Vero Nome Di Maria Teresa Di Calcutta

Nel cuore della storia, avvolta in un alone di santità e dedizione, si erge la figura di Madre Teresa, venerata in tutto il mondo per la sua instancabile opera a favore dei più poveri tra i poveri. Tuttavia, dietro il titolo affettuoso e universalmente riconosciuto si cela un nome, un'identità originaria che racchiude in sé le radici di una vita straordinaria.
Il vero nome di Madre Teresa di Calcutta è Anjezë Gonxhe Bojaxhiu.
Anjezë, una variante albanese di Agnese, evoca immediatamente la purezza e l'innocenza associate a Sant'Agnese di Roma, patrona della castità e dei giardinieri. Gonxhe, che in albanese significa "bocciolo di rosa", preannuncia la bellezza interiore e la fragranza spirituale che avrebbero caratterizzato la sua esistenza. Bojaxhiu, infine, è il cognome della famiglia, un legame indissolubile con le sue origini e la sua terra natia.
La combinazione di questi tre elementi – Anjezë Gonxhe Bojaxhiu – non è semplicemente un nome, ma un presagio, una promessa silenziosa di ciò che sarebbe diventata. Un nome che risuona con la melodia dolce e malinconica della lingua albanese, testimoniando le sue radici balcaniche, la sua profonda connessione con un popolo fiero e resiliente.
La storia di Anjezë Gonxhe Bojaxhiu inizia a Skopje, nell'odierna Macedonia del Nord, il 26 agosto 1910. Nata in una famiglia di etnia albanese, da Nikollë Bojaxhiu, un imprenditore edile e commerciante, e Dranafile Bernai Bojaxhiu, una donna di profonda fede e di grande carità, Anjezë crebbe in un ambiente familiare ricco di valori cristiani e di attenzione verso i bisognosi. Fin dalla tenera età, fu educata all'amore per il prossimo, alla compassione e alla generosità. La sua famiglia, nonostante le difficoltà economiche, non esitava a condividere il poco che aveva con i più sfortunati.
La figura del padre, Nikollë, fu particolarmente influente nella formazione della giovane Anjezë. Uomo di grande integrità e impegno sociale, Nikollë si dedicò attivamente alla vita politica e alla promozione della cultura albanese nella sua comunità. La sua improvvisa e prematura morte, quando Anjezë aveva solo otto anni, segnò profondamente la sua vita, rafforzando il suo legame con la madre e la sua fede in Dio.
Dranafile, rimasta vedova con tre figli da crescere, si dimostrò una donna straordinaria, capace di affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione. Nonostante le ristrettezze economiche, continuò a dedicarsi alla cura dei poveri e dei malati, ispirando Anjezë con il suo esempio di carità e abnegazione. La madre di Anjezë non si limitava a donare cibo e vestiti, ma offriva anche conforto e sostegno morale a chi ne aveva bisogno. Questa profonda sensibilità verso la sofferenza umana, trasmessa da Dranafile alla figlia, fu determinante nella vocazione di Madre Teresa.
Sin da bambina, Anjezë fu attratta dalla vita religiosa. Amava frequentare la chiesa, partecipare alle funzioni religiose e ascoltare le storie dei missionari che tornavano dall'India. Queste storie, che narravano di terre lontane e di popoli bisognosi di aiuto, accesero in lei il desiderio di dedicare la sua vita al servizio di Dio e dei più poveri.
All'età di dodici anni, Anjezë sentì per la prima volta la chiamata di Dio. Questa profonda esperienza spirituale la convinse che la sua vita doveva essere dedicata al servizio degli altri. Nonostante la sua giovane età, Anjezë non esitò a condividere la sua vocazione con la sua famiglia e con il suo direttore spirituale.
All'età di diciotto anni, Anjezë decise di lasciare la sua casa e la sua famiglia per unirsi alle Suore di Loreto, un ordine religioso irlandese con missioni in India. La scelta di Anjezë fu accolta con gioia dalla sua famiglia, che, pur soffrendo per la sua partenza, la sostenne pienamente nella sua decisione. Il 26 settembre 1928, Anjezë partì per l'Irlanda, dove iniziò il suo periodo di postulato presso il convento di Rathfarnham, vicino a Dublino.
In Irlanda, Anjezë trascorse alcuni mesi studiando l'inglese e approfondendo la sua conoscenza della vita religiosa. Durante questo periodo, si preparò spiritualmente per la sua futura missione in India. Nel dicembre del 1928, Anjezë salpò per l'India, la terra che sarebbe diventata la sua casa e il luogo dove avrebbe compiuto la sua opera di carità.
Arrivata a Calcutta, Anjezë iniziò il suo noviziato presso il convento di Loreto. Durante questo periodo, studiò l'hindi e il bengali, le lingue locali, e si dedicò all'insegnamento nella scuola per ragazze di Saint Mary. Il 24 maggio 1931, Anjezë pronunciò i suoi primi voti religiosi, assumendo il nome di Suor Teresa, in onore di Santa Teresa di Lisieux, la santa francese conosciuta come "la piccola via" dell'amore.
La Vocazione di Madre Teresa
Suor Teresa trascorse i successivi diciassette anni insegnando geografia e catechismo nella scuola di Saint Mary. Era una maestra amata e rispettata dalle sue studentesse, che apprezzavano la sua gentilezza, la sua pazienza e la sua dedizione. Tuttavia, nel profondo del suo cuore, Suor Teresa sentiva che la sua vera vocazione era quella di servire i poveri e i malati che vivevano nelle strade di Calcutta.
Il 10 settembre 1946, durante un viaggio in treno da Calcutta a Darjeeling per un ritiro spirituale, Suor Teresa ebbe una profonda esperienza mistica che definì "la chiamata nella chiamata". In questo momento, sentì chiaramente la voce di Dio che le chiedeva di lasciare il convento e di dedicarsi completamente al servizio dei più poveri tra i poveri. Dio le chiese di fondare un nuovo ordine religioso, le Missionarie della Carità, dedicato alla cura dei malati, degli abbandonati e dei moribondi.
La Fondazione delle Missionarie della Carità
Dopo aver ottenuto il permesso dal suo arcivescovo, Monsignor Ferdinand Périer, Suor Teresa lasciò il convento di Loreto nel 1948 e iniziò a lavorare tra i poveri di Calcutta. Iniziò aprendo una scuola all'aperto per i bambini dei bassifondi e prendendosi cura dei malati e dei moribondi.
Nel 1950, Papa Pio XII approvò ufficialmente la fondazione delle Missionarie della Carità. Da allora, l'ordine crebbe rapidamente, aprendo case in tutto il mondo per assistere i bisognosi. Madre Teresa, come era ormai conosciuta, divenne un simbolo di carità e compassione, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979.
Il nome Anjezë Gonxhe Bojaxhiu è dunque il seme da cui è germogliata una vita interamente dedicata all'amore e al servizio del prossimo. Un nome che, trasmutato in Madre Teresa, è divenuto sinonimo di speranza e di conforto per milioni di persone in tutto il mondo. Un nome che, inciso nella memoria collettiva, continuerà a risuonare come un faro di luce e di ispirazione per le generazioni future.









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