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San Francesco Il Cantico Delle Creature


San Francesco Il Cantico Delle Creature

Amici cari,

avviciniamoci oggi a un testo che pulsa di vita, di amore, di stupore: il Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi. Non un semplice poema, ma una finestra spalancata sull'anima di un uomo che ha saputo vedere Dio in ogni frammento del creato, in ogni respiro dell'esistenza.

Immaginatevi per un istante la scena: Francesco, provato dalla malattia, quasi cieco, giace in una capanna di San Damiano. Le sofferenze fisiche sono intense, ma il suo spirito è libero, in volo verso l'Altissimo. È in questo contesto di fragilità e di profonda contemplazione che nasce il Cantico. Non è un'opera pensata, pianificata; è un'eruzione spontanea di gratitudine, un'esplosione di gioia che sgorga direttamente dal cuore.

Fratello Sole, Sorella Luna, Fratello Vento… Li conosciamo tutti, vero? Ma guardiamoli con occhi nuovi, con gli occhi di Francesco. Non sono solo elementi naturali, ma creature divine, espressioni della potenza e della bellezza di Dio. E in quanto tali, meritano il nostro rispetto, la nostra ammirazione, il nostro amore. Non sono forse nostri fratelli e sorelle, compagni di viaggio in questa avventura terrena?

Pensiamoci un momento: Francesco non li enumera semplicemente. Li celebra. Li loda. Ne esalta le virtù, le qualità, il ruolo fondamentale nell'armonia del cosmo. Il Sole che illumina il giorno, la Luna che rischiara la notte, le stelle che punteggiano il firmamento… Ognuno di loro ha una funzione precisa, un compito da svolgere, un contributo unico da offrire al grande disegno divino. E noi, creature umane, siamo parte integrante di questo disegno.

E che dire dell'acqua, tanto preziosa e umile? E del fuoco, così potente e purificatore? E della terra, che ci nutre e ci accoglie nel suo grembo? Ogni elemento è un dono, un segno tangibile dell'amore di Dio per noi. Riconoscendolo, amando ciascuna di queste creature, impariamo ad amare Dio stesso.

Un Inno alla Fraternità Universale

Il Cantico non è solo una lode alla natura, ma anche un inno alla fraternità universale. Francesco si sente fratello di ogni creatura, dal Sole alla formica, dal lupo all'agnello. Un legame profondo lo unisce a tutto ciò che esiste, un sentimento di appartenenza a una famiglia cosmica che ha in Dio il suo Padre amorevole.

Proviamo a percepire questa connessione, questo filo invisibile che ci lega a ogni essere vivente. Non siamo isole separate, ma parte di un unico organismo, di un'unica danza divina. E come tali, siamo chiamati a prenderci cura gli uni degli altri, a proteggere il nostro pianeta, a vivere in armonia con la natura e con tutti i suoi abitanti.

La sua povertà non era solo materiale, ma soprattutto spirituale. Si spogliò di ogni desiderio di possesso, di ogni ambizione terrena, per abbracciare la vera ricchezza: l'amore di Dio. E in questo amore trovò la libertà, la gioia, la pace interiore.

Forse potremmo chiederci: come possiamo noi, uomini e donne del XXI secolo, così immersi nella tecnologia e nel consumismo, fare nostro questo messaggio di Francesco? Come possiamo riscoprire la bellezza della semplicità, la gioia della contemplazione, la forza della fraternità?

Cominciamo dalle piccole cose, dai gesti quotidiani. Un sorriso a uno sconosciuto, un atto di gentilezza verso un animale, un momento di silenzio per ammirare un tramonto… Sono piccoli semi che possiamo piantare nel nostro cuore, che possono germogliare e trasformare la nostra vita.

Impariamo a guardare il mondo con occhi nuovi, con gli occhi di Francesco. A vedere Dio in ogni creatura, in ogni evento, in ogni persona che incontriamo sul nostro cammino. A rendere grazie per i doni che riceviamo ogni giorno, anche quelli che ci sembrano più insignificanti.

La Potenza della Lode

Il Cantico ci insegna anche l'importanza della lode. Lodare Dio non è solo un atto di devozione, ma anche un modo per aprirci alla sua presenza, per accogliere la sua grazia, per trasformare la nostra vita. Quando lodiamo, il nostro cuore si riempie di gioia, la nostra mente si libera dalle preoccupazioni, il nostro spirito si eleva verso l'Altissimo.

Francesco lodava Dio in ogni circostanza, anche nelle difficoltà, anche nelle sofferenze. Sapeva che la lode è una forza potente, capace di guarire le ferite, di superare gli ostacoli, di trasformare il dolore in gioia.

Possiamo provare anche noi a lodare Dio ogni giorno, con parole semplici, con gesti sinceri, con il nostro stesso modo di vivere. Ringraziamo per la bellezza del mondo, per la bontà delle persone, per la forza che ci sostiene nei momenti difficili.

Oltre la Morte, la Vita Eterna

Il Cantico si conclude con una lode alla morte, "sorella morte corporale". Potrebbe sembrare paradossale, ma per Francesco la morte non è la fine di tutto, ma il passaggio alla vita eterna, l'incontro definitivo con Dio. Non la teme, ma l'accoglie con serenità, come un'ultima prova d'amore.

Non è invitare a cercare la morte, attenzione. Ma è ricordare, che anche la morte, fa parte del piano superiore, e che il ciclo della vita e della morte vanno accettate con amore, con la consapevolezza che non siamo padroni del nostro destino.

Impariamo da Francesco a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, a dare il meglio di noi stessi, a compiere il nostro dovere con amore e dedizione. Non sprechiamo il nostro tempo in cose inutili, ma concentriamoci su ciò che conta veramente: l'amore di Dio e l'amore per il prossimo.

E quando giungerà il momento di lasciare questa terra, potremo farlo con serenità, con la consapevolezza di aver vissuto una vita piena di significato, una vita ispirata all'esempio di Francesco d'Assisi.

Allora, amici miei, riprendiamo in mano il Cantico delle Creature e lasciamoci ispirare dalla sua bellezza, dalla sua semplicità, dalla sua profondità. Lasciamoci contagiare dalla gioia di Francesco, dal suo amore per il creato, dalla sua fede incrollabile in Dio. E trasformiamo la nostra vita in un inno di lode all'Altissimo, al nostro Fratello Sole, alla nostra Sorella Luna, a tutte le creature che ci circondano.

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