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Digiuno E Astinenza Catechismo Chiesa Cattolica


Digiuno E Astinenza Catechismo Chiesa Cattolica

Amici cari, oggi ci addentriamo in un tema centrale della vita cristiana, un tema che tocca le corde più profonde del nostro rapporto con Dio e con il prossimo: il digiuno e l'astinenza, così come vengono presentati e spiegati nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Prepariamoci a scoprire insieme cosa significa veramente privarsi di qualcosa per arricchirsi interiormente.

Innanzitutto, sfatiamo un mito: il digiuno e l'astinenza non sono pratiche punitive o forme di autotortura. Non si tratta di infliggerci sofferenze inutili per "farci perdonare" chissà cosa. Al contrario, sono strumenti preziosi che la Chiesa ci offre per aiutarci a crescere nella fede, nella carità e nel dominio di noi stessi. Sono come delle palestre spirituali dove alleniamo la nostra volontà e rafforziamo il nostro spirito.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, al numero 2043, ci ricorda che "Le leggi della Chiesa riguardano la vita morale e religiosa dei fedeli. Tutti sono tenuti all'osservanza di queste leggi, ciascuno secondo la propria condizione." Tra queste leggi, ovviamente, rientrano anche quelle relative al digiuno e all'astinenza. Ma cosa ci dice esattamente il Catechismo su queste pratiche?

Digiuno e Astinenza: Un Binomio Indissolubile

Il Catechismo non tratta il digiuno e l'astinenza come due entità separate, ma come due aspetti complementari di una stessa realtà. Entrambi sono forme di penitenza, ovvero atti attraverso i quali esprimiamo il nostro dolore per i peccati commessi e il nostro desiderio di convertirci, di cambiare vita. Sono gesti concreti che manifestano il nostro amore per Dio e il nostro impegno a seguirlo più da vicino.

Il digiuno, in senso stretto, consiste nel ridurre la quantità di cibo che si consuma durante la giornata. Tradizionalmente, la Chiesa prevede un solo pasto completo e due piccoli pasti (colazione e cena) che, sommati insieme, non dovrebbero superare la quantità del pasto principale. È importante sottolineare che il digiuno non riguarda solo il cibo, ma anche altre forme di privazione, come rinunciare a un’attività piacevole, ridurre il tempo trascorso sui social media, o astenersi da un determinato vizio. L'obiettivo è creare uno spazio nel nostro quotidiano, un vuoto che possa essere riempito dalla preghiera, dalla riflessione e dall'incontro con Dio.

L'astinenza, invece, consiste nell'astenersi dal consumare determinati tipi di cibo, in particolare la carne. La Chiesa raccomanda l'astinenza dalla carne tutti i venerdì dell'anno, in memoria della Passione e Morte di Gesù Cristo. Questo gesto, apparentemente piccolo, ci ricorda il sacrificio supremo di Cristo per la nostra salvezza e ci invita a unirci a Lui nella sofferenza. Naturalmente, l'astinenza può riguardare anche altri alimenti o bevande, a seconda delle proprie possibilità e sensibilità. L'importante è che sia un gesto significativo, compiuto con consapevolezza e amore.

Il Significato Profondo del Digiuno e dell'Astinenza

Ma perché digiunare e astenersi? Qual è il senso di queste pratiche? Il Catechismo ci offre diverse risposte.

Innanzitutto, il digiuno e l'astinenza ci aiutano a purificare il cuore. Rinunciando a qualcosa di piacevole, impariamo a distaccarci dalle cose materiali e a concentrarci su ciò che conta veramente: l'amore di Dio e del prossimo. Ci liberiamo dalle catene dell'avidità e dell'egoismo, diventando più liberi e disponibili ad accogliere la grazia divina.

In secondo luogo, il digiuno e l'astinenza ci rafforzano nella lotta contro il peccato. Ci aiutano a dominare le nostre passioni e i nostri istinti, a non farci trascinare dalle tentazioni. Sono come un allenamento per la nostra volontà, un modo per imparare a dire "no" alle cose che ci allontanano da Dio e a dire "sì" alle cose che ci avvicinano a Lui.

Inoltre, il digiuno e l'astinenza ci aprono alla compassione verso i poveri. Ci fanno sperimentare, in piccola parte, cosa significa privarsi del necessario e ci spingono ad essere più generosi verso chi è nel bisogno. Ci ricordano che non siamo soli al mondo e che abbiamo la responsabilità di prenderci cura dei nostri fratelli e sorelle, soprattutto di quelli più deboli e vulnerabili. Il Catechismo, infatti, sottolinea che il frutto del nostro digiuno dovrebbe tradursi in opere di carità. Non ha senso privarsi del cibo se poi non siamo disposti a condividere ciò che abbiamo con chi ne ha bisogno.

Infine, il digiuno e l'astinenza ci preparano all'incontro con Dio. Creano un clima di silenzio e di raccoglimento interiore, favorendo la preghiera e la meditazione. Ci aiutano a metterci in ascolto della voce di Dio e a discernere la sua volontà per la nostra vita. Sono come un pellegrinaggio interiore che ci conduce verso la fonte della nostra gioia e della nostra pace.

Come Vivere il Digiuno e l'Astinenza Oggi

Oggi, in un mondo dominato dal consumismo e dalla gratificazione immediata, il digiuno e l'astinenza possono sembrare pratiche anacronistiche, superate. Tuttavia, il Catechismo ci invita a riscoprire la loro attualità e il loro valore, adattandole alle nostre specifiche situazioni e necessità.

Non si tratta di seguire delle regole rigide e impersonali, ma di trovare un modo personale e significativo per vivere il digiuno e l'astinenza. Possiamo, ad esempio, rinunciare a un caffè al giorno e donare il denaro risparmiato a un'associazione benefica. Possiamo decidere di dedicare un'ora alla settimana alla preghiera o alla lettura della Bibbia. Possiamo impegnarci a compiere un atto di servizio al giorno verso chi è nel bisogno.

L'importante è che il nostro digiuno e la nostra astinenza siano espressioni autentiche del nostro amore per Dio e del nostro desiderio di crescere nella fede. Che siano gesti compiuti con consapevolezza e libertà, non per obbligo o per paura, ma per scelta e per amore. Che siano un cammino verso una vita più piena e più felice, una vita illuminata dalla grazia di Dio.

Ricordiamoci sempre che il vero digiuno è quello del cuore, quello che ci libera dall'egoismo, dall'orgoglio e dalla superbia. È quello che ci rende più umili, più generosi e più compassionevoli. È quello che ci apre all'amore di Dio e del prossimo. Allora sì, il nostro digiuno e la nostra astinenza avranno un senso e porteranno frutto nella nostra vita e nel mondo.

Spero che queste riflessioni vi siano state utili. Vi incoraggio a rileggere i passaggi del Catechismo dedicati al digiuno e all'astinenza e a meditarli nel vostro cuore. Scoprirete un tesoro di saggezza e di grazia che vi aiuterà a vivere una vita più autentica e più cristiana. Che il Signore vi benedica e vi guidi nel vostro cammino di fede!

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