le loro barche. Ed ecco che Gesù, con la sua voce calma e potente, li chiama: "Seguitemi".

Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni... uomini semplici, con una vita semplice, ma con un cuore aperto. Uomini pronti a lasciare tutto per seguire un ideale, per credere in un messaggio di amore e di speranza.

E poi, un passo alla volta, la lista si completa. Dodici nomi che risuonano nei secoli:

Simone, chiamato Pietro
Andrea, suo fratello
Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo
Giovanni, suo fratello
Filippo
Bartolomeo (a volte identificato con Natanaele)
Tommaso
Matteo, il pubblicano
Giacomo il Minore, figlio di Alfeo
Giuda Taddeo (a volte chiamato Lebbeo)
Simone lo Zelota
Giuda Iscariota

Osserviamo attentamente. Ognuno di loro è un tassello di un mosaico complesso e affascinante. Ognuno di loro ha un ruolo specifico, una missione da compiere. Ma tutti, insieme, formano un'unità indissolubile, un corpo unico al servizio di Gesù.

Parliamo di loro, uno per uno, se volete. Immaginiamo la loro personalità, le loro reazioni, i loro dubbi. Pietro, l'impetuoso, quello che rinnega Gesù per poi pentirsi amaramente. Tommaso, l'incredulo, che ha bisogno di toccare con mano per credere. Matteo, il pubblicano, visto con sospetto dagli altri, ma scelto da Gesù per la sua onestà.

Sono uomini come noi, con le nostre stesse fragilità. E questo ci rassicura, ci conforta. Ci dice che anche noi, nonostante i nostri limiti, possiamo essere strumenti nelle mani di Dio.

Il Tradimento e la Sua Sostituzione

E poi, purtroppo, c'è il tradimento. Giuda Iscariota, una figura controversa, misteriosa, che per trenta denari d'argento consegna Gesù ai suoi nemici. Un atto terribile, che segna la storia della salvezza.

Ma anche da questo dolore, da questa ferita profonda, nasce una nuova speranza. Dopo l'ascensione di Gesù al cielo, gli apostoli si riuniscono per scegliere il successore di Giuda. Non per sostituirlo, ma per ristabilire l'integrità del gruppo, per mantenere viva la promessa delle dodici tribù.

Il metodo è antico, quasi magico: il sorteggio. Due candidati vengono proposti: Giuseppe Barsabba (chiamato anche Giusto) e Mattia. La sorte cade su Mattia, che viene così aggregato agli undici apostoli.

E qui, amici, si apre un mondo di interpretazioni. Perché Mattia e non Giuseppe? Forse perché Mattia era stato testimone della risurrezione di Gesù, una condizione essenziale per essere considerato un vero apostolo. Forse perché il destino aveva in serbo per lui un ruolo speciale. Non lo sapremo mai con certezza.

Ma quello che conta è che la comunità cristiana primitiva sentiva l'esigenza di mantenere il numero dodici, di preservare l'unità e la coerenza del gruppo.

Il Significato Profondo del Numero Dodici

E perché proprio dodici? Ce lo siamo chiesti, no?

Come dicevamo prima, il numero dodici è un riferimento esplicito alle dodici tribù di Israele. Un simbolo di completezza, di totalità, di compimento delle promesse divine.

Ma non solo. Il numero dodici è anche legato al ciclo del tempo, ai dodici mesi dell'anno, ai dodici segni dello zodiaco. Un numero che rappresenta l'ordine cosmico, l'armonia universale.

Scegliendo dodici apostoli, Gesù non solo si ricollega alla tradizione ebraica, ma apre anche una nuova prospettiva, un nuovo orizzonte. Il suo messaggio non è rivolto solo al popolo di Israele, ma a tutta l'umanità.

Gli apostoli diventano così i testimoni privilegiati di questo messaggio, i custodi della fede, i fondatori della Chiesa. La loro missione è quella di annunciare il Vangelo a tutte le genti, di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, di costruire una comunità di amore e di fratellanza.

Pensateci bene: senza gli apostoli, la storia del cristianesimo sarebbe stata molto diversa. Forse il messaggio di Gesù sarebbe rimasto confinato a una piccola cerchia di seguaci, senza mai raggiungere il mondo intero.

Sono stati loro, con la loro fede, il loro coraggio, la loro perseveranza, a diffondere il Vangelo in ogni angolo della terra. A costo di sacrifici, di persecuzioni, di sofferenze.

E anche noi, oggi, siamo chiamati a continuare la loro missione. Ad essere testimoni di Gesù nel nostro ambiente, nella nostra famiglia, nel nostro lavoro. Ad amare il prossimo come noi stessi, a perdonare chi ci offende, a portare la speranza a chi è nel bisogno.

Non siamo apostoli, certo. Ma siamo discepoli. E in quanto discepoli, abbiamo la responsabilità di far conoscere a tutti il messaggio di Gesù.

Quindi, amici, la prossima volta che sentiremo parlare dei dodici apostoli, ricordiamoci non solo del numero, ma del significato profondo che si cela dietro di esso. Ricordiamoci della loro fede, del loro coraggio, del loro amore. E cerchiamo di imitarli nel nostro piccolo, nella nostra vita quotidiana. Ricordiamo che anche noi, come loro, siamo chiamati a essere testimoni di Gesù nel mondo. Ed è una bellissima chiamata, non trovate?