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Buongiorno Terza Domenica Di Avvento 2018


Buongiorno Terza Domenica Di Avvento 2018

Buongiorno a tutti, amici miei!

La Terza Domenica di Avvento del 2018 è stata, a mio parere, un momento di riflessione e preparazione particolarmente intenso. Ricordo vividamente l'atmosfera di attesa che si respirava, non solo nelle chiese ma anche nelle case e per le strade. Era una domenica carica di significato, un invito a guardare dentro di noi e a riscoprire la gioia autentica che solo la fede può donare.

Quel giorno, il colore liturgico era il rosa, un segno di gioia e speranza che si faceva strada nella penombra dell'Avvento. Un colore che preannunciava la luce imminente del Natale, un faro che illuminava il cammino verso la venuta del Signore. Nelle parrocchie, l'omelia toccava temi profondi: la necessità di preparare il cuore all'incontro con Gesù, di fare spazio all'amore e alla misericordia, di convertirsi e rinnovarsi interiormente.

Mi sembra ancora di sentire le parole del sacerdote, così piene di calore e invito alla riflessione. Ci ricordava l'importanza di vivere l'Avvento non come un semplice conto alla rovescia, ma come un tempo prezioso per la crescita spirituale. Un periodo per fare il punto della situazione, per esaminare la nostra coscienza e per individuare le aree della nostra vita in cui abbiamo bisogno di migliorare.

Ricordo che, durante la Messa, la lettura del Vangelo era particolarmente toccante. Giovanni Battista, il precursore, con la sua predicazione fervente, ci invitava a preparare la via al Signore, a raddrizzare i sentieri tortuosi e a colmare le valli. Un messaggio che risuonava forte nel mio cuore, spingendomi a un esame di coscienza sincero e profondo.

Dopo la Messa, l'aria era pregna di un'energia particolare. Le persone si scambiavano auguri e sorrisi, consapevoli dell'importanza di questo tempo di preparazione. Le famiglie si riunivano per il pranzo domenicale, condividendo momenti di gioia e convivialità. Era un'occasione per rafforzare i legami affettivi e per riscoprire il valore della famiglia, il luogo dove l'amore e la fede si nutrono e si rafforzano.

La Corona d'Avvento e i suoi Simboli

La Corona d'Avvento, con le sue quattro candele, giocava un ruolo centrale in molte case. Ogni domenica, una candela in più veniva accesa, illuminando progressivamente la stanza e simboleggiando la crescente attesa della nascita di Gesù. Nella Terza Domenica, veniva accesa la candela rosa, detta anche "Gaudete", che significa "rallegratevi". Era un invito alla gioia, una promessa di speranza che si faceva sempre più vicina.

Ricordo che i bambini, con i loro occhi pieni di stupore, guardavano le candele con ammirazione. Per loro, l'Avvento era un tempo magico, un periodo di attesa e di preparazione al Natale, ricco di sorprese e di emozioni. La Corona d'Avvento era un simbolo tangibile della loro attesa, un segno visibile della venuta del Signore.

Le decorazioni natalizie cominciavano a fare capolino nelle case e per le strade. Gli alberi di Natale, adornati con luci e addobbi colorati, creavano un'atmosfera festosa e accogliente. I presepi, con le loro statuine che rappresentavano la Natività, ci ricordavano il significato autentico del Natale: la nascita di Gesù, il Salvatore del mondo.

Era un periodo di grande fermento, un momento in cui la comunità si stringeva attorno ai valori della fede e della tradizione. Le chiese organizzavano concerti di Natale, recite e rappresentazioni teatrali che rievocavano la storia della Natività. Era un modo per coinvolgere la comunità e per trasmettere il messaggio del Natale in modo creativo e coinvolgente.

Nelle case, si preparavano i dolci tipici del Natale, come il panettone, il pandoro e il torrone. Profumi inebrianti invadevano le cucine, creando un'atmosfera calda e accogliente. La preparazione dei dolci era un momento di condivisione e di convivialità, un'occasione per riunire la famiglia e per tramandare le tradizioni culinarie di generazione in generazione.

Ricordo che anche i mercatini di Natale erano particolarmente affollati. Le bancarelle, addobbate con luci e decorazioni natalizie, offrivano una vasta gamma di prodotti artigianali, idee regalo e specialità gastronomiche. Era un luogo ideale per trovare regali originali e per immergersi nell'atmosfera festosa del Natale.

La Carità e la Solidarietà in Primo Piano

La Terza Domenica di Avvento era anche un momento privilegiato per la carità e la solidarietà. Molte persone si impegnavano in opere di volontariato, offrendo il loro tempo e le loro risorse per aiutare i più bisognosi. Era un modo concreto per vivere il Vangelo e per prepararsi al Natale, imitando l'esempio di Gesù, che si è fatto povero per noi.

Le parrocchie organizzavano raccolte di alimenti e di vestiario per le famiglie in difficoltà. Era un modo per sensibilizzare la comunità e per promuovere la cultura della solidarietà. Molte persone partecipavano con generosità, consapevoli dell'importanza di aiutare chi è meno fortunato.

Ricordo che anche le scuole si impegnavano in progetti di solidarietà. I bambini e i ragazzi organizzavano raccolte fondi, vendite di beneficenza e altre iniziative per aiutare i bambini meno fortunati. Era un modo per educarli alla solidarietà e per renderli consapevoli dell'importanza di aiutare gli altri.

La Terza Domenica di Avvento era un momento di riflessione e di preparazione, un invito a guardare dentro di noi e a riscoprire il valore della fede, della famiglia e della solidarietà. Era un tempo prezioso per preparare il cuore all'incontro con Gesù, per accogliere il suo amore e la sua misericordia. Un momento per rinnovarsi interiormente e per vivere il Natale con autentica gioia e speranza.

Quel giorno, ricordo, la sera, prima di andare a dormire, ho riletto il Vangelo e ho riflettuto sulle parole di Giovanni Battista. Mi sono reso conto di quanto sia importante preparare il nostro cuore all'arrivo di Gesù, di quanto sia necessario liberarci da tutto ciò che ci impedisce di accogliere il suo amore. Ho pregato per la forza di cambiare, di migliorare e di diventare una persona migliore, degna dell'amore di Dio.

E, guardando la candela rosa che illuminava la stanza, ho sentito una profonda sensazione di pace e di speranza. Sapevo che il Natale era vicino e che Gesù stava per nascere, ancora una volta, nei nostri cuori.

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