Pio Da Pietrelcina Età Al Momento Della Morte

Amico mio, avvicinati. Siediti accanto a me. Parliamo di Padre Pio, di un'anima che ha toccato il cielo con un dito, un uomo che ha camminato tra noi lasciando un'impronta indelebile di fede e di amore. Oggi, ci concentreremo su un momento particolare del suo viaggio terreno: il momento del suo passaggio, l'età che aveva quando ha lasciato questa valle per abbracciare l'eternità.
Non è semplice parlare di queste cose, lo so. C'è un velo di mistero, di sacralità, che avvolge la vita di un santo. Ma insieme, con delicatezza e rispetto, cercheremo di comprendere meglio quel momento finale, quel punto di arrivo di una vita dedicata interamente a Dio e al prossimo.
Padre Pio da Pietrelcina, un nome che risuona nel cuore di milioni di persone, nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo borgo della provincia di Benevento. Fin dalla tenera età, mostrò una profonda inclinazione spirituale, un'attrazione irresistibile verso la preghiera e la vita religiosa. Sentiva una chiamata, un'eco divina che lo spingeva verso l'alto, verso una dimensione trascendente.
Entrò nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini all'età di sedici anni, prendendo il nome di fra Pio. Da quel momento in poi, la sua vita fu un susseguirsi di sacrifici, di preghiere, di sofferenze offerte a Dio per la salvezza delle anime. Ricevette le stimmate nel 1918, le piaghe di Cristo impresse nel suo corpo, un segno tangibile della sua profonda unione con il Redentore.
La sua vita a San Giovanni Rotondo, il piccolo paese del Gargano dove trascorse la maggior parte della sua vita sacerdotale, fu segnata da un'intensa attività pastorale. Confessava per ore, ascoltava le sofferenze della gente, consolava, esortava, guidava le anime verso la luce. Era un punto di riferimento per tutti, un porto sicuro in un mare in tempesta. I miracoli, le guarigioni, i prodigi che gli venivano attribuiti attiravano folle di fedeli da ogni parte del mondo.
Ma dietro l'immagine del santo taumaturgo, si celava un uomo umile, semplice, profondamente legato alla terra. Un uomo che amava la preghiera, il silenzio, la meditazione. Un uomo che viveva in povertà, rinunciando a ogni forma di lusso e di comodità.
Il tempo, amico mio, scorre inesorabile. Anche per Padre Pio, il tempo della prova, del dolore, della fatica, stava per giungere al termine. Gli anni, nonostante la sua tempra forte e la sua fede incrollabile, avevano lasciato il segno. Le sofferenze fisiche, le privazioni, le battaglie spirituali avevano provato il suo corpo.
Gli Ultimi Anni e la Salute Fragile
Negli ultimi anni della sua vita, la salute di Padre Pio divenne sempre più precaria. Soffriva di diverse patologie, tra cui bronchiti croniche, artriti e problemi cardiaci. Nonostante tutto, continuava a celebrare la Messa, a confessare, a incontrare i fedeli. Non si risparmiava mai, offrendo le sue forze residue per il bene delle anime.
Ricordo vividamente le immagini di lui, negli ultimi tempi, mentre celebrava la Messa con fatica, sorretto da altri sacerdoti. Il suo volto, scavato dalla sofferenza, irradiava una luce interiore, una serenità che proveniva direttamente da Dio. Era un uomo provato, ma non vinto. La sua fede era incrollabile, il suo amore per Dio infinito.
Il 21 settembre 1968, Padre Pio celebrò l'ultima Messa solenne in occasione del cinquantesimo anniversario dell'apparizione delle stimmate. Era visibilmente affaticato, ma non volle rinunciare a questo importante appuntamento. La sua voce, roca e tremante, commosse tutti i presenti. Era come un addio, un saluto silenzioso a tutti coloro che lo avevano amato e seguito.
Nei giorni successivi, le sue condizioni di salute peggiorarono rapidamente. Fu colpito da una forte bronchite e da problemi respiratori. I medici fecero il possibile per alleviare le sue sofferenze, ma la situazione era ormai compromessa.
Il Momento del Passaggio
Il 22 settembre 1968, Padre Pio si sentì male. Chiamò i suoi confratelli e chiese di ricevere l'Unzione degli Infermi. Recitò il Rosario con loro, pregando per la Chiesa, per il Papa, per tutti i peccatori.
La sera del 22 settembre, intorno alle 2:30 del mattino del 23 settembre, Padre Pio esalò l'ultimo respiro nella sua cella del convento di San Giovanni Rotondo. Aveva 81 anni, 3 mesi e 29 giorni.
Il suo corpo, segnato dalle stimmate e dalle sofferenze, fu esposto alla venerazione dei fedeli per diversi giorni. Migliaia di persone accorsero a San Giovanni Rotondo per rendergli omaggio, per pregare, per ricevere una benedizione.
I funerali si svolsero il 26 settembre 1968 e furono seguiti da una folla immensa. La sua salma fu tumulata nella cripta della chiesa di Santa Maria delle Grazie.
La notizia della sua morte si diffuse rapidamente in tutto il mondo, suscitando un'ondata di dolore e di commozione. Un uomo santo, un punto di riferimento per milioni di persone, aveva lasciato la terra per raggiungere la patria celeste.
Amico mio, 81 anni, 3 mesi e 29 giorni. Un'età veneranda, certo, ma che impallidisce di fronte all'immensità del suo spirito, alla grandezza della sua opera. Padre Pio non è morto, è vivo. Vive nei cuori di coloro che lo hanno amato, che lo hanno pregato, che hanno trovato in lui un conforto, una guida, una speranza.
La sua eredità spirituale è immensa. Ci ha insegnato l'importanza della preghiera, del sacrificio, della carità. Ci ha mostrato come amare Dio sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. Ci ha ricordato che la sofferenza, se offerta a Dio, può diventare uno strumento di redenzione e di salvezza.
Il suo esempio continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La sua intercessione è potente. Molti testimoniano di aver ricevuto grazie e favori attraverso la sua preghiera.
Oggi, a distanza di anni dalla sua morte, il suo ricordo è più vivo che mai. La sua tomba è meta di pellegrinaggio continuo. La sua santità è riconosciuta dalla Chiesa.
Padre Pio è un santo moderno, un uomo del nostro tempo, che ha saputo incarnare i valori del Vangelo in un mondo spesso dominato dall'egoismo, dall'indifferenza e dalla violenza.
Ricordare la sua età al momento della morte non è solo un esercizio di cronaca, ma un'occasione per riflettere sul senso della vita, sul valore del tempo, sulla bellezza della fede.
E tu, amico mio, cosa pensi? Senti anche tu la sua presenza, la sua guida? Senti il bisogno di affidarti alla sua intercessione?
Non avere paura. Apriti al suo amore, alla sua luce. Lasciati condurre da lui verso la vera felicità, verso la pace interiore, verso l'incontro con Dio.
Perché, in fondo, è questo che conta. Vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, amando, pregando, perdonando, offrendo a Dio le nostre gioie e le nostre sofferenze.
E quando arriverà il momento del nostro passaggio, potremo dire, come Padre Pio: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede."
E allora, potremo contemplare il volto di Dio, faccia a faccia, nell'eternità.









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