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Grotta Di San Michele Monte Sant'angelo


Grotta Di San Michele Monte Sant'angelo

Nel cuore pulsante del Gargano, incastonato nella roccia calcarea come un gioiello prezioso, si erge Monte Sant'Angelo, custode di un luogo di sacra venerazione: la Grotta di San Michele Arcangelo. Più che una semplice cavità naturale, questa grotta è un santuario millenario, un faro di fede che illumina le anime da secoli, un monumento di inestimabile valore spirituale e artistico che narra storie di apparizioni angeliche, di miracoli compiuti e di una devozione popolare ininterrotta.

La Grotta si manifesta come una profonda fenditura nella montagna, un varco che conduce in un mondo di silenzio e contemplazione. Non è opera di mano umana, ma dono della natura, modellata dal tempo e dagli elementi. La sua particolarità risiede proprio in questo: un tempio non costruito, consacrato direttamente dall'intervento divino, come testimoniato dalla celebre frase incisa sulla porta bronzea: Terribilis est locus iste: hic domus Dei est et porta coeli. La solennità del luogo, percepibile fin dall'ingresso, invita al raccoglimento e alla preghiera, preparando l'animo ad un incontro con il trascendente.

La storia della Grotta di San Michele affonda le sue radici nel lontano V secolo, precisamente attorno al 490 d.C., quando, secondo la tradizione, l'Arcangelo Michele apparve per la prima volta al Vescovo di Siponto, San Lorenzo Maiorano. La narrazione di queste apparizioni, tramandata attraverso i secoli, costituisce il fondamento della sacralità del luogo e il motivo del suo incessante pellegrinaggio. Si racconta che l'Arcangelo, vestito di luce e maestà, si manifestò per ben tre volte, lasciando un'impronta indelebile nella storia e nella fede del popolo garganico.

La prima apparizione avvenne in seguito ad un episodio singolare: un toro, sfuggito al suo padrone, si rifugiò all'interno della grotta. Nessuno osava avvicinarsi, temendo la ferocia dell'animale. Il pastore, allora, chiese consiglio al Vescovo Lorenzo, il quale, dopo tre giorni di preghiera e digiuno, decise di recarsi personalmente sul luogo. Giunto all'ingresso della grotta, il Vescovo, con grande stupore, vide l'Arcangelo Michele apparire in tutta la sua gloria. L'Arcangelo ordinò che la grotta fosse consacrata al culto cristiano, dichiarando di averla egli stesso scelta come luogo di preghiera e di intercessione.

La seconda apparizione, avvenuta poco tempo dopo, si verificò in un momento di grave pericolo per la città di Siponto, assediata dai barbari. Il popolo, spaventato e senza speranza, si rivolse nuovamente al Vescovo Lorenzo, il quale invocò l'aiuto dell'Arcangelo Michele. L'Arcangelo, ascoltando le preghiere del popolo, apparve in sogno al Vescovo, promettendo la vittoria contro i nemici. Il giorno successivo, durante la battaglia, un violento temporale si abbatté sull'esercito barbaro, mettendolo in fuga e salvando la città di Siponto.

La terza apparizione, infine, avvenne durante la consacrazione della grotta. Il Vescovo Lorenzo, con il clero e il popolo, si preparava a celebrare il rito di consacrazione quando l'Arcangelo Michele apparve nuovamente, annunciando che non era necessario alcun rito umano, poiché la grotta era già stata consacrata dalla sua presenza. Questo evento straordinario confermò la sacralità del luogo e diede origine al titolo di "Celeste Basilica", sottolineando la sua origine divina.

Architettura e Arte

La Grotta di San Michele si presenta come un complesso architettonico stratificato, risultato di interventi successivi nel corso dei secoli. L'accesso principale avviene attraverso un'imponente scalinata, voluta da Carlo I d'Angiò nel XIII secolo, che conduce all'interno della grotta. Questa scalinata, composta da ben 86 gradini, rappresenta un percorso fisico e spirituale, un invito alla discesa nel profondo della fede.

All'interno della grotta, si possono ammirare diverse cappelle e altari, testimonianza della devozione dei pellegrini e delle donazioni di sovrani e nobili. Tra questi, spicca l'altare maggiore, sormontato da una statua di San Michele Arcangelo, opera di Andrea Sansovino, realizzata nel XVI secolo. La statua, in marmo bianco, raffigura l'Arcangelo in armatura, con la spada sguainata e lo scudo recante la scritta "Quis ut Deus?" ("Chi è come Dio?"), simbolo della sua lotta contro il male.

Di notevole pregio artistico sono anche le porte bronzee, realizzate a Costantinopoli nel 1076, che raffigurano scene bibliche e figure di santi. Queste porte, donate da un nobile amalfitano, rappresentano un esempio straordinario dell'arte bizantina e testimoniano i legami storici e culturali tra Monte Sant'Angelo e l'Oriente.

Le pareti della grotta sono adornate da affreschi di diverse epoche, che raccontano storie bibliche, scene di apparizioni angeliche e miracoli attribuiti a San Michele. Questi affreschi, seppur in parte danneggiati dal tempo e dall'umidità, conservano ancora il loro fascino e la loro bellezza, offrendo uno sguardo sulla storia e sulla devozione del luogo.

Significato e Devozione

La Grotta di San Michele Arcangelo rappresenta un luogo di culto unico nel suo genere, un santuario dove la natura e la fede si fondono in un'armonia perfetta. La sua sacralità deriva non solo dalle apparizioni angeliche, ma anche dalla sua conformazione naturale, che evoca un senso di mistero e di trascendenza. La grotta, infatti, si presenta come un luogo di passaggio, un varco tra il mondo terreno e il cielo, un luogo dove l'uomo può entrare in contatto con il divino.

La devozione a San Michele Arcangelo, particolarmente sentita a Monte Sant'Angelo, si manifesta attraverso il pellegrinaggio, la preghiera e la venerazione delle reliquie. Ogni anno, milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo si recano alla Grotta per onorare l'Arcangelo, chiedere la sua protezione e implorare la sua grazia. Il pellegrinaggio a Monte Sant'Angelo rappresenta un'esperienza spirituale intensa, un momento di riflessione e di rinnovamento interiore.

La Grotta di San Michele Arcangelo continua a essere un luogo di culto vivo e vibrante, un faro di fede che illumina le anime da secoli. La sua storia, la sua architettura, la sua arte e la sua devozione testimoniano la forza della fede e la presenza costante del divino nella vita dell'uomo. Visitare questo luogo significa intraprendere un viaggio nel cuore della spiritualità, alla scoperta di un tesoro di inestimabile valore. Un luogo dove la preghiera si fa più intensa, la fede più salda e la speranza più viva. La Grotta rimane, attraverso i secoli, un monito per l'umanità, un invito a guardare verso l'alto e a confidare nella protezione dell'Arcangelo Michele, baluardo contro le insidie del male e guida verso la luce divina.

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