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Apostolato Della Preghiera Febbraio 2024


Apostolato Della Preghiera Febbraio 2024

Amici carissimi dell'Apostolato della Preghiera, un abbraccio fraterno e un ben ritrovati in questo nuovo mese di febbraio 2024! Che questo tempo, intriso dell'amore di San Valentino e della preparazione alla Quaresima, ci trovi ferventi e desiderosi di immergerci sempre più nel Cuore di Gesù.

Febbraio è un mese speciale, lo sappiamo. E noi, come famiglia dell'Apostolato della Preghiera, abbiamo la grazia di viverlo in modo ancora più profondo. Lasciate che vi racconti cosa ci aspetta, cosa ho scoperto e cosa, sono certo, illuminerà il nostro cammino.

Innanzitutto, il tema del mese, quello che guiderà le nostre preghiere e riflessioni, è di cruciale importanza: Preghiamo perché i malati terminali e le loro famiglie ricevano sempre le cure e l'accompagnamento necessari, sia dal punto di vista medico che umano. Un tema delicato, toccante, che ci chiama ad una profonda compassione e ad un impegno concreto. Ho avuto modo di approfondire questo argomento, e vi assicuro che le storie che si celano dietro questa richiesta di preghiera sono strazianti ma anche piene di una dignità e di una forza incredibili. Parliamo di persone che affrontano la fine della loro vita, di famiglie che le sostengono con amore e sacrificio. Non dimentichiamoci di loro nelle nostre preghiere, offriamo il nostro tempo, il nostro ascolto, il nostro sostegno.

Questo mese, inoltre, la rete mondiale di preghiera del Papa ci invita a focalizzarci su un aspetto specifico: l'importanza dell'assistenza olistica. Non si tratta solo di curare il corpo, ma di prendersi cura della persona nella sua interezza: anima, mente e spirito. Immaginate la differenza che può fare un sorriso, una parola di conforto, una presenza silenziosa accanto a chi soffre. Cerchiamo di essere portatori di speranza e di sollievo, seguendo l'esempio di Gesù che si chinava sulle sofferenze degli altri. Ho raccolto testimonianze di medici, infermieri, volontari che si dedicano con amore a questi malati e alle loro famiglie. Il loro impegno è un faro di luce in un momento così buio.

Approfondimenti sul Tema del Mese

Ho avuto l'opportunità di parlare con esperti di cure palliative, psicologi, assistenti sociali e sacerdoti che operano quotidianamente in questo campo. Mi hanno spiegato che le cure palliative non sono solo un'alternativa all'eutanasia, ma una vera e propria filosofia di cura che mira a migliorare la qualità della vita dei malati terminali e delle loro famiglie. Si tratta di alleviare il dolore fisico, di fornire supporto psicologico ed emotivo, di aiutare il malato a vivere dignitosamente fino alla fine.

Mi ha colpito particolarmente la testimonianza di una psicologa che lavora in un hospice. Mi ha raccontato di come accompagna i malati e le loro famiglie nel difficile percorso di accettazione della malattia e della morte. Li aiuta a esprimere le loro paure, le loro angosce, i loro rimpianti. Li aiuta a trovare un senso in quello che stanno vivendo. Mi ha spiegato che la cosa più importante è ascoltare, essere presenti, offrire un abbraccio, un sorriso.

Un sacerdote mi ha invece parlato dell'importanza della dimensione spirituale nella cura dei malati terminali. Mi ha detto che molti malati, di fronte alla morte, si interrogano sul senso della vita, sul destino dell'anima, sulla possibilità di un incontro con Dio. Il sacerdote li accompagna in questo percorso di ricerca spirituale, li aiuta a trovare la pace e la consolazione nella fede.

E, naturalmente, non dimentichiamoci del supporto alle famiglie. Spesso, le famiglie si trovano a dover affrontare un carico emotivo e pratico enorme. Hanno bisogno di aiuto per assistere il malato, per gestire le proprie emozioni, per affrontare il lutto. È importante che le famiglie si sentano sostenute e non abbandonate.

Parlando di impegni concreti, oltre alla preghiera quotidiana, potremmo pensare a:

  • Offrire il nostro tempo come volontari in un hospice o in un'associazione che si occupa di malati terminali.
  • Fare una donazione a un'organizzazione che fornisce cure palliative.
  • Scrivere una lettera o fare una telefonata a un malato terminale o a una sua famiglia.
  • Organizzare un incontro di preghiera nella nostra comunità per i malati terminali e le loro famiglie.
  • Diffondere la conoscenza delle cure palliative, informando i nostri amici e parenti.

E ora, veniamo alle pratiche specifiche dell'Apostolato della Preghiera. Rinnoviamo il nostro atto di offerta quotidiano, offrendo le nostre gioie e i nostri dolori, le nostre speranze e le nostre paure, per il bene della Chiesa e del mondo intero. Approfondiamo la nostra conoscenza del Cuore di Gesù, meditando le Scritture e i suoi insegnamenti. Cerchiamo di vivere il Vangelo nella nostra vita quotidiana, amando il prossimo come noi stessi.

Riflettiamo sul nostro impegno personale. Cosa possiamo fare concretamente questo mese per rispondere all'appello del Papa? Come possiamo essere più vicini ai malati terminali e alle loro famiglie? Quali sono i nostri talenti e le nostre risorse che possiamo mettere a disposizione di chi soffre?

La spiritualità del Cuore di Gesù

Per illuminare ulteriormente il nostro cammino in questo mese, vorrei condividere con voi alcune riflessioni sulla spiritualità del Cuore di Gesù. Il Cuore di Gesù è il simbolo dell'amore infinito di Dio per l'umanità. È un amore che si manifesta nella compassione, nella misericordia, nel perdono. È un amore che si fa carico delle nostre sofferenze, che ci consola nelle nostre afflizioni, che ci dona la speranza nella disperazione.

La spiritualità del Cuore di Gesù ci invita a:

  • Contemplare l'amore di Dio per noi.
  • Accogliere l'amore di Dio nel nostro cuore.
  • Testimoniare l'amore di Dio con la nostra vita.
  • Riparare le offese fatte al Cuore di Gesù.
  • Consolare il Cuore di Gesù.

Meditare sul Cuore di Gesù significa immergersi in un oceano di amore e di misericordia. Significa lasciarsi trasformare da questo amore e diventare strumenti di amore per gli altri. Significa imparare a vedere il volto di Cristo in ogni persona, soprattutto in chi soffre.

Ricordiamoci che l'Apostolato della Preghiera non è solo un'organizzazione, ma una famiglia spirituale. Siamo uniti dalla preghiera, dall'amore per il Cuore di Gesù, dal desiderio di servire la Chiesa e il mondo. Sosteniamoci a vicenda nel nostro cammino di fede, condividiamo le nostre gioie e i nostri dolori, preghiamo gli uni per gli altri.

Concludo questo nostro incontro mensile invitandovi a vivere questo mese di febbraio con intensità e con amore. Che la grazia di Dio ci accompagni e ci guidi in ogni momento. Non dimentichiamoci mai del tema del mese: preghiamo per i malati terminali e le loro famiglie, affinché ricevano sempre le cure e l'accompagnamento necessari. E soprattutto, non dimentichiamoci di amare, di amare sempre, di amare tutti.

Vi abbraccio nel Cuore di Gesù. A presto!

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