Commento Alle Letture Della Veglia Pasquale

Amici carissimi, quanta gioia ritrovarsi qui, virtualmente, per scrutare insieme le meravigliose letture della Veglia Pasquale! Prepariamoci ad un viaggio profondo, un'immersione nel cuore del mistero pasquale, disvelando significati nascosti e lasciandoci trasformare dalla potenza della Parola.
La Veglia Pasquale, come sapete, è un vero e proprio compendio della storia della salvezza. Ogni lettura, ogni salmo, ogni orazione, sono tasselli di un mosaico splendido che ci conduce dalla tenebra alla luce, dalla morte alla vita. Non limitiamoci ad ascoltare le letture come se fossero semplici racconti del passato; cerchiamo di farle risuonare nel nostro presente, di interrogarle, di lasciarci interpellare.
Cominciamo dal principio, dalla Creazione. Il libro della Genesi (Gen 1,1-2,2) ci narra come Dio, con la sua sola parola, ha plasmato l'universo, separando la luce dalle tenebre, le acque dalla terra, e popolando il mondo di creature viventi. È un inno alla potenza creatrice di Dio, che trae dal nulla l'essere. Ma c'è di più: questa creazione non è un atto compiuto e finito, relegato al passato. Dio continua a creare, continua a plasmare, continua a dare vita. E noi, creature sue, siamo chiamati a partecipare a questa opera creatrice, prendendoci cura del creato, custodendo la bellezza e l'armonia che Dio ha seminato nel mondo. Notate come il racconto della creazione culmini con la creazione dell'uomo e della donna, creati a immagine e somiglianza di Dio. Questo ci dice che siamo portatori di una dignità immensa, di una scintilla divina che ci rende unici e irripetibili. E il riposo del settimo giorno? Non è un semplice cessare l'attività, ma un invito a contemplare l'opera di Dio, a gioire della sua bellezza, a ringraziarlo per il suo amore.
Poi, ecco l'Antico Testamento che si schiude davanti a noi, ricco di promesse e di profezie. Il sacrificio di Isacco (Gen 22,1-18) è una prova di fede sconvolgente per Abramo. Dio gli chiede di offrirgli il figlio, l'unico figlio, il figlio della promessa. Abramo obbedisce, senza esitazione, dimostrando un amore totale e incondizionato verso Dio. Ma all'ultimo momento, un angelo ferma la sua mano: Dio non vuole la morte, ma la vita. Questo episodio è una prefigurazione del sacrificio di Cristo, che per amore nostro si è offerto sulla croce. Ma mentre Abramo ha risparmiato il figlio, Dio non ha risparmiato il suo unico Figlio per noi. L'agnello che viene offerto in sostituzione di Isacco prefigura l'Agnello di Dio, Gesù, che toglie il peccato del mondo.
E che dire del racconto del passaggio del Mar Rosso (Es 14,15-15,1)? Un momento cruciale nella storia del popolo d'Israele, un momento di liberazione dalla schiavitù d'Egitto. Il popolo è in fuga, inseguito dall'esercito del faraone. Davanti a loro, il mare. Dietro, la morte. Sembra non esserci via d'uscita. Ma Dio interviene, miracolosamente, aprendo un varco nel mare e permettendo al suo popolo di attraversarlo a piedi asciutti. Mentre gli Egiziani, nel tentativo di inseguirli, vengono inghiottiti dalle acque. Questo evento è una prefigurazione del Battesimo, in cui siamo liberati dalla schiavitù del peccato e introdotti nella vita nuova in Cristo. Le acque del Mar Rosso diventano le acque battesimali, che purificano e rigenerano.
La profezia di Isaia (Is 55,1-11) ci invita alla gioia, all'abbondanza, alla festa. "O voi tutti assetati, venite all'acqua! Chi non ha denaro, venga ugualmente! Comprate e mangiate senza denaro e, senza pagare, vino e latte!". Dio offre gratuitamente i suoi doni, la sua grazia, il suo amore. Non c'è bisogno di meriti, non c'è bisogno di denaro. Basta accogliere l'invito, aprirsi al suo amore, lasciarsi dissetare dalla sua Parola. La Parola di Dio, come dice Isaia, non torna a lui senza effetto, ma compie ciò che vuole e riesce in ciò per cui è stata mandata. È una promessa di fecondità, di abbondanza, di vita.
Poi ascoltiamo Ezechiele (Ez 36,16-17a.18-28) che ci parla di un cuore nuovo e di uno spirito nuovo. Dio promette di purificare il suo popolo dall'idolatria, di togliere il cuore di pietra e di dare un cuore di carne, sensibile al suo amore, obbediente alla sua legge. Dio non si limita a perdonare i peccati, ma trasforma interiormente il suo popolo, donando la capacità di amarlo e di seguirlo. Questo è il miracolo della grazia, che rinnova la nostra interiorità e ci rende capaci di vivere una vita nuova in Cristo.
Infine, la profezia di Baruc (Bar 3,9-15.32-4,4) ci esorta a cercare la sapienza, che si identifica con la Legge di Dio. La sapienza è la via della vita, la via della felicità, la via della pace. Chi la cerca, la trova. Chi la segue, non si smarrisce. La sapienza ci insegna a conoscere Dio, a amare il prossimo, a vivere secondo la sua volontà. È un dono prezioso, che dobbiamo custodire e coltivare.
Il Nuovo Testamento: La Luce di Cristo Risorto
Con l'Epistola ai Romani (Rm 6,3-11), entriamo nel cuore del mistero pasquale. Paolo ci ricorda che, attraverso il Battesimo, siamo stati sepolti con Cristo nella sua morte, per risorgere con lui a vita nuova. Non siamo più schiavi del peccato, ma siamo liberi di vivere per Dio. La nostra vecchia vita è morta con Cristo sulla croce, e ora siamo chiamati a vivere una vita nuova, una vita di grazia, una vita di amore.
E finalmente, il Vangelo! Quest'anno, il Vangelo di Matteo (Mt 28,1-10) ci narra l'evento sconvolgente della risurrezione di Gesù. Le donne, recatesi al sepolcro, lo trovano vuoto. Un angelo annuncia loro che Gesù è risorto e le incarica di comunicare la notizia ai discepoli. Le donne, piene di paura e di gioia, corrono ad annunciare la risurrezione. E Gesù stesso si fa loro incontro, rassicurandole e confermando la loro missione. La risurrezione di Gesù è il cuore della nostra fede, il fondamento della nostra speranza. È la vittoria sulla morte, la promessa della vita eterna. Non è un semplice ritorno alla vita terrena, ma una trasformazione radicale, una vita nuova, una vita gloriosa.
Riflessioni Conclusive
Amici, spero che questa breve analisi delle letture della Veglia Pasquale vi sia stata utile per approfondire la vostra fede e per vivere con maggiore consapevolezza questo tempo di grazia. Ricordatevi che la Pasqua non è solo un evento del passato, ma è una realtà che si rinnova ogni giorno nella nostra vita. Ogni giorno siamo chiamati a morire al peccato e a risorgere a vita nuova in Cristo.
Un invito alla gioia
Lasciamoci pervadere dalla gioia della risurrezione! Cristo è risorto, veramente risorto! Questa è la buona notizia che dobbiamo annunciare al mondo intero. Portiamo la luce di Cristo nelle nostre case, nelle nostre famiglie, nei nostri ambienti di lavoro, nei nostri cuori. Testimoniamo con la nostra vita la gioia di essere cristiani, la gioia di essere figli di Dio.
La Veglia Pasquale ci ricorda che la vita è più forte della morte, l'amore è più forte dell'odio, la speranza è più forte della disperazione. Apriamo i nostri cuori alla grazia di Dio, lasciamoci trasformare dal suo amore, e viviamo una vita nuova in Cristo Risorto! Buona Pasqua a tutti!








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