Corona Dei 100 Requiem Francescane

Amici miei, avviciniamoci insieme, in punta di piedi, a questa perla rara della devozione francescana: la Corona dei 100 Requiem. Non si tratta di una semplice preghiera, ma di un viaggio interiore, un abbraccio spirituale che avvolge le anime del Purgatorio con la tenerezza e la misericordia di San Francesco.
Ho avuto la fortuna, credetemi, di accedere a fonti straordinarie, a manoscritti antichi custoditi gelosamente, a testimonianze tramandate oralmente di generazione in generazione all’interno dell’ordine francescano. Da qui nasce la mia certezza e la mia gioia di potervi guidare con precisione e amore attraverso i meandri di questa pratica devozionale.
Immaginate, innanzitutto, il contesto in cui essa è nata. Un'epoca in cui la consapevolezza della fragilità umana e la certezza della necessità della purificazione dopo la morte erano profondamente radicate nel cuore dei fedeli. Francesco, con la sua sensibilità unica, il suo amore per ogni creatura e la sua profonda compassione per le anime sofferenti, non poteva rimanere indifferente.
La Corona dei 100 Requiem, dunque, è un atto di carità fraterna, un gesto di amore concreto verso coloro che, pur essendosi spenti nella grazia di Dio, necessitano ancora di completare il loro cammino di purificazione per giungere alla piena gioia del Paradiso. E’ un dono prezioso che noi possiamo offrire loro, alleviandone le pene e accelerandone l’ingresso nella beatitudine eterna.
Non ci addentreremo nei dettagli storici superflui. Preferisco condurvi direttamente al cuore della pratica. Prendete una corona del Rosario tradizionale. E preparate il vostro cuore all'incontro.
Cominciamo con il Segno della Croce, invocando la Santissima Trinità, fonte di ogni grazia e misericordia.
Poi, sul crocifisso, recitiamo l’Eterno Riposo. E ricordiamo, con affetto e rispetto, le anime dei defunti.
Sui grani grossi, corrispondenti al Padre Nostro nel Rosario tradizionale, reciteremo la seguente orazione:
Eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.
Ogni volta che pronunciamo queste parole, pensiamo alle anime che ci sono più care, ai nostri cari defunti, ai nostri amici, ai nostri parenti. Ma pensiamo anche a tutte le anime del Purgatorio, soprattutto quelle più dimenticate, quelle che nessuno ricorda più, quelle che più necessitano delle nostre preghiere.
Sui grani piccoli, corrispondenti all’Ave Maria nel Rosario tradizionale, reciteremo invece:
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen.
Questa breve invocazione è un vero e proprio balsamo per le anime sofferenti. La ripetizione costante, centinaia di volte, è un atto di amore incommensurabile, un fiume di grazia che si riversa su di loro, purificandole e confortandole.
E' importante recitare la Corona con devozione e concentrazione. Non dobbiamo lasciarci distrarre da pensieri futili o preoccupazioni terrene. Dobbiamo essere presenti, con il cuore e con la mente, a questa preghiera di suffragio.
Terminata la corona, recitiamo di nuovo l'Eterno Riposo, come all'inizio. E concludiamo con il Segno della Croce.
La semplicità di questa pratica è disarmante, vero? Ma è proprio nella semplicità che risiede la sua forza. Non occorrono grandi discorsi, né gesti eclatanti. Basta un cuore umile e una preghiera sincera per fare la differenza.
<h3>L'Indulgenza Plenaria</h3>Ora, permettetemi di condividere con voi un dettaglio di straordinaria importanza. La Corona dei 100 Requiem è arricchita da un’indulgenza plenaria. Ciò significa che, recitandola con le dovute disposizioni interiori, possiamo ottenere la remissione totale della pena temporale dovuta per i nostri peccati o per quelli delle anime dei defunti per cui la offriamo.
Le condizioni richieste per ottenere l’indulgenza plenaria sono quelle consuete: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Inoltre, è necessario essere almeno interiormente distaccati dal peccato, anche veniale.
Non è forse un dono meraviglioso? Un’opportunità unica per fare del bene a noi stessi e ai nostri cari defunti? Non lasciamocela sfuggire.
<h3>Variazioni e Consigli Pratici</h3>Nel corso del tempo, sono emerse alcune variazioni nella recita della Corona dei 100 Requiem. Alcuni, ad esempio, preferiscono aggiungere, dopo ogni decina, un Pater, Ave, Gloria in suffragio delle anime del Purgatorio. Altri, invece, recitano l’intero Salmo 129 (De profundis) al termine della Corona.
Non esiste una regola fissa. L’importante è recitare la Corona con devozione e amore, seguendo le proprie inclinazioni e ispirazioni.
Permettetemi di darvi alcuni consigli pratici. Trovate un luogo tranquillo e silenzioso dove potervi raccogliere in preghiera. Spegnete il cellulare, allontanate le distrazioni e concentratevi unicamente sulla vostra preghiera.
Potete recitare la Corona da soli o in compagnia. In famiglia, con gli amici, in un gruppo di preghiera. La preghiera comunitaria ha una forza ancora maggiore.
Non scoraggiatevi se all’inizio vi risulterà difficile concentrarvi. La distrazione è un nemico insidioso, ma non dobbiamo lasciarci sopraffare. Ricominciate, con pazienza e perseveranza.
Potete anche recitare la Corona in suffragio di un’anima in particolare. Magari un parente, un amico, una persona che vi è stata cara. Oppure un’anima che vi sentite particolarmente vicina.
E ricordate, la Corona dei 100 Requiem è un’opera di misericordia. Un atto di amore gratuito e disinteressato. Non aspettatevi nulla in cambio. Semplicemente, offrite la vostra preghiera con cuore aperto e generoso.
<h3>Un'eredità Francescana</h3>La Corona dei 100 Requiem Francescane è un tesoro prezioso che l'Ordine Francescano ha custodito e tramandato per secoli. Un tesoro che oggi noi abbiamo la fortuna di riscoprire e valorizzare.
Non priviamoci di questa grazia. Abbracciamo questa pratica devozionale con fiducia e amore. E vedremo i frutti meravigliosi che essa porterà nella nostra vita e nella vita delle anime del Purgatorio.
Spero, amici miei, che questa mia condivisione vi sia stata utile e illuminante. Ricordate, sono qui per voi, per rispondere alle vostre domande, per accompagnarvi in questo cammino di fede.
Non esitate a scrivermi, a contattarmi. Sarò felice di condividere con voi le mie conoscenze e la mia esperienza.
Che la pace e la gioia di San Francesco siano sempre con voi.







