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Romolo Il Primo Re Di Roma


Romolo Il Primo Re Di Roma

Ti sei mai chiesto come una piccola città, un puntino sulla mappa, potesse diventare il cuore pulsante di un impero che ha plasmato il mondo? La risposta, almeno secondo la leggenda, risiede in un uomo: Romolo. Un nome che evoca immagini di lupi, di sangue fraterno e di fondamenta gettate in un terreno fertile, sia letteralmente che metaforicamente.

Capire la figura di Romolo, il primo re di Roma, non è solo un esercizio di storia antica. È un viaggio nel cuore della cultura occidentale, un tentativo di decifrare i miti e le leggende che hanno nutrito la nostra immaginazione e influenzato la nostra visione del potere, della legge e della società. Ma come districarsi tra realtà e finzione in un racconto così antico e ricco di simbolismo?

Le Origini Mistiche: Tra Dei e Pastori

La storia di Romolo inizia con Enea, un eroe troiano fuggito dalla distruzione della sua città e giunto in Italia, dove i suoi discendenti avrebbero fondato Alba Longa. Questo è il prologo necessario per comprendere il contesto in cui Romolo e suo fratello gemello, Remo, vennero alla luce.

La loro madre, Rea Silvia, era una vestale, una sacerdotessa dedicata alla dea Vesta, costretta alla verginità. Secondo la leggenda, fu sedotta dal dio Marte, il dio della guerra, e da questa unione nacquero i gemelli. Il re di Alba Longa, Amulio, temendo per il suo trono, ordinò che i neonati fossero gettati nel fiume Tevere.

Qui inizia la parte più famosa del mito: la cesta con i gemelli viene trasportata dalla corrente e si arena ai piedi del colle Palatino. Una lupa, la Lupa Capitolina, li trovò e li allattò, salvandoli da morte certa. Questo episodio, raffigurato in innumerevoli opere d'arte, è diventato il simbolo stesso di Roma.

I gemelli furono poi trovati e cresciuti da un pastore, Faustolo, e da sua moglie Acca Larentia. Crebbero forti e coraggiosi, ignari delle loro nobili origini. Un giorno, però, durante una lite tra pastori, Remo fu catturato e condotto ad Amulio. Faustolo rivelò allora a Romolo la verità sulle loro origini.

La Vendetta e il Ritorno al Potere

Romolo e Remo, galvanizzati dalla rivelazione, guidarono una rivolta contro Amulio, lo uccisero e restituirono il trono al nonno, Numitore, il legittimo re di Alba Longa. Ma i gemelli non desideravano governare su Alba Longa. Volevano fondare una propria città, un luogo che potesse esprimere la loro forza e la loro visione.

La Fondazione di Roma: Un Atto Tragico

Decisi a fondare una nuova città, Romolo e Remo ritornarono sul colle Palatino. Ma sorse subito un problema: chi avrebbe dato il nome alla città e chi l'avrebbe governata? Decisero di consultare gli auspici, gli dei, attraverso l'osservazione del volo degli uccelli.

Remo vide per primo sei avvoltoi, mentre Romolo ne vide dodici. Secondo alcuni, Romolo vinse perché ne vide di più, mentre altri sostengono che Remo avesse avuto il primo presagio, ma il suo non era di buon auspicio, dato il numero inferiore. In ogni caso, la disputa portò a un tragico epilogo.

Romolo iniziò a tracciare il confine della città, il pomerium, con un aratro. Remo, in segno di sfida e di disprezzo, scavalcò il solco sacro. Romolo, infuriato, lo uccise, pronunciando la celebre frase: "Così sia d'ora in poi per chiunque osi superare le mie mura!". Questo fratricidio, simbolo di violenza e ambizione, è un elemento cruciale nella storia di Roma.

La data tradizionale della fondazione di Roma è il 21 aprile del 753 a.C., un giorno che i romani celebravano con grandi feste. Romolo divenne il primo re di Roma, un sovrano che avrebbe dato il suo nome alla città e avviato un'epoca di espansione e di potenza.

Il Primo Re: Leggi, Istituzioni e il Ratto delle Sabine

Romolo non fu solo un fondatore, ma anche un legislatore e un organizzatore. Divise la popolazione in curie, unità fondamentali della società romana, e istituì il Senato, un consiglio di anziani che lo assisteva nel governo.

Roma era però una città di soli uomini. Per garantire la sua sopravvivenza e la sua crescita demografica, Romolo organizzò un festival e invitò le popolazioni vicine, tra cui i Sabini. Durante i festeggiamenti, i romani rapirono le donne sabine, scatenando una guerra.

La guerra terminò con l'intervento delle donne sabine stesse, che si erano affezionate ai loro rapitori e ai loro figli. Esse si gettarono tra i due eserciti, implorando i loro padri e i loro mariti di cessare le ostilità. I romani e i sabini si unirono, formando un unico popolo e un unico regno. Tito Tazio, il re dei Sabini, divenne co-reggente di Roma insieme a Romolo.

La leggenda del Ratto delle Sabine, pur controversa, sottolinea l'importanza dell'integrazione e della convivenza tra popoli diversi per la crescita e la stabilità di Roma.

La Scomparsa di Romolo: Tra Divinizzazione e Mistero

Il regno di Romolo durò circa 40 anni. La sua morte, come la sua nascita, è avvolta nel mistero. Secondo la tradizione, un giorno, durante una parata militare, Romolo scomparve in una tempesta. Alcuni senatori affermarono di averlo visto ascendere al cielo, trasformato in un dio, Quirino. Altre versioni suggeriscono che fu ucciso dai senatori, stanchi del suo potere autocratico.

Indipendentemente dalla verità sulla sua morte, Romolo divenne una figura mitica, un eroe fondatore venerato dai romani come un dio. Il suo esempio, la sua forza, la sua ambizione e la sua capacità di creare un popolo da diverse tribù rimasero un modello per i re e gli imperatori successivi.

Romolo: Un Esempio per Noi?

Cosa possiamo imparare dalla storia di Romolo, oggi? Forse la resilienza, la capacità di superare le avversità e di trasformare le difficoltà in opportunità. Forse l'importanza di creare una visione e di perseguirla con determinazione, anche a costo di sacrifici. Forse, soprattutto, la consapevolezza che la storia, sia essa vera o leggendaria, può insegnarci molto sul nostro presente e sul nostro futuro.

La figura di Romolo, con le sue luci e le sue ombre, rimane un simbolo potente e controverso, un'icona di fondazione e di potere che continua a interrogarci e a stimolare la nostra immaginazione. Romolo, il primo re di Roma, un nome che risuona ancora oggi, a distanza di millenni, nel cuore della nostra civiltà.

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