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Preghiera Di Benedizione Della Casa


Preghiera Di Benedizione Della Casa

Signore, fonte di ogni bene, Padre onnipotente e misericordioso, noi, umili servitori Tuoi, ci prostriamo innanzi a Te con cuore contrito e spirito devoto, invocando la Tua santa benedizione su questa casa, dimora che intendiamo santificare nel Tuo nome.

Accogli, o Padre, la nostra preghiera, scaturita dalla profonda fede e dal desiderio ardente di consacrare questo luogo a Te, affinché diventi rifugio di pace, di amore e di prosperità spirituale e materiale. Concedi a noi, che abitiamo e varchiamo la sua soglia, la grazia di vivere secondo i Tuoi comandamenti, di crescere nella virtù e di testimoniare con la nostra vita la Tua presenza operosa in mezzo a noi.

Deh! ascolta la nostra supplica, o Dio onnipotente, e guarda con occhio benevolo questa casa, che affidiamo alla Tua provvidenza e al Tuo amore infinito.

Innanzi tutto, aspergi l'abitazione con acqua benedetta, pronunciando la formula: "Asperges me, Domine, hyssopo, et mundabor; lavabis me, et super nivem dealbabor." (Mi aspergerai con issopo, Signore, e sarò purificato; mi laverai e sarò più bianco della neve).

Quindi, si procede all’unzione dei quattro angoli cardinali della casa, utilizzando olio consacrato. Ogni angolo, simbolo di stabilità e protezione, viene segnato con il segno della croce, invocando la Santissima Trinità: “In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.” (Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo). Questa unzione, sacramento invisibile, sigilla la casa sotto la protezione divina, allontanando le influenze maligne e attirando le benedizioni celesti.

Successivamente, si recita il Salmo 91 (90): "Qui habitat in adiutorio Altissimi, in protectione Dei caeli commorabitur. Dicet Domino: Refugium meum, et fortitudo mea: Deus meus, sperabo in eum. Quoniam ipse liberavit me de laqueo venantium: et a verbo aspero. In scapulis suis obumbrabit tibi: et sub pennis eius sperabis. Scuto circumdabit te veritas eius: non timebis a timore nocturno. A sagitta volante in die, a negotio perambulante in tenebris: ab incursu, et daemonio meridiano. Cadent a latere tuo mille, et decem milia a dextris tuis: ad te autem non appropinquabit. Verumtamen oculis tuis considerabis: et retributionem peccatorum videbis. Quoniam tu es, Domine, spes mea: Altissimum posuisti refugium tuum. Non accedet ad te malum: et flagellum non appropinquabit tabernaculo tuo. Quoniam angelis suis mandavit de te: ut custodiant te in omnibus viis tuis. In manibus portabunt te: ne forte offendas ad lapidem pedem tuum. Super aspidem et basiliscum ambulabis: et conculcabis leonem et draconem. Quoniam in me speravit, liberabo eum: protegam eum, quoniam cognovit nomen meum. Clamabit ad me, et ego exaudiam eum: cum ipso sum in tribulatione eripiam eum: et glorificabo eum. Longitudine dierum replebo eum: et ostendam illi salutare meum." (Chi abita al riparo dell'Altissimo, riposa all'ombra dell'Onnipotente. Dica al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in lui confido». Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste funesta. Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte, né la freccia che vola di giorno, né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra, ma nulla ti potrà colpire. Basterà che tu guardi con i tuoi occhi e vedrai il castigo degli empi. Poiché tuo rifugio è il Signore e hai fatto dell'Altissimo la tua dimora, non ti potrà colpire la sventura, nessun colpo si avvicinerà alla tua tenda. Egli darà ordine ai suoi angeli di proteggerti in tutti i tuoi passi. Sulle loro mani ti porteranno perché non inciampi in una pietra il tuo piede. Camminerai su aspidi e vipere, schiaccerai leoni e draghi. «Lo salverò, perché a me si è legato, lo proteggerò, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e io gli risponderò, sarò con lui nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso. Lo sazierò di lunghi giorni e gli farò vedere la mia salvezza»).

Si recitano, inoltre, le Litanie dei Santi, implorando l’intercessione della Beata Vergine Maria, di San Giuseppe, dei Santi Apostoli, dei Santi Martiri e di tutti i Santi del Cielo. La loro potente intercessione rafforza la protezione divina sulla casa e sui suoi abitanti.

Si espone, in luogo d’onore, una sacra immagine, un crocifisso, un’icona della Madonna, quale segno visibile della presenza di Dio e della devozione che anima il cuore degli abitanti. Questa immagine sacra diventa punto di riferimento per la preghiera e la meditazione, invitando alla contemplazione dei misteri della fede.

Si benedice ogni stanza della casa, pronunciando una preghiera specifica per ogni ambiente. Nella sala da pranzo, si invoca la benedizione sul cibo e sulla comunione fraterna. Nelle camere da letto, si chiede la protezione durante il riposo notturno. Nella stanza dei bambini, si implora la grazia della crescita sana e serena. In ogni luogo, si invoca la presenza dello Spirito Santo, affinché illumini le menti e infiammi i cuori.

Si recita il Magnificat (Lc 1,46-55), canto di lode e di ringraziamento alla Vergine Maria, Madre di Dio e Regina del Cielo: "Magnificat anima mea Dominum, et exsultavit spiritus meus in Deo salvatore meo, quia respexit humilitatem ancillae suae. Ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes, quia fecit mihi magna qui potens est, et sanctum nomen eius, et misericordia eius a progenie in progenies timentibus eum. Fecit potentiam in brachio suo, dispersit superbos mente cordis sui; deposuit potentes de sede et exaltavit humiles; esurientes implevit bonis et divites dimisit inanes. Suscepit Israel puerum suum, recordatus misericordiae suae, sicut locutus est ad patres nostros, Abraham et semini eius in saecula." (L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre).

Si proclama il Vangelo di Luca (Lc 19,1-10) relativo alla visita di Gesù alla casa di Zaccheo: "Ingressus Iesus perambulabat Iericho. Et ecce vir nomine Zacchaeus; et hic princeps publicanorum, et ipse dives; et quaerebat videre Iesum quis esset, et non poterat prae turba, quia statura pusillus erat. Et praecurrens ascendit in arborem sycomorum, ut videret eum; quia inde erat transiturus. Et cum venisset ad locum, suspiciens Iesus vidit illum, et dixit ad eum: Zacchaee, festinans descende; quia hodie in domo tua oportet me manere. Et festinans descendit, et excepit illum gaudens. Et videntes omnes murmurabant, dicentes quod ad hominem peccatorem diverteret. Stans autem Zacchaeus dixit ad Dominum: Ecce dimidium bonorum meorum, Domine, do pauperibus; et si quid aliquem defraudavi, reddo quadruplum. Ait Iesus ad eum: Quia hodie salus domui huic facta est; eo quod et ipse filius sit Abrahae. Venit enim Filius hominis quaerere, et salvare quod perierat." (Gesù entrò in Gerico e attraversava la città. Ed ecco, un uomo di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e salì su un sicomoro per vederlo, perché doveva passare di là. Quando Gesù giunse in quel luogo, alzò gli occhi e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Ed egli scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!». Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa, gli rendo il quadruplo». Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anche costui è figlio di Abramo; infatti il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»). Questa lettura ricorda la potenza trasformatrice della presenza di Cristo in una casa e la promessa di salvezza per coloro che lo accolgono con cuore sincero.

Si recita il Padre Nostro, la preghiera che Gesù stesso ha insegnato ai suoi discepoli: "Pater noster, qui es in caelis: sanctificetur nomen tuum; adveniat regnum tuum; fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum cotidianum da nobis hodie; et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris; et ne nos inducas in temptationem; sed libera nos a malo." (Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male).

Si conclude la preghiera con la benedizione finale: "Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus." (Vi benedica Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo). Amen.

La Protezione Continua

La preghiera di benedizione della casa non è un atto isolato, ma l'inizio di un cammino di fede e di consacrazione. È importante mantenere viva la presenza di Dio nella casa attraverso la preghiera quotidiana, la partecipazione ai sacramenti e la pratica della carità.

Si consiglia di rinnovare periodicamente la benedizione, specialmente nei momenti di difficoltà o di cambiamento. Si può, ad esempio, riprendere le stesse preghiere e gesti durante le principali feste liturgiche, come il Natale e la Pasqua.

L'Impegno Quotidiano

La casa benedetta diventa un luogo di testimonianza cristiana, dove si vive secondo i valori del Vangelo. Questo si traduce in gesti concreti di accoglienza, di perdono, di servizio e di condivisione.

Che questa casa sia sempre un luogo di pace, di gioia e di amore, dove si manifesta la presenza operosa di Dio, che benedice e protegge coloro che lo invocano con cuore sincero. Ricordiamoci sempre di ringraziare il Signore per i doni ricevuti e di affidare a Lui le nostre preoccupazioni e speranze.

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