San Francesco E Il Cantico Delle Creature

Amico mio, avvicinati, siediti accanto a me. Lascia che ti conduca attraverso un sentiero di luce e poesia, un cammino che ci porterà nel cuore dell'anima di Francesco e nella melodia celestiale del suo Cantico delle Creature. Sentirai, lo so, come questa preghiera risuoni dentro di te, rivelandoti un legame profondo con il creato e con il Creatore.
Immagina, per un istante, di essere in Umbria, nel XIII secolo. L'aria profuma di terra e di ginestre, il sole accarezza dolcemente le colline. Francesco, ormai provato nel corpo ma con un'anima ardente, giace sofferente a San Damiano. La malattia lo tormenta, la cecità lo avvolge, ma il suo spirito è più vivo che mai. In questo momento di fragilità, quando il corpo sembra cedere, la sua anima si eleva in un canto di lode che abbraccia l'intero universo.
Ascolta, amico mio, le prime parole del Cantico: "Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione". Non è una supplica, non è una richiesta di guarigione. È un'esplosione di gratitudine, un inno spontaneo che sgorga dal cuore. Francesco riconosce la grandezza di Dio, la sua onnipotenza, la sua bontà infinita. Egli sa che tutto, ogni cosa che esiste, deriva da Lui e a Lui deve essere rivolto il riconoscimento.
Sentiamo la semplicità disarmante di queste parole. Non c'è retorica, non c'è artificio. C'è solo la verità nuda e cruda di un'anima che ha incontrato Dio e si è persa nel suo amore.
Ecco, ora Francesco si volge al creato. Non lo guarda con distacco, non lo considera una semplice risorsa da sfruttare. Lo contempla con occhi nuovi, lo vede come un riflesso della bellezza divina, una famiglia allargata in cui ogni creatura ha il suo posto e la sua dignità. "Laudato sie, mi' Signore, cum tutte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo quale iorna, et allumini noi per lui".
Avverti, amico mio, la gioia che pervade queste parole. Francesco non si limita a lodare il sole, lo chiama "frate Sole", lo considera un fratello, un compagno di viaggio. Lo ammira per la sua luce, per il suo calore, per la sua capacità di illuminare il mondo. In questa fraternità cosmica, ogni creatura è legata all'altra da un vincolo di amore e di rispetto.
E poi, continua: "Et laudato sie, mi' Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle". La luna, le stelle... non sono solo corpi celesti inanimati. Sono "sora Luna", "clarite et pretiose et belle". Francesco le guarda con stupore e meraviglia, riconoscendo in esse la mano creatrice di Dio.
Continua ad ascoltare con il cuore aperto. "Laudato sie, mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le Tue creature dài sustentamento". Il vento, l'aria, le nuvole, il sereno... ogni elemento della natura è lodato per la sua utilità, per il suo contributo alla vita. Francesco comprende che ogni creatura, anche la più piccola e insignificante, ha un ruolo importante nell'equilibrio dell'universo.
La Sorella Acqua e il Frate Foco
Ora, fermiamoci un istante sulla sorella acqua. "Laudato sie, mi' Signore, per sora Acqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta". L'acqua è "utile", perché disseta e purifica; "humile", perché si adatta a ogni forma e si lascia plasmare; "pretiosa", perché è essenziale alla vita; "casta", perché è limpida e pura.
Senti la profondità di questa descrizione. Francesco non si limita a elencare le qualità dell'acqua. Ne coglie l'essenza, la sua anima, la sua bellezza intrinseca.
E poi, ecco il frate foco: "Laudato sie, mi' Signore, per frate Foco, per lo quale enallumini la nocte: et ello è bello et iocundo et robustoso et forte". Il fuoco, che illumina la notte, è "bello", "iocundo", "robustoso" e "forte". Francesco ne ammira la potenza, la capacità di trasformare, la sua energia vitale.
Comprendi, amico mio, come Francesco veda il creato come un'orchestra sinfonica, in cui ogni strumento, ogni creatura, suona la sua parte in armonia con gli altri? Non c'è gerarchia, non c'è competizione. C'è solo collaborazione, amore, rispetto.
Ora, Francesco rivolge il suo sguardo alla terra. "Laudato sie, mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba". La terra è "sora nostra matre", colei che ci nutre e ci accoglie. Francesco la vede come una madre amorevole, che ci offre i suoi frutti e ci protegge.
Senti come questa immagine sia intrisa di tenerezza e di gratitudine. Francesco non si limita a sfruttare la terra per i suoi bisogni. La rispetta, la onora, la considera un dono prezioso da custodire.
Il Perdono e la Pace
Ma il Cantico non si ferma alla lode della natura. Francesco comprende che la vera armonia non si trova solo nel mondo esterno, ma anche nel cuore dell'uomo. "Laudato sie, mi' Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore, et sostengono infirmitate et tribulatione".
Avverti, amico mio, la profondità di queste parole. Il perdono, la pazienza, la sopportazione delle difficoltà... sono le virtù che ci rendono simili a Dio, che ci permettono di superare l'odio e la divisione.
Francesco sa che la vita è fatta anche di sofferenza e di dolore. Ma sa anche che, attraverso il perdono e la compassione, possiamo trasformare la sofferenza in amore e la divisione in unità.
E infine, ecco la lode suprema: "Laudato sie, mi' Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali; beati quelli che trovarà ne le Tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male".
Senti come Francesco affronti la morte con serenità e fiducia. Non la teme, non la considera una nemica. La vede come una sorella, un passaggio verso una nuova vita, un ritorno alla casa del Padre.
Il Significato Profondo
Amico mio, abbiamo percorso insieme il sentiero del Cantico delle Creature. Spero che tu abbia sentito, come me, la bellezza e la profondità di questa preghiera.
Il Cantico non è solo una lode alla natura. È un inno all'amore, alla fraternità, alla pace. È un invito a riscoprire il nostro legame con il creato e con il Creatore. È un messaggio di speranza per un mondo che ha bisogno di ritrovare la sua armonia.
Ricorda sempre, amico mio, che ogni creatura è un dono prezioso, un riflesso della bellezza divina. Rispetta la natura, ama i tuoi fratelli, perdona i tuoi nemici. Vivi in armonia con te stesso, con gli altri e con il mondo.
Così facendo, potrai anche tu cantare il tuo Cantico delle Creature, un canto di lode e di gratitudine che sgorgherà dal tuo cuore e si unirà all'armonia dell'universo. E la tua vita, lo so, sarà più piena, più ricca, più luminosa.









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