Preghiera Di Abbandono Al Padre

Amici cari, ritroviamoci oggi per approfondire insieme una preghiera che, per la sua semplicità disarmante e la sua profondità abissale, ha toccato il cuore di innumerevoli persone nel corso dei secoli: la Preghiera di Abbandono al Padre. Non è solo una sequenza di parole, ma un vero e proprio atto di fede, un salto nel vuoto sorretti unicamente dalla certezza dell'amore paterno di Dio.
Questa preghiera, spesso attribuita a San Charles de Foucauld, anche se in realtà affonda le sue radici nella spiritualità più autentica del Vangelo, è un invito costante a svuotarci di noi stessi, delle nostre paure, dei nostri progetti, per riempirci completamente della volontà di Dio. È un cammino di progressiva spogliazione, dove impariamo a lasciare che sia Lui a guidare le nostre vite, confidando nella sua infinita saggezza e nel suo amore incondizionato.
La versione più conosciuta recita così: "Padre mio, mi abbandono a te, fa' di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. Purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature, non desidero altro, mio Dio. Rimetto l'anima mia nelle tue mani, te la dono, mio Dio, con tutto l'amore del mio cuore, perché ti amo, ed è un bisogno del mio amore di donarmi, di pormi nelle tue mani senza riserve, con infinita fiducia, perché tu sei mio Padre."
Ma, attenzione, fermiamoci un attimo. Non riduciamo questa preghiera a una semplice formula da ripetere meccanicamente. È molto di più. È un atteggiamento interiore, una disposizione del cuore che si coltiva giorno dopo giorno, un'offerta continua di noi stessi a Dio.
Come Vivere l'Abbandono Nella Quotidinità
Ecco, qui sta il punto cruciale. Come possiamo rendere concreto questo abbandono nella nostra vita di tutti i giorni? Come possiamo tradurre queste parole in azioni, in scelte, in pensieri?
Innanzitutto, imparando ad accettare le difficoltà. La vita è piena di sfide, di imprevisti, di momenti di sofferenza. L'abbandono al Padre non significa che improvvisamente la nostra esistenza diventerà rose e fiori, ma che saremo in grado di affrontare ogni avversità con uno spirito diverso, sapendo che Dio è con noi e che nulla accade per caso. Accettare non significa rassegnarsi passivamente, ma accogliere la realtà così com'è, cercando di discernere la volontà di Dio in ogni situazione.
Poi, coltivando la fiducia. La fiducia è il fondamento dell'abbandono. Dobbiamo credere fermamente che Dio ci ama infinitamente e che vuole solo il nostro bene. Anche quando non capiamo, anche quando ci sembra che tutto vada storto, dobbiamo avere la certezza che Lui è al nostro fianco e che ci sta guidando verso un porto sicuro. Questa fiducia si alimenta con la preghiera costante, con la lettura della Sacra Scrittura, con la partecipazione ai sacramenti.
Ancora, praticando il distacco. L'attaccamento alle cose materiali, al nostro ego, alle nostre idee, ai nostri progetti, è un ostacolo all'abbandono. Dobbiamo imparare a lasciare andare ciò che non è essenziale, a non aggrapparci disperatamente a ciò che pensiamo ci dia sicurezza, a non voler controllare tutto e tutti. Il distacco non significa rinunciare a tutto ciò che abbiamo, ma vivere con leggerezza, sapendo che tutto è dono di Dio e che nulla ci appartiene veramente.
Infine, vivendo nella gratitudine. La gratitudine è il frutto dell'abbandono. Quando ci rendiamo conto che tutto ciò che abbiamo e che siamo è dono di Dio, il nostro cuore si riempie di riconoscenza. Impariamo a ringraziarlo per le piccole cose, per i gesti di affetto, per le opportunità che ci offre, per la bellezza che ci circonda. La gratitudine ci apre il cuore alla gioia e ci rende più disponibili a ricevere la sua grazia.
Ricordiamoci che l'abbandono al Padre non è un evento isolato, ma un processo continuo, un cammino di crescita spirituale che dura tutta la vita. Ci saranno momenti di entusiasmo e momenti di scoraggiamento, momenti di certezza e momenti di dubbio. Ma l'importante è non arrendersi mai, continuare a fidarci di Dio e a offrirgli la nostra vita con amore e fiducia.
San Charles de Foucauld e l'Abbandono Perfetto
San Charles de Foucauld, come dicevamo, è spesso associato a questa preghiera, ed è facile capire perché. La sua vita intera è stata un esempio di abbandono radicale alla volontà di Dio. Dopo una gioventù dissipata, si convertì e scelse di vivere una vita di povertà, di umiltà e di servizio ai più poveri. Rinunciò a tutto ciò che il mondo gli offriva per seguire Gesù nel deserto, diventando un fratello universale per tutti gli uomini.
La sua spiritualità era centrata sull'amore a Dio e al prossimo, sull'imitazione di Gesù nella sua vita nascosta a Nazareth, sull'abbandono totale alla volontà del Padre. Non cercava la gloria, non cercava il successo, non cercava il potere. Cercava solo di amare Dio e di farlo amare dagli altri.
La sua vita fu un continuo atto di abbandono, un'offerta incondizionata di sé stesso a Dio. Accettò le difficoltà, le sofferenze, le umiliazioni, con la serenità di chi sa di essere nelle mani del Padre. Non si lamentava mai, non si scoraggiava mai, non perdeva mai la fiducia. Il suo segreto era l'amore, un amore che lo spingeva a donarsi completamente, senza riserve, a Dio e ai fratelli.
Leggere la sua biografia, i suoi scritti, le sue lettere, è un'esperienza illuminante, un invito a seguirlo sulla via dell'abbandono e dell'amore. Ci insegna che la vera felicità non si trova nel possesso delle cose materiali, nel successo professionale, nel riconoscimento sociale, ma nell'amore a Dio e al prossimo, nell'abbandono alla sua volontà, nella donazione di sé stessi.
Allora, cari amici, non abbiate paura di abbandonarvi al Padre. Lasciate che sia Lui a guidare la vostra vita, a illuminare il vostro cammino, a riempire il vostro cuore. Scoprirete la gioia di vivere in pienezza, di amare senza riserve, di servire con umiltà. Scoprirete che la vera libertà non consiste nel fare ciò che vogliamo, ma nel fare ciò che Dio vuole.
L'abbandono al Padre non è una rinuncia, ma una conquista. È la conquista della vera felicità, della vera pace, del vero amore. È la scoperta del tesoro nascosto nel cuore di Dio, un tesoro che aspetta solo di essere scoperto da chi si abbandona a Lui con amore e fiducia.
Affidiamoci dunque, con tutto il cuore, alla bontà infinita del Padre. Preghiamo con fede e con perseveranza, chiedendo la grazia di abbandonarci completamente alla sua volontà. E vedremo miracoli nella nostra vita, miracoli di amore, di pace, di gioia.
Ricordate, l'abbandono è un cammino, non una meta. Un cammino che ci porta sempre più vicino al cuore di Dio. Un cammino che ci trasforma, che ci purifica, che ci santifica. Un cammino che ci rende testimoni credibili del suo amore nel mondo.
Che la Preghiera di Abbandono al Padre sia la nostra compagna di viaggio, la nostra guida sicura, la nostra fonte inesauribile di consolazione e di speranza. Che ci aiuti a vivere ogni giorno con amore, con fiducia, con abbandono. E che ci conduca, finalmente, alla gioia eterna del Paradiso.








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