Quando Si Festeggia San Francesco

Amici miei, oggi ci immergiamo insieme in un giorno di festa, un momento di riflessione e di gioia condivisa: la celebrazione di San Francesco. Non è solo una data segnata sul calendario, sapete, ma un’occasione per riscoprire un uomo, un messaggio e un’eredità che continuano a illuminare il nostro cammino.
Ricordate, la festa di San Francesco si celebra ogni anno il 4 ottobre. Questa data non è casuale, ma è il giorno in cui ricordiamo il dies natalis di Francesco, il suo passaggio alla vita eterna. È il giorno in cui la sua anima, libera dai vincoli terreni, si ricongiunse alla Fonte da cui tutto proviene.
E' importante non ridurre questa giornata a una mera commemorazione. Cerchiamo, piuttosto, di comprenderne il significato più profondo. Il 4 ottobre ci invita a fermarci, a fare silenzio dentro di noi e a riflettere sulla vita di Francesco, un uomo che ha saputo spogliarsi di tutto per abbracciare il Vangelo.
Preparazione al Giorno di Festa: Un Viaggio Interiore
Prima di arrivare al 4 ottobre, consideriamo questo tempo come un’opportunità per prepararci spiritualmente. Potremmo, ad esempio, leggere le fonti francescane: la Vita Prima di Tommaso da Celano, gli Scritti di Francesco stesso, il Fioretto. Lasciamoci ispirare dalle sue parole, dai suoi gesti, dal suo amore per la creazione.
Possiamo anche dedicare del tempo alla preghiera. Non una preghiera fatta di parole vuote, ma un dialogo sincero con il Signore, chiedendo la grazia di imitare Francesco nel suo amore per Dio e per il prossimo.
E, perché no, potremmo anche compiere un gesto concreto di carità: aiutare chi è nel bisogno, visitare un anziano solo, donare qualcosa a chi ne ha meno di noi. Ricordiamoci che l’amore di Francesco si traduceva in azioni concrete, in un’attenzione costante verso i più poveri e gli emarginati.
Il 4 Ottobre: Celebrazione e Contemplazione
Il 4 ottobre, cerchiamo di partecipare alla Santa Messa. Ascoltiamo con attenzione le letture, l’omelia, le preghiere. Lasciamoci nutrire dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia.
Dopo la Messa, possiamo dedicare del tempo alla contemplazione. Troviamo un luogo tranquillo, magari in mezzo alla natura, e riflettiamo sulla vita di Francesco. Immaginiamo la sua povertà, la sua umiltà, la sua gioia. Chiediamoci: cosa posso imparare da lui? Come posso rendere la mia vita più simile alla sua?
Non dimentichiamo, inoltre, che il 4 ottobre è anche la festa del creato. Francesco amava la natura come una sorella, una manifestazione della bellezza e della bontà di Dio. Possiamo, quindi, dedicare del tempo a contemplare la natura che ci circonda, ringraziando il Signore per la sua creazione.
Organizziamo magari una passeggiata in un bosco, visitiamo un giardino, ammiriamo un tramonto. Ricordiamoci che siamo custodi del creato e che abbiamo la responsabilità di proteggerlo e preservarlo per le generazioni future.
Cogliamo l'occasione per fare qualcosa di pratico per l'ambiente: ridurre il consumo di plastica, risparmiare energia, piantare un albero. Anche questi piccoli gesti, se compiuti con amore e consapevolezza, possono fare la differenza.
Oltre il 4 Ottobre: Vivere lo Spirito Francescano Ogni Giorno
Il 4 ottobre non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Non si tratta di onorare Francesco solo in quel giorno, ma di cercare di vivere il suo spirito ogni giorno della nostra vita.
Questo significa, innanzitutto, coltivare la povertà interiore. Non attaccarci ai beni materiali, non cercare la ricchezza e il successo a tutti i costi, ma imparare a essere contenti di ciò che abbiamo. Ricordiamoci che la vera ricchezza è l’amore di Dio e l’amore del prossimo.
Significa, poi, praticare l’umiltà. Non consideriamoci superiori agli altri, non cerchiamo di imporci, ma impariamo ad ascoltare, a comprendere, a servire. Ricordiamoci che siamo tutti fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre.
Significa, ancora, vivere la gioia. Non una gioia superficiale e passeggera, ma una gioia profonda e duratura, che nasce dall’amore di Dio e dalla consapevolezza di essere amati. Ricordiamoci che Francesco era sempre contento, anche nelle difficoltà, perché sapeva di essere nelle mani di Dio.
Significa, infine, amare il prossimo. Non solo chi ci è simpatico e vicino, ma anche chi è diverso da noi, chi ci infastidisce, chi ci fa del male. Ricordiamoci che Francesco amava tutti, anche i lebbrosi, perché vedeva in ogni persona il volto di Cristo.
Cerchiamo, quindi, di vivere il Vangelo nella semplicità e nella radicalità di Francesco. Cerchiamo di essere testimoni dell’amore di Dio nel mondo, con la nostra vita, con le nostre parole, con i nostri gesti.
E ricordiamo sempre: il cammino francescano è un cammino di conversione continua, un cammino che dura tutta la vita. Non scoraggiamoci di fronte alle difficoltà, ma confidiamo nella grazia di Dio e nell’aiuto dei fratelli.
Un ultimo pensiero, miei cari. Il 4 ottobre è una festa che appartiene a tutti, non solo ai frati francescani o ai devoti di San Francesco. È una festa che ci invita a riscoprire i valori fondamentali dell’umanità: l’amore, la fraternità, la giustizia, la pace.
Che questa festa sia per noi un’occasione per rinnovare il nostro impegno a costruire un mondo più giusto, più fraterno, più umano. Un mondo in cui tutti possano vivere dignitosamente, in armonia con Dio, con il prossimo e con il creato.
E così, amici miei, avvicinandoci al 4 ottobre, vi invito a riflettere su queste parole, a meditare su questi concetti. Che San Francesco, con la sua intercessione, possa guidarci e illuminarci nel nostro cammino di fede.
Ricordate, ogni giorno è un'opportunità per vivere un po' come Francesco, con umiltà, gioia e un amore sconfinato per il mondo che ci circonda. Che la sua pace sia con voi.








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