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Coroncina Dei Sette Dolori Di Maria


Coroncina Dei Sette Dolori Di Maria

Eccoci, pellegrini della fede, pronti ad approfondire uno degli esercizi di devozione mariana più sentiti e radicati nel cuore del popolo cristiano: la Coroncina dei Sette Dolori di Maria. Non un semplice rosario, ma un viaggio spirituale attraverso le sofferenze che hanno trafitto l'anima immacolata della Madre di Dio, un percorso che ci conduce a una comprensione più profonda del suo ruolo nel piano della salvezza e del nostro rapporto con Cristo.

La Coroncina dei Sette Dolori, conosciuta anche come la Corona Addolorata, affonda le sue radici nel tardo Medioevo, un'epoca segnata da grande fervore religioso e da una crescente devozione alla Passione di Cristo e ai Dolori di Maria. Sebbene le sue origini precise siano avvolte nella nebbia del tempo, la tradizione attribuisce la sua diffusione all'Ordine dei Servi di Maria, fondato nel XIII secolo a Firenze. Questi sette santi uomini, ispirati dalla contemplazione del dolore della Vergine, svilupparono una spiritualità incentrata sulla compassione per le sofferenze di Maria e la sua partecipazione alla Redenzione.

Diversamente dal Rosario tradizionale, che medita sui misteri della vita di Gesù, la Coroncina dei Sette Dolori si concentra esclusivamente sui sette momenti più dolorosi vissuti da Maria. Questi Dolori, selezionati dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, sono un invito a entrare in comunione con il cuore trafitto della Madre, a condividere la sua sofferenza e a trovare conforto nella sua fede incrollabile.

I Sette Dolori nel Dettaglio:

La Coroncina si compone di sette gruppi di Ave Maria, preceduti da un atto di contrizione e seguiti da tre Ave Maria in onore delle lacrime versate da Maria. Ogni gruppo commemora uno dei Sette Dolori, che sono i seguenti:

  1. La Profezia di Simeone: (Luca 2, 34-35) Questo primo Dolore ci riporta al Tempio di Gerusalemme, quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Maria e Giuseppe portano il Bambino per offrirlo al Signore, come prescritto dalla legge mosaica. È qui che incontrano il vecchio Simeone, un uomo giusto e timorato di Dio, a cui era stato rivelato che non avrebbe visto la morte prima di aver contemplato il Messia. Simeone, prendendo Gesù tra le braccia, lo benedice e profetizza su di Lui, annunciando che sarà "segno di contraddizione" e che una spada trafiggerà il cuore di Maria. Questo dolore iniziale è un presagio delle sofferenze che Maria dovrà affrontare lungo il cammino della vita di suo Figlio, un'anticipazione del Calvario che si insinua nel suo cuore di madre.

  2. La Fuga in Egitto: (Matteo 2, 13-14) La gioia della Natività viene subito offuscata dalla minaccia di Erode, il re crudele che, temendo di perdere il suo trono a favore del neonato Re dei Giudei, ordina la strage degli innocenti a Betlemme. Un angelo appare in sogno a Giuseppe e lo avverte del pericolo imminente, esortandolo a fuggire in Egitto con Maria e Gesù. Questo secondo Dolore ci mostra la precarietà della vita terrena di Gesù fin dalla sua infanzia e la sollecitudine protettiva di Maria e Giuseppe, costretti a lasciare la loro casa e la loro terra per sfuggire alla furia di un tiranno. La fuga in Egitto è un simbolo di tutti gli esili e le persecuzioni che i cristiani hanno subito e continuano a subire nel corso della storia.

  3. Lo Smarrimento di Gesù al Tempio: (Luca 2, 43-45) Durante il pellegrinaggio annuale a Gerusalemme per la festa della Pasqua, Gesù, all'età di dodici anni, si separa involontariamente dai suoi genitori. Maria e Giuseppe, ignari della sua assenza, ripercorrono la strada del ritorno con la carovana, pensando che Gesù sia con i parenti o gli amici. Dopo un giorno intero di viaggio, si accorgono della sua mancanza e, angosciati, tornano a Gerusalemme, cercandolo per tre giorni. Questo terzo Dolore è un'esperienza di smarrimento e di angoscia profonda per Maria, che teme di aver perso il Figlio suo. Ritrovano Gesù nel Tempio, seduto in mezzo ai dottori, ascoltandoli e interogandoli. La sua risposta alla preoccupazione di Maria – "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" – rivela la sua coscienza filiale e la sua priorità assoluta per la volontà divina.

  4. L'Incontro con Gesù che porta la Croce: (Tradizione) Questo quarto Dolore non è esplicitamente descritto nei Vangeli, ma è radicato nella pia tradizione cristiana. Immaginiamo Maria che, appostata lungo la Via Crucis, vede passare suo Figlio, flagellato, coronato di spine e carico della croce. L'incontro tra la Madre e il Figlio, in un momento di indicibile sofferenza, è un'immagine potente di amore, compassione e coraggio. Maria, pur straziata dal dolore, offre a Gesù il suo sostegno silenzioso e la sua fede incrollabile.

  5. La Crocifissione e Morte di Gesù: (Giovanni 19, 25-27) Questo quinto Dolore rappresenta il culmine della sofferenza di Maria. Stando ai piedi della croce, Maria è testimone della lenta e agonizzante morte del Figlio suo. Vede il suo corpo straziato dalle ferite, ascolta le sue ultime parole, osserva il suo capo reclinato. In quel momento di immenso dolore, Maria è l'archetipo della madre che soffre per il figlio e che partecipa alla sua passione redentrice. Gesù, prima di morire, affida Maria a Giovanni, il discepolo amato, dicendo: "Donna, ecco tuo figlio!" e a Giovanni: "Ecco tua madre!". In questo modo, Gesù affida Maria all'umanità intera, facendola Madre di tutti i credenti.

  6. La Deposizione dalla Croce: (Matteo 27, 57-60) Dopo la morte di Gesù, Giuseppe d'Arimatea, un uomo ricco e discepolo segreto, ottiene da Pilato il permesso di deporre il corpo di Gesù dalla croce. Maria riceve tra le sue braccia il corpo martoriato del Figlio, rivivendo il dolore del parto e sentendo il peso della perdita. Questo sesto Dolore è un momento di silenzioso lutto e di tenera pietà filiale. Maria accoglie il corpo di Gesù come aveva accolto il Bambino a Betlemme, con amore e devozione infinita.

  7. La Sepoltura di Gesù: (Giovanni 19, 40-42) L'ultimo Dolore ci porta al sepolcro, dove il corpo di Gesù viene deposto. Maria accompagna il Figlio fino all'ultimo luogo di riposo, partecipando alla sua sepoltura con cuore spezzato. La pietra tombale che sigilla il sepolcro sembra sigillare anche la speranza. Ma la fede di Maria, incrollabile, sa che la morte non è l'ultima parola e che il Figlio suo risorgerà. Questo settimo Dolore è un invito a meditare sulla morte e sulla risurrezione, sulla fragilità della vita terrena e sulla promessa della vita eterna.

Come Recitare la Coroncina:

La Coroncina dei Sette Dolori è un'esperienza spirituale profonda, che può essere vissuta individualmente o in gruppo. Non esistono regole rigide, ma una struttura consolidata che aiuta a focalizzare la meditazione sui Dolori di Maria.

  1. Atto di Contrizione: Si inizia con un atto di contrizione, esprimendo il nostro pentimento per i peccati commessi e invocando la misericordia di Dio.

  2. Annuncio del Dolore: Si annuncia il primo Dolore di Maria.

  3. Recita di un'Ave Maria: Si recita un'Ave Maria, meditando sul dolore specifico.

  4. Ripetizione (7 volte): Si ripetono i passaggi 2 e 3 per sette volte, per un totale di sette Ave Maria per ogni Dolore.

  5. Ripetizione per tutti i Dolori: Si ripetono i passaggi 2, 3 e 4 per tutti i sette Dolori.

  6. Tre Ave Maria: Al termine dei sette Dolori, si recitano tre Ave Maria in onore delle lacrime versate da Maria.

  7. Preghiera Conclusiva: Si conclude con una preghiera conclusiva, chiedendo a Maria di intercedere per noi presso il suo Figlio. Esistono diverse preghiere conclusive, tra cui la più comune è la seguente: "Madre Addolorata, prega per noi che ricorriamo a te."

Benefici e Indulgenze:

La devozione alla Coroncina dei Sette Dolori è ricca di benefici spirituali. Recitarla con fede e devozione ci aiuta a:

  • Comprendere la sofferenza di Maria: Entrare in comunione con il dolore della Madre ci permette di apprezzare il suo ruolo unico nel piano della salvezza e la sua partecipazione alla Passione di Cristo.

  • Aumentare la compassione: Meditare sui Dolori di Maria ci rende più sensibili alla sofferenza degli altri e ci spinge ad offrire conforto e aiuto a chi ne ha bisogno.

  • Rafforzare la fede: La fede incrollabile di Maria di fronte al dolore è un esempio per noi, che spesso ci sentiamo sopraffatti dalle difficoltà della vita.

  • Ottenere grazie e consolazione: La tradizione attribuisce alla recita della Coroncina la concessione di numerose grazie e la consolazione nei momenti di prova.

Inoltre, la Chiesa Cattolica ha concesso indulgenze parziali e plenarie per la recita pia della Coroncina dei Sette Dolori, a determinate condizioni. Le indulgenze sono la remissione davanti a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa.

La Coroncina e il Scapolare dei Sette Dolori:

La devozione alla Coroncina dei Sette Dolori è spesso associata all'uso dello Scapolare Nero dei Sette Dolori, un segno esteriore di appartenenza alla Confraternita dei Sette Dolori e di speciale devozione alla Vergine Addolorata. Lo Scapolare è composto da due piccoli pezzi di stoffa nera, uniti da due cordoncini, e reca immagini o simboli dei Sette Dolori.

L'uso dello Scapolare è un segno di protezione e di affidamento a Maria, un impegno a vivere secondo il suo esempio di fede, speranza e carità. La tradizione attribuisce allo Scapolare numerosi benefici spirituali e la promessa della protezione di Maria in vita e in punto di morte.

La Coroncina dei Sette Dolori di Maria è dunque un tesoro della tradizione cattolica, un cammino di fede e di consolazione che ci conduce al cuore della Madre e ci avvicina al Figlio. Che la recitiamo individualmente o in gruppo, che la accompagnamo con l'uso dello Scapolare o con altre pratiche di devozione, la Coroncina dei Sette Dolori è un invito a lasciarci avvolgere dall'amore misericordioso di Maria e a trovare conforto nella sua presenza materna.

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