free stats

Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù


Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù

Al tempo di Gesù, i pubblicani rappresentavano una figura complessa e profondamente ambivalente nel panorama sociale, religioso ed economico della Palestina. La loro storia e la loro funzione vanno analizzate con attenzione per comprendere appieno il contesto in cui operavano e il motivo per cui erano così spesso disprezzati dai loro connazionali. Non si trattava di una categoria omogenea, ma di un gruppo variegato con motivazioni e ruoli differenti all'interno dell'ingranaggio dell'amministrazione romana.

I pubblicani non erano semplici esattori delle tasse. La loro attività si fondava su un sistema ben preciso: Roma, per ottimizzare la riscossione dei tributi nelle province, appaltava la riscossione a privati cittadini, i cosiddetti publicani (da publicum, "tassa pubblica"). Questi individui, spesso ricchi e influenti, si impegnavano a versare a Roma una somma fissa stabilita in anticipo. Il guadagno del pubblicano derivava dalla differenza tra la somma versata a Roma e quanto riuscivano a riscuotere dalla popolazione. Questo sistema, apparentemente efficiente, apriva inevitabilmente la strada ad abusi ed estorsioni.

I pubblicani operanti in Palestina, quasi sempre ebrei, erano considerati traditori per diversi motivi. Innanzitutto, collaboravano con un potere straniero e oppressivo, Roma, che dominava politicamente e militarmente la regione. La loro attività era vista come un sostegno attivo al giogo romano. In secondo luogo, la loro stessa professione li esponeva alla tentazione di arricchirsi a spese dei loro connazionali, sfruttando la loro posizione per esigere somme eccessive e ingiuste. L'eccesso di guadagno, spesso frutto di pratiche discutibili, alimentava ulteriormente il risentimento popolare. Infine, dal punto di vista religioso, il contatto continuo con i romani e il loro modo di vivere, considerato impuro, li rendeva impuri agli occhi di molti ebrei osservanti.

All'interno della categoria dei pubblicani, era possibile distinguere diverse figure con ruoli e responsabilità differenti. Alcuni erano veri e propri imprenditori, che gestivano vaste aree geografiche e assumevano numerosi collaboratori per la riscossione dei tributi. Questi pubblicani, spesso residenti in città importanti come Gerico o Cafarnao, erano figure potenti e ben integrate nel sistema economico romano. Altri, invece, erano semplici esattori, che operavano a livello locale e si occupavano direttamente della riscossione delle tasse nei villaggi e nelle comunità. Questi ultimi, pur essendo meno influenti dei primi, erano comunque invisi alla popolazione per la loro funzione di intermediari tra il popolo e il potere romano.

La riscossione delle tasse non era l'unica attività svolta dai pubblicani. Essi si occupavano anche della riscossione dei dazi doganali, che venivano imposti sulle merci in transito attraverso i confini della Palestina. Questi dazi rappresentavano una fonte importante di entrate per Roma, ma anche una fonte di conflitto tra i pubblicani e la popolazione locale. I commercianti, in particolare, si sentivano spesso vessati dalle richieste eccessive dei pubblicani e ricorrevano spesso a pratiche di contrabbando per evitare di pagare i dazi.

L'Ambiguità dei Pubblicani nel Nuovo Testamento

Il Nuovo Testamento presenta un quadro complesso e sfaccettato dei pubblicani. Da un lato, li descrive come peccatori pubblici, associati a prostitute e ad altre figure marginali della società. Dall'altro, mostra Gesù che si avvicina a loro, mangia con loro e li accoglie nel suo seguito. Questa ambivalenza riflette la complessità della figura del pubblicano nella società ebraica del tempo.

L'esempio più emblematico di questa ambivalenza è la figura di Matteo, un pubblicano che Gesù chiama a seguirlo. Matteo, anche conosciuto come Levi, lascia la sua attività di esattore delle tasse e diventa uno dei dodici apostoli. La chiamata di Matteo rappresenta un gesto rivoluzionario, che sfida le convenzioni sociali e religiose del tempo. Dimostra che la salvezza è offerta a tutti, anche a coloro che sono considerati peccatori e traditori.

Altri episodi del Nuovo Testamento mostrano l'atteggiamento di Gesù verso i pubblicani. Nella parabola del fariseo e del pubblicano (Luca 18:9-14), Gesù contrappone l'atteggiamento superbo e auto-giustificante del fariseo all'umiltà e al pentimento del pubblicano. Il pubblicano, consapevole della propria indegnità, si batte il petto e chiede perdono a Dio. Gesù afferma che il pubblicano è giustificato, mentre il fariseo no. Questa parabola sottolinea l'importanza dell'umiltà e del pentimento per ottenere la salvezza.

Anche l'episodio di Zaccheo (Luca 19:1-10) è significativo. Zaccheo, un capo pubblicano di Gerico, desidera vedere Gesù. Poiché è di bassa statura, sale su un sicomoro per poterlo scorgere. Gesù, passando sotto l'albero, lo chiama per nome e si invita a casa sua. La visita di Gesù a casa di Zaccheo provoca la reazione scandalizzata della folla, che lo considera un peccatore. Zaccheo, però, toccato dalla grazia di Gesù, si pente dei suoi peccati e si impegna a restituire il maltolto e a dare metà dei suoi beni ai poveri. Gesù dichiara che la salvezza è entrata in quella casa.

Questi episodi dimostrano che Gesù non condanna i pubblicani in quanto tali, ma si avvicina a loro con amore e misericordia, offrendo loro la possibilità di cambiare vita e di trovare la salvezza. Il suo messaggio è rivolto a tutti, anche a coloro che sono considerati ai margini della società.

La figura del pubblicano, quindi, non può essere ridotta a una semplice caricatura negativa. Erano individui inseriti in un sistema complesso, che si trovavano a dover fare i conti con le esigenze del potere romano e le aspettative della loro comunità. Alcuni erano corrotti e avidi, altri cercavano semplicemente di sopravvivere in un contesto difficile. L'atteggiamento di Gesù verso di loro ci invita a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la dignità di ogni persona, anche di coloro che ci sembrano più lontani. Comprendere il ruolo e la condizione dei pubblicani al tempo di Gesù è fondamentale per interpretare correttamente i Vangeli e per cogliere la profondità del suo messaggio di amore e misericordia. Il Nuovo Testamento, con i suoi racconti e le sue parabole, ci offre una finestra privilegiata sulla complessità di questo gruppo sociale e sulla sua interazione con la figura centrale di Gesù di Nazareth.

Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù XXiV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C - ppt scaricare
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù Gruppi religiosi al tempo di Gesù - www.annagiorgi-ilregnodiaslan.it
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù La società giudaica al tempo di Gesù - ppt scaricare
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù Il Milionario di EDB Scuola Digitale - ppt scaricare
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ppt scaricare
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati"
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù PPT - I luoghi in cui visse Gesù La situazione politica L’attesa di un
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù 3. La Palestina al tempo di Gesù (diapositive)
Chi Erano I Pubblicani Al Tempo Di Gesù Gesù è un personaggio storico - ppt scaricare

Potresti essere interessato a