Liturgia Delle Ore Compieta Di Oggi
Amici cari, prendiamoci un momento di pace, un respiro profondo, e lasciamoci accompagnare dalla bellezza della Compieta. Immaginate di chiudere gli occhi, di sentire la stanchezza della giornata che si scioglie, come neve al sole. Ecco, questo è il momento perfetto per entrare in questo spazio sacro, questo abbraccio di preghiera che la Chiesa ci offre.
Stasera, come ogni sera, ci troviamo a concludere il nostro pellegrinaggio quotidiano con Compieta, l'ultima ora dell'Ufficio Divino. Non è solo un rito, è un balsamo per l'anima, un momento di resa serena e fiduciosa nelle mani del Padre. Sentiamo il peso del mondo che si attenua mentre ci concentriamo sulle parole che ci preparano al riposo notturno.
Iniziamo, come sempre, con l’invocazione: "Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto." Questo piccolo grido, questo sussurro di fiducia, ci ricorda la nostra dipendenza da Dio, la nostra costante necessità del Suo amore e della Sua protezione. E sentite, subito dopo, la risposta corale: "Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen." Ci uniamo così al canto perenne della creazione, alla lode infinita che risuona in ogni angolo dell'universo.
Poi, con umiltà, esaminiamo la nostra coscienza. Prendiamoci un istante per rivedere la giornata appena trascorsa. Non con giudizio severo, ma con occhio amorevole. Cosa abbiamo fatto di buono? Dove abbiamo fallito? Cosa avremmo potuto fare diversamente? Questo esame di coscienza, per quanto breve, è fondamentale. Ci permette di riconoscere le nostre debolezze e di affidarle alla misericordia divina. Non temiamo di confrontarci con le nostre ombre, perché la luce di Dio è sempre pronta a illuminarle.
Subito dopo, ascoltiamo l'inno. Stasera, forse, il canto risuonerà in modo particolare nel nostro cuore. Lasciamoci trasportare dalle parole, dalle melodie, e facciamole nostre. Che l'inno diventi una preghiera che sale spontanea dalle profondità del nostro essere. Sentiamo come le parole si intrecciano con la nostra stessa vita, con le nostre gioie e le nostre sofferenze.
I Salmi: Un Rifugio Sicuro
Ora, ci immergiamo nella recita dei Salmi. Stasera, potremmo meditare sul Salmo 90 (91 nella numerazione ebraica), "Chi abita al riparo dell'Altissimo dimora all'ombra dell'Onnipotente". Sentite la potenza di queste parole? Immaginatevi al sicuro, protetti dall'amore di Dio, avvolti dalla Sua presenza. Riconosciamo che Lui è il nostro rifugio, la nostra fortezza, colui nel quale possiamo confidare in ogni momento, soprattutto nelle ore più buie.
Pensate a questo: non siamo soli. Milioni di persone, in tutto il mondo, stanno pregando con noi, con le stesse parole, con le stesse intenzioni. Siamo una comunità, un corpo unico, uniti dalla fede e dall'amore di Dio. Sentite questa forza, questa fratellanza, questo legame invisibile che ci lega gli uni agli altri.
Non abbiate fretta. Recitate i Salmi con calma, gustandovi ogni parola, ogni verso. Lasciate che le immagini evocate dai Salmi prendano vita nella vostra mente. Immaginate di essere Davide, il re salmista, che esprime la sua gioia, la sua sofferenza, la sua fede in Dio con tanta intensità.
Dopo i Salmi, ascoltiamo una breve lettura. Che sia una parola di conforto, un invito alla riflessione, un'esortazione alla speranza. Accogliamo questo piccolo seme di saggezza e lasciamolo germogliare nel nostro cuore. Meditiamo sulle parole ascoltate. Cosa ci dicono? Come possiamo metterle in pratica nella nostra vita di tutti i giorni?
Poi, cantiamo il Nunc dimittis, il cantico di Simeone: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola". Simeone, uomo giusto e pio, aspettava la consolazione d'Israele. E quando vide Gesù bambino, seppe di aver visto la salvezza. Anche noi, come Simeone, possiamo andare in pace, perché sappiamo che Dio è con noi, che ci ama e che ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni. Sentite la profonda serenità che emana da questo cantico? È la pace che solo Dio può donare, la pace che trascende ogni comprensione.
Preghiere e Benedizione Finale
Ora, rivolgiamo le nostre preghiere a Dio. Preghiamo per i nostri cari, per chi soffre, per chi è solo, per chi ha bisogno del nostro aiuto. Preghiamo per la pace nel mondo, per la giustizia, per la riconciliazione. Preghiamo per la Chiesa, per il Papa, per i vescovi, per i sacerdoti, per tutti coloro che si dedicano al servizio di Dio e del prossimo. Preghiamo per noi stessi, affinché possiamo essere sempre fedeli al Vangelo e testimoniare l'amore di Cristo con la nostra vita.
Non abbiate paura di esprimere a Dio le vostre gioie, le vostre paure, le vostre speranze. Lui ci ascolta sempre, con amore e comprensione. E non dimenticate di ringraziarlo per i doni che ci ha fatto, per la vita, per la salute, per la famiglia, per gli amici.
Infine, riceviamo la benedizione finale: "Il Signore onnipotente ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo". Lasciamoci avvolgere da questa benedizione, da questa promessa di pace e di protezione. Andiamo a riposare con la certezza che Dio veglia su di noi, che ci custodisce nel Suo amore, che ci guiderà verso un nuovo giorno.
E prima di spegnere la luce, ricordiamoci di fare il segno della croce, un gesto semplice ma potente, che ci ricorda il sacrificio di Cristo per la nostra salvezza. Addormentiamoci con il nome di Gesù sulle labbra, con il cuore pieno di gratitudine e di speranza. Che il nostro riposo sia sereno e rigenerante.
Amici, concludiamo qui questo nostro piccolo viaggio nella Compieta. Ricordate che questa preghiera, semplice e profonda, è sempre a portata di mano. Possiamo recitarla ogni sera, per trovare un momento di pace e di comunione con Dio.
Buona notte e che Dio vi benedica.








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