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Canto Finale Messa Tempo Ordinario


Canto Finale Messa Tempo Ordinario

Ah, il Canto Finale della Messa nel Tempo Ordinario! Un argomento che mi sta particolarmente a cuore, e del quale, lasciatemelo dire, ho una conoscenza enciclopedica. Prepariamoci quindi ad un viaggio appassionante nel cuore di questo momento così speciale della liturgia.

Il canto finale, lo sappiamo, non è un elemento obbligatorio del rito, ma è quasi sempre presente e rappresenta una conclusione festosa e un invio gioioso alla vita quotidiana. È l'ultima eco della celebrazione eucaristica, un promemoria che la Grazia ricevuta durante la Messa deve ora manifestarsi nelle nostre azioni e nel nostro rapporto con il mondo. La sua scelta, quindi, non va presa alla leggera, ma ponderata con attenzione in base a diversi fattori.

Innanzitutto, il tema liturgico del giorno. Siamo in Tempo Ordinario, certo, ma anche all'interno di questo periodo ci sono sfumature e celebrazioni particolari. Ad esempio, una domenica dedicata alla carità fraterna inviterà a scegliere un canto che rifletta questo tema, magari uno che parli di amore verso il prossimo o di condivisione. Allo stesso modo, una domenica in cui le letture parlano della Parola di Dio potrebbe essere conclusa con un canto che celebri la Sacra Scrittura e il suo potere trasformativo.

Un altro elemento fondamentale è l'assemblea. Conosciamo la nostra comunità? Quali sono i canti che le sono più familiari e che la coinvolgono maggiormente? Un canto che sia troppo difficile o sconosciuto rischia di creare imbarazzo e di spegnere l'entusiasmo. Meglio optare per brani che siano cantati con gioia e partecipazione, anche se più semplici. L'obiettivo è che tutti si sentano parte della celebrazione, non che alcuni si sentano esclusi.

E poi, naturalmente, c'è lo stile musicale. Il Tempo Ordinario è un periodo "neutro", non particolarmente festoso come il Tempo di Natale o di Pasqua, né penitenziale come la Quaresima o l'Avvento. Di conseguenza, anche la musica del canto finale dovrebbe riflettere questa moderazione. Evitiamo quindi brani troppo trionfali o eccessivamente solenni, preferendo melodie armoniose e ritmi misurati che infondano serenità e speranza.

Parlando di brani specifici, le possibilità sono innumerevoli! Pensiamo agli inni mariani, sempre appropriati e amati dalla devozione popolare. "Ave Maris Stella", "Salve Regina", "Magnificat" sono solo alcuni esempi di canti che, nella loro versione più semplice o in elaborazioni più complesse, possono concludere la Messa con un tocco di dolcezza e di venerazione.

E poi ci sono i canti che esprimono la gioia della fede e l'impegno cristiano. "Andate per le strade", con il suo invito all'annuncio del Vangelo, è un classico intramontabile. "Cristo è risorto", pur essendo più tipico del Tempo Pasquale, può essere riproposto con un arrangiamento più sobrio, sottolineando la dimensione della Resurrezione come fondamento della nostra speranza. "Servire è regnare", con la sua esaltazione del servizio umile e generoso, è un altro canto perfetto per il Tempo Ordinario.

La scelta del Canto e la sua Esecuzione

La scelta del canto, però, non è tutto. Anche l'esecuzione gioca un ruolo cruciale. L'organista (o il gruppo musicale) deve essere preparato e suonare con precisione e sensibilità. Il direttore del coro deve guidare l'assemblea con chiarezza e competenza. E, soprattutto, tutti devono cantare con il cuore! Un canto eseguito con freddezza e senza partecipazione perde gran parte del suo significato.

Un consiglio che mi sento di dare è quello di variare il repertorio di tanto in tanto. Riproporre sempre gli stessi canti rischia di creare una certa routine e di smorzare l'entusiasmo. Cerchiamo di introdurre nuovi brani, magari ispirati alle letture della domenica o alle feste dei santi. In questo modo, arricchiremo la nostra liturgia e stimoleremo la partecipazione dell'assemblea.

Ricordiamoci anche che il canto finale non è solo un momento musicale, ma anche un momento di preghiera. Mentre cantiamo, possiamo rivolgere il nostro pensiero a Dio, ringraziandolo per il dono dell'Eucaristia e chiedendogli la forza di vivere il Vangelo nella nostra vita quotidiana. Possiamo pregare per i nostri cari, per i nostri amici, per i nostri nemici. Possiamo pregare per il mondo intero.

Una piccola accortezza: è bene che il canto finale non sia eccessivamente lungo. Un brano troppo prolungato rischia di stancare l'assemblea e di far perdere l'attenzione. Meglio optare per un canto breve e incisivo, che lasci un'impressione positiva e duratura.

Un altro aspetto da considerare è la coerenza stilistica con il resto della liturgia. Se durante la Messa abbiamo utilizzato canti più tradizionali, è consigliabile mantenere lo stesso stile anche per il canto finale. Viceversa, se abbiamo optato per un repertorio più moderno, è bene concludere la celebrazione con un brano che si inserisca in questa linea.

Il Canto Finale: Un Inno alla Vita Cristiana

In definitiva, il canto finale della Messa nel Tempo Ordinario è un momento di sintesi e di slancio. È un momento in cui riassumiamo i temi della celebrazione e ci prepariamo ad affrontare la settimana con rinnovato vigore spirituale. È un momento in cui, attraverso la musica e la preghiera, esprimiamo la nostra gratitudine a Dio e il nostro impegno a vivere il Vangelo nella nostra vita quotidiana.

E, non dimentichiamolo mai, è un momento di gioia! La gioia di aver incontrato il Signore nell'Eucaristia, la gioia di far parte di una comunità di fede, la gioia di essere chiamati a testimoniare l'amore di Dio nel mondo. Cantiamo quindi con entusiasmo, con il cuore colmo di gratitudine e di speranza.

E per quanto riguarda i canti specifici, oltre a quelli già citati, potremmo prendere in considerazione "Madre Fiducia Nostra", "O Maria Stella del Mattino", "Chi ci separerà dall'amore di Cristo?". Anche canti più moderni, ma con un testo solido e un'armonia dignitosa, possono essere adatti, come ad esempio "Resta qui con noi" (se eseguito con la dovuta moderazione) o brani tratti dal repertorio di Taizé, che infondono un senso di pace e di comunione.

Conclusione: Un Invito all'Armonia

Spero che questa disamina vi sia stata utile. Ricordate, la scelta del canto finale è un'arte che richiede sensibilità, conoscenza e amore per la liturgia. Ma, soprattutto, richiede un cuore aperto alla Grazia di Dio e un desiderio sincero di servire la comunità cristiana.

Cantare insieme, alla fine della Messa, è un gesto potente, un'affermazione corale della nostra fede, un invito all'armonia e alla speranza. Che la nostra musica sia sempre un'offerta gradita a Dio e un dono prezioso per i nostri fratelli e sorelle.

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