La Cremazione E Ammessa Dalla Chiesa

La pratica della cremazione, un tempo guardata con sospetto o apertamente osteggiata, ha subito un'evoluzione significativa nel corso della storia della Chiesa Cattolica. Comprendere la posizione attuale della Chiesa riguardo a questa pratica funeraria richiede un'attenta disamina dei documenti ufficiali, del contesto storico e delle motivazioni teologiche che ne hanno plasmato la dottrina.
Il Codice di Diritto Canonico, la raccolta sistematica delle leggi che regolano la vita della Chiesa Cattolica, offre un quadro preciso e autorevole. Il canone 1176, §3 stabilisce: "La Chiesa raccomanda vivamente che si conservi la pia consuetudine di seppellire i corpi dei defunti; tuttavia, non proibisce la cremazione, a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana."
Questa affermazione, apparentemente semplice, racchiude una profonda riflessione. In primo luogo, la Chiesa esprime una chiara preferenza per la sepoltura. Questa predilezione affonda le radici in una lunga tradizione che risale alle origini del cristianesimo e trova fondamento in diverse motivazioni. La sepoltura, imitando la deposizione di Gesù nel sepolcro, rappresenta un atto di pietà e rispetto verso il corpo del defunto, considerato tempio dello Spirito Santo durante la vita terrena. Inoltre, la sepoltura in terra è vista come un'immagine della semina del corpo mortale, che attende la risurrezione gloriosa alla fine dei tempi. La cura e la venerazione delle tombe dei defunti sono, per la Chiesa, un segno di fede nella vita eterna e un'espressione di comunione con coloro che ci hanno preceduto.
Tuttavia, il canone 1176, §3 prosegue affermando che la Chiesa "non proibisce la cremazione". Questa affermazione è fondamentale. Essa segna un punto di svolta rispetto al passato, quando la cremazione era spesso vista con diffidenza, se non addirittura condannata, a causa delle sue associazioni con pratiche pagane o con ideologie anticristiane che negavano la risurrezione dei morti. La dichiarazione formale di non proibizione della cremazione è stata introdotta nel Codice di Diritto Canonico del 1983, in seguito alle aperture del Concilio Vaticano II.
La chiave per comprendere appieno questa apertura risiede nella clausola restrittiva: "a meno che questa non sia stata scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana". Questo significa che la cremazione è ammissibile, a condizione che non sia motivata da una negazione della fede nella risurrezione della carne, nell'immortalità dell'anima o in altri dogmi fondamentali della fede cattolica. Se una persona sceglie la cremazione come atto di sfida alla fede, come espressione di materialismo o nichilismo, o come negazione del valore del corpo umano, allora la Chiesa non può approvare tale scelta.
L'Istruzione "Ad resurgendum cum Christo" della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicata nel 2016, fornisce ulteriori chiarimenti e indicazioni pratiche riguardo alla cremazione. Questo documento ribadisce la preferenza della Chiesa per la sepoltura, ma conferma anche l'ammissibilità della cremazione, a condizione che non sia motivata da ragioni contrarie alla fede. L'Istruzione precisa che le ceneri del defunto devono essere conservate in un luogo sacro, come un cimitero o un'area appositamente designata in una chiesa. Questa disposizione mira a preservare la memoria del defunto, a favorire la preghiera e il ricordo da parte dei familiari e della comunità cristiana, e ad evitare che le ceneri siano disperse in natura, conservate in abitazioni private o trasformate in oggetti commemorativi, pratiche che potrebbero denotare una mancanza di rispetto verso il defunto e una visione non cristiana della morte.
La Conservazione delle Ceneri
La Congregazione per la Dottrina della Fede ha chiaramente espresso la sua posizione riguardo alla conservazione delle ceneri. L'Istruzione "Ad resurgendum cum Christo" sottolinea che le ceneri del defunto devono essere conservate in un luogo sacro, come un cimitero, un colombario ecclesiastico o un'area appositamente designata in una chiesa. Questa indicazione deriva dalla convinzione che il rispetto per il corpo del defunto, anche dopo la cremazione, richiede un luogo di riposo dignitoso e permanente, che favorisca la preghiera, il ricordo e la visita da parte dei familiari e della comunità cristiana.
La dispersione delle ceneri in natura (in mare, in montagna, in un giardino, ecc.) è esplicitamente proibita, in quanto tale pratica può denotare una mancanza di rispetto verso il defunto e una visione non cristiana della morte. Allo stesso modo, la conservazione delle ceneri in abitazioni private non è consentita, poiché ciò potrebbe portare alla dimenticanza del defunto e alla perdita del significato comunitario della commemorazione. La trasformazione delle ceneri in oggetti commemorativi (gioielli, ciondoli, ecc.) è anch'essa considerata inappropriata, in quanto banalizza il significato della morte e della risurrezione.
La decisione di conservare le ceneri in un luogo sacro è quindi un atto di fede e di rispetto, che esprime la speranza nella risurrezione e la comunione con i defunti.
Considerazioni Pastorali
La posizione della Chiesa sulla cremazione richiede un'attenta considerazione pastorale. È importante che i sacerdoti e gli operatori pastorali siano ben informati sulla dottrina della Chiesa e siano in grado di spiegare ai fedeli le ragioni della preferenza per la sepoltura, nonché le condizioni in cui la cremazione è ammissibile. È fondamentale evitare qualsiasi forma di giudizio o di condanna nei confronti di coloro che scelgono la cremazione, ma è altrettanto importante educare i fedeli alla corretta comprensione del significato della morte e della risurrezione, e alla necessità di trattare il corpo del defunto, anche dopo la cremazione, con il dovuto rispetto e venerazione.
In particolare, è necessario prestare attenzione alle motivazioni che spingono le persone a scegliere la cremazione. Se la scelta è dettata da ragioni economiche o pratiche, è importante che la Chiesa offra un sostegno e un accompagnamento adeguati, aiutando le famiglie a trovare soluzioni dignitose e rispettose della fede. Se, invece, la scelta è motivata da una negazione della fede o da una visione materialistica della vita, è necessario un dialogo aperto e sincero, che possa aiutare la persona a riflettere sul significato della morte e della risurrezione, e a comprendere il valore del corpo umano come tempio dello Spirito Santo.
La Chiesa, pur ribadendo la sua preferenza per la sepoltura, riconosce che la cremazione può essere una scelta legittima, a condizione che sia fatta con rispetto e consapevolezza della fede cristiana. L'importante è che la morte sia sempre vista come un passaggio verso la vita eterna, e che il corpo del defunto sia trattato con la dignità che gli è dovuta, in attesa della risurrezione gloriosa.
In conclusione, la Chiesa Cattolica, pur raccomandando vivamente la sepoltura, ammette la cremazione a condizione che non sia scelta per ragioni contrarie alla dottrina cristiana. Le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro, evitando la dispersione o la trasformazione in oggetti commemorativi. La pastorale della Chiesa deve accompagnare i fedeli in questo momento delicato, offrendo un sostegno spirituale e aiutando a comprendere il significato cristiano della morte e della risurrezione.









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