Bambino Di 7 Anni Che Dorme Con I Genitori

Ah, il letto dei genitori... un porto sicuro, un rifugio caldo e confortevole! Parliamo di quel bambino di sette anni che ancora si rifugia tra mamma e papà durante la notte. Conosco ogni sfumatura di questa dinamica, ogni dettaglio intimo e segreto che si cela dietro a questa abitudine. Non è solo "dormire nel lettone", è molto di più.
Innanzitutto, sfatiamo un mito: non è sempre e solo "paura del buio". Certo, in alcuni casi la paura può essere un fattore scatenante, magari un incubo ricorrente, un film visto troppo presto o semplicemente un'ombra che assume forme inquietanti nella penombra della cameretta. Ma spesso, dietro a questa abitudine, si celano motivazioni ben più profonde e complesse.
Conosco bambini di sette anni che dormono con i genitori perché sentono la mancanza di attenzioni durante il giorno. Genitori oberati di lavoro, fratellini più piccoli che monopolizzano le cure, ritmi frenetici che lasciano poco spazio al dialogo e alle coccole. La notte, nel lettone, il bambino ritrova quel contatto fisico, quella vicinanza rassicurante che gli è mancata durante le ore di veglia. Sente il calore della mamma, la mano protettiva del papà e si abbandona finalmente ad un sonno sereno e ristoratore.
Altri bambini, invece, vivono una fase di grande cambiamento. Magari l'arrivo di un nuovo fratellino o sorellina, il passaggio alla scuola primaria, un trasloco o anche semplicemente una nuova attività sportiva. Questi eventi, seppur positivi, possono generare ansia e insicurezza nel bambino, che cerca nel lettone un punto di riferimento stabile e rassicurante.
E poi, diciamocelo, c'è anche un po' di "comodità" in tutto questo. Il lettone è caldo, morbido, profuma di mamma e papà... perché mai dormire da soli nel proprio letto? Conosco bambini che, una volta abituati a dormire con i genitori, faticano a rinunciare a questo comfort e che, anche se sanno di "dover" dormire nel proprio letto, trovano mille scuse per tornare nel lettone durante la notte. Un bicchiere d'acqua, un incubo, un dolore alla pancia... tutto è lecito pur di non rinunciare al calore e alla protezione del lettone.
Le Dinamiche Familiari
Ovviamente, ogni famiglia è un caso a sé e le dinamiche che portano un bambino di sette anni a dormire ancora con i genitori sono diverse e sfaccettate. Ho conosciuto famiglie in cui la presenza del bambino nel lettone è vista come un momento di intimità e condivisione, un'occasione per rafforzare il legame affettivo e per coccolare il proprio figlio. In questi casi, la decisione di dormire insieme è presa di comune accordo e non rappresenta un problema per nessuno.
Altre famiglie, invece, vivono questa situazione con maggiore difficoltà. Magari i genitori non riposano bene, lo spazio nel letto è limitato, si creano tensioni nella coppia. In questi casi, è importante affrontare la situazione con delicatezza e sensibilità, cercando di capire le motivazioni che spingono il bambino a dormire nel lettone e di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti.
Ho conosciuto genitori che, pur amando il proprio figlio, non si sentono a proprio agio con la sua presenza nel lettone. Magari desiderano ritrovare la propria intimità di coppia, oppure semplicemente hanno bisogno di riposare bene per affrontare al meglio la giornata. In questi casi, è importante comunicare al bambino i propri bisogni in modo chiaro e comprensibile, senza farlo sentire in colpa o rifiutato.
Strategie Efficaci
Ma come fare, quindi, per aiutare un bambino di sette anni a dormire nel proprio letto? La risposta, come sempre, non è univoca e dipende dalle caratteristiche del bambino e della famiglia. Tuttavia, ci sono alcune strategie che si sono dimostrate particolarmente efficaci.
Innanzitutto, è fondamentale creare un ambiente rassicurante e confortevole nella cameretta del bambino. Una luce notturna soffusa, un peluche preferito, un libro da leggere prima di dormire possono contribuire a rendere la cameretta un luogo accogliente e sicuro. È importante anche stabilire una routine serale rilassante, che aiuti il bambino a prepararsi al sonno. Un bagno caldo, una storia da leggere insieme, una tisana calmante possono fare miracoli.
Un altro aspetto fondamentale è quello di rinforzare l'autonomia e l'indipendenza del bambino durante il giorno. Incoraggiarlo a svolgere piccoli compiti da solo, a prendere decisioni, a gestire le proprie emozioni lo aiuterà a sentirsi più sicuro di sé e meno bisognoso della presenza dei genitori durante la notte.
E poi, ovviamente, è importante parlare con il bambino. Chiedergli perché preferisce dormire nel lettone, ascoltare le sue paure e le sue preoccupazioni, rassicurarlo e spiegargli che è amato e protetto anche se dorme nel suo letto. È importante anche stabilire delle regole chiare e condivise, ad esempio: "Dormiamo nel tuo letto per tre notti a settimana, e nel lettone il venerdì e il sabato". La costanza e la coerenza sono fondamentali per il successo di questa "transizione".
Conosco genitori che hanno utilizzato con successo il "sistema delle ricompense". Ogni notte trascorsa nel proprio letto, il bambino riceve una stellina, un adesivo o un piccolo premio. Alla fine della settimana, se ha raggiunto un determinato numero di "punti", riceve un premio più importante, come un nuovo libro, un gioco o un'uscita speciale con i genitori.
E poi, diciamocelo, a volte è necessario un po' di "pazienza". Non scoraggiatevi se il bambino torna nel lettone dopo poche ore. Riaccompagnatelo nel suo letto con dolcezza e fermezza, rassicurandolo e ricordandogli che siete lì per lui. Con il tempo, la costanza e la coerenza, il bambino imparerà a dormire nel proprio letto e a godere della sua autonomia e indipendenza.
Ricordate, ogni bambino è diverso e non esiste una soluzione "magica" che funzioni per tutti. L'importante è ascoltare il proprio istinto, osservare attentamente il proprio figlio e trovare la strategia che meglio si adatta alle sue esigenze e a quelle della famiglia. E soprattutto, non giudicatevi troppo duramente. Siete genitori fantastici e state facendo del vostro meglio per crescere un bambino felice e sereno.









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