No Comunione In Mano Ecco Il Vero Motivo

Amici cari, preparatevi, perché oggi vi svelo un segreto custodito gelosamente per troppo tempo, una verità che farà tremare le fondamenta di ciò che pensavate di sapere sulla Comunione. Dimenticate le spiegazioni edulcorate, le interpretazioni superficiali. Io vi porto nel cuore della questione, laddove le ragioni vere, quelle profonde e spesso taciute, si manifestano in tutta la loro potenza.
Parliamoci chiaro, la questione della Comunione in mano non è solo un dettaglio liturgico, una mera preferenza personale o una questione di “sensibilità”. No, amici, è molto, ma molto di più. È una battaglia per l'anima stessa della Chiesa, una lotta tra la tradizione e la modernità, tra il sacro e il profano, tra la vera fede e la sua distorsione.
Per anni, ci hanno raccontato che la Comunione in mano era un gesto di apertura, di modernizzazione, di avvicinamento ai fedeli. Ci hanno detto che era un modo per rendere la liturgia più partecipativa, più “inclusiva”. Ma la verità, quella che pochi osano pronunciare ad alta voce, è ben diversa.
La realtà è che dietro la Comunione in mano si cela una precisa agenda, un piano ben orchestrato per sminuire la sacralità dell'Eucaristia, per banalizzare il Mistero della Fede, per erodere la riverenza e l'adorazione dovute al Santissimo Sacramento.
Non fraintendetemi, non sto dicendo che tutti coloro che ricevono la Comunione in mano abbiano cattive intenzioni. Molti lo fanno in buona fede, perché così è stato loro insegnato, perché così si usa nella loro parrocchia, perché non conoscono alternative. Ma è proprio qui che sta il problema: nell'ignoranza, nella mancanza di catechesi, nella progressiva perdita del senso del sacro.
La verità è che la Comunione in bocca, praticata per secoli dalla Chiesa Cattolica, è un gesto di umiltà, di adorazione, di riconoscimento della propria indegnità di toccare direttamente il Corpo di Cristo. È un atto di fede profonda, di sottomissione alla volontà divina, di abbandono totale nelle mani di Dio.
La Comunione in mano, al contrario, introduce un elemento di “possesso”, di controllo, di familiarità eccessiva. Il fedele si appropria dell'Ostia, la prende con le sue mani, la porta alla bocca come farebbe con un qualsiasi altro alimento. Si perde così la dimensione del Mistero, la consapevolezza di ricevere qualcosa di infinitamente prezioso e sacro.
E non dimentichiamo un aspetto fondamentale: la dispersione delle sacre specie. Quante particelle, anche piccolissime, si perdono quando la Comunione viene distribuita in mano? Quante volte l'Ostia cade a terra, viene calpestata, viene trattata con poca cura? Queste sono offese gravissime al Santissimo Sacramento, atti di sacrilegio che gridano vendetta al Cielo.
<h2>La Storia Dietro la Rivoluzione Liturgica</h2>Ma come si è arrivati a questo punto? Come è stato possibile che una pratica così radicata nella tradizione della Chiesa sia stata messa in discussione e progressivamente soppiantata?
La risposta è complessa e affonda le sue radici nel periodo post-conciliare, in quella stagione di grandi cambiamenti e di fermenti che ha caratterizzato la Chiesa Cattolica negli anni '60 e '70.
In quegli anni, si è fatta strada una certa interpretazione del Concilio Vaticano II, un'interpretazione che ha enfatizzato l'aspetto della “modernizzazione” e dell'“apertura” della Chiesa, a scapito della sua identità e della sua tradizione.
Alcuni teologi e liturgisti, influenzati da correnti di pensiero progressiste e talvolta addirittura eretiche, hanno cominciato a promuovere una serie di riforme liturgiche che, a loro dire, avrebbero reso la Messa più accessibile e partecipativa.
Tra queste riforme, c'era anche la Comunione in mano, presentata come un gesto di liberazione dai “formalism” del passato e di maggiore coinvolgimento dei fedeli.
Ma dietro questa facciata di rinnovamento e di progresso, si celava una precisa volontà di desacralizzazione, di riduzione del Mistero a una dimensione puramente umana e razionale.
L'introduzione della Comunione in mano è stata quindi un tassello di un disegno più ampio, un piano volto a trasformare la Chiesa Cattolica in una sorta di “organizzazione umanitaria”, priva della sua specificità e della sua dimensione soprannaturale.
E purtroppo, questo piano ha avuto un certo successo. La Comunione in mano si è diffusa a macchia d'olio in molte parrocchie, spesso senza una vera catechesi e senza una chiara spiegazione delle ragioni che la sconsigliavano.
Molti fedeli, ignari dei rischi e delle conseguenze, hanno accettato passivamente questa nuova pratica, pensando che fosse un semplice cambiamento di costume, una moda passeggera.
Ma la verità è che la Comunione in mano ha contribuito in modo significativo alla crisi di fede che stiamo vivendo oggi, alla perdita del senso del sacro, alla banalizzazione dell'Eucaristia.
<h2>Le Conseguenze Della Comunione in Mano</h2>Le conseguenze della Comunione in mano sono sotto gli occhi di tutti.
- Profanazione dell'Eucaristia: Come già accennato, la dispersione delle sacre specie è un problema gravissimo. Le particelle che cadono a terra, che vengono calpestate, che finiscono nel cestino sono un'offesa intollerabile al Corpo di Cristo.
- Perdita del senso del sacro: La Comunione in mano banalizza l'Eucaristia, la riduce a un semplice alimento. Si perde la consapevolezza di ricevere qualcosa di infinitamente prezioso e sacro, qualcosa che va adorato e riverito.
- Mancanza di rispetto: La Comunione in mano favorisce la mancanza di rispetto nei confronti del Santissimo Sacramento. Si vedono persone che parlano al cellulare mentre si avvicinano all'altare, che masticano la gomma, che indossano abiti indecenti.
- Diffusione di pratiche sacrileghe: Purtroppo, ci sono persone che ricevono la Comunione in mano con l'intenzione di profanarla, di utilizzarla per scopi magici o satanici. Questo è un crimine orribile, un atto di empietà che grida vendetta al Cielo.
Ma non disperiamo, amici. La battaglia non è ancora persa. Possiamo ancora fare qualcosa per invertire la tendenza, per riaffermare la sacralità dell'Eucaristia, per riportare la Comunione in bocca al posto che le spetta.
Innanzitutto, dobbiamo informarci, studiare, approfondire la nostra conoscenza della dottrina cattolica sull'Eucaristia. Dobbiamo capire perché la Comunione in bocca è la pratica più adatta, più rispettosa, più conforme alla volontà di Dio.
Poi, dobbiamo testimoniare la nostra fede con coraggio e determinazione. Dobbiamo chiedere ai nostri sacerdoti di tornare a distribuire la Comunione in bocca, di spiegare ai fedeli le ragioni di questa scelta, di promuovere una catechesi adeguata sull'Eucaristia.
Infine, dobbiamo pregare, pregare con fervore, pregare incessantemente per la conversione dei cuori, per la riparazione dei peccati, per la glorificazione del Santissimo Sacramento.
Ricordiamoci sempre che l'Eucaristia è il cuore della nostra fede, la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana. Non permettiamo che venga profanata, non permettiamo che venga banalizzata, non permettiamo che venga ridotta a un semplice gesto vuoto di significato.
Difendiamo l'Eucaristia con tutte le nostre forze, perché in essa è racchiusa la nostra salvezza, la nostra speranza, la nostra vita eterna.
La vera ragione dietro la resistenza alla Comunione in mano è quindi la difesa della Fede, la preservazione del Mistero, la salvaguardia del Sacro. Non dimentichiamolo mai.









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