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Ricorso Straordinario Al Presidente Della Repubblica


Ricorso Straordinario Al Presidente Della Repubblica

Il Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica rappresenta un istituto giuridico peculiare nel panorama italiano. Esso offre un'ultima ancora di salvezza per i cittadini e le imprese che si ritengono lesi da un atto amministrativo definitivo, laddove non siano esperibili altre vie di tutela giurisdizionale ordinarie. Questo strumento, disciplinato dal DPR n. 1199/1971, consente di sottoporre la controversia all'attenzione del Capo dello Stato, il quale decide su parere del Consiglio di Stato. Comprendere le peculiarità e i limiti di questo ricorso è fondamentale per valutare correttamente le opzioni disponibili in caso di contestazione di un atto amministrativo.

Natura e Caratteristiche Fondamentali

Ricorso Amministrativo e Non Giurisdizionale

È essenziale sottolineare che il Ricorso Straordinario non è un rimedio giurisdizionale in senso stretto. Si tratta, invece, di un ricorso amministrativo, sebbene deciso con decreto del Presidente della Repubblica su conforme parere del Consiglio di Stato. La sua natura amministrativa implica che la decisione finale non ha la stessa forza vincolante di una sentenza emessa da un giudice. Mentre una sentenza fa stato tra le parti e vincola l'amministrazione, il decreto presidenziale ha un'efficacia prettamente amministrativa, sebbene di grande peso politico e simbolico.

L'Alternatività Rispetto al Ricorso Giurisdizionale

Il Ricorso Straordinario è alternativo al ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) o al Consiglio di Stato. Ciò significa che, se l'atto amministrativo è impugnabile dinanzi alla giustizia amministrativa, il Ricorso Straordinario non è ammissibile. Questa regola è cruciale: il ricorrente deve attentamente valutare se vi siano altri rimedi giurisdizionali disponibili prima di intraprendere la via del Ricorso Straordinario. La mancata impugnazione tempestiva dell'atto dinanzi al TAR, quando possibile, preclude la successiva proposizione del Ricorso Straordinario.

I Motivi di Ricorso Ammissibili

A differenza del ricorso giurisdizionale, dove si possono far valere vizi di legittimità e di merito, il Ricorso Straordinario è ammesso soltanto per vizi di legittimità. Questo significa che il ricorrente può contestare l'atto amministrativo per incompetenza, eccesso di potere o violazione di legge. Non è possibile, invece, contestare l'atto per ragioni di opportunità o convenienza (vizi di merito). Questa limitazione rende il Ricorso Straordinario uno strumento più ristretto rispetto al ricorso giurisdizionale.

Il Procedimento del Ricorso Straordinario

Termini di Presentazione

Il Ricorso Straordinario deve essere presentato entro 120 giorni dalla notificazione, comunicazione o piena conoscenza dell'atto che si intende impugnare. Questo termine è perentorio e, una volta decorso, il ricorso diventa inammissibile. È quindi fondamentale agire tempestivamente. Il termine è più lungo rispetto a quello previsto per il ricorso al TAR (60 giorni), ma ciò non deve indurre a sottovalutare l'importanza di agire prontamente.

Fasi del Procedimento

Il procedimento del Ricorso Straordinario si articola in diverse fasi:

  1. Presentazione del ricorso: Il ricorso viene presentato all'organo che ha emanato l'atto o al Ministero competente.
  2. Controdeduzioni: L'amministrazione resistente (cioè l'ente che ha emanato l'atto) ha la possibilità di presentare controdeduzioni per difendere la legittimità del proprio operato.
  3. Parere del Consiglio di Stato: Il Consiglio di Stato esprime un parere obbligatorio, ma non vincolante, sul ricorso. Il parere del Consiglio di Stato è fondamentale, perché il Presidente della Repubblica, nella stragrande maggioranza dei casi, si conforma al parere espresso.
  4. Decisione del Presidente della Repubblica: Il Presidente della Repubblica decide con decreto, accogliendo o rigettando il ricorso.

Il Ruolo del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato gioca un ruolo centrale nel procedimento del Ricorso Straordinario. Il suo parere, pur non essendo vincolante, è di fatto determinante per la decisione finale del Presidente della Repubblica. Il Consiglio di Stato valuta la legittimità dell'atto impugnato, esaminando i motivi di ricorso e le controdeduzioni dell'amministrazione. La sua funzione è quella di garantire che la decisione presidenziale sia conforme alla legge.

Esempi Concreti e Dati Statistici

Sebbene i dati specifici sul numero di Ricorsi Straordinari accolti o respinti annualmente non siano sempre di facile reperibilità, è possibile individuare alcune aree in cui questo strumento viene frequentemente utilizzato. Ad esempio, il Ricorso Straordinario è spesso impiegato in materia di edilizia e urbanistica, per contestare permessi di costruire, piani regolatori o ordinanze di demolizione. Un altro ambito in cui il Ricorso Straordinario trova applicazione è quello del pubblico impiego, per contestare provvedimenti disciplinari, trasferimenti o valutazioni negative. Ancora, si ricorre al Ricorso Straordinario in materia di espropriazioni per pubblica utilità, per contestare l'indennità offerta o la legittimità del procedimento espropriativo.

Esempio concreto: Immaginiamo un Comune che emana un'ordinanza di demolizione di un immobile ritenuto abusivo. Il proprietario dell'immobile, se ritiene che l'ordinanza sia illegittima (ad esempio, per violazione delle norme urbanistiche o per incompetenza dell'organo che l'ha emanata), e non può ricorrere al TAR (ad esempio, perché sono scaduti i termini per il ricorso), può presentare Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica. Il Consiglio di Stato esaminerà il caso e darà un parere, che sarà determinante per la decisione finale del Presidente della Repubblica.

Un ulteriore esempio può riguardare una società che partecipa ad una gara d'appalto. Se la società viene esclusa dalla gara e ritiene che l'esclusione sia illegittima (ad esempio, per violazione delle norme sulla trasparenza o sulla par condicio), e non vi è possibilità di ricorrere al TAR, può presentare Ricorso Straordinario. La decisione del Presidente della Repubblica, in questo caso, potrebbe avere un impatto significativo sull'andamento della gara.

Limiti e Criticità

Il Ricorso Straordinario presenta alcuni limiti e criticità. In primo luogo, la sua natura amministrativa implica che la decisione finale non ha la stessa forza vincolante di una sentenza. In secondo luogo, i tempi di decisione possono essere lunghi, a volte anche superiori a quelli del ricorso giurisdizionale. In terzo luogo, la possibilità di contestare l'atto solo per vizi di legittimità limita l'ambito di applicazione del ricorso. Infine, la dipendenza della decisione presidenziale dal parere del Consiglio di Stato può rendere il Ricorso Straordinario meno efficace in situazioni in cui è necessario un intervento politico più incisivo.

Nonostante queste criticità, il Ricorso Straordinario rimane uno strumento importante per tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. La sua natura di ultima ratio lo rende particolarmente utile in situazioni in cui non vi sono altre vie di tutela disponibili.

Conclusione

Il Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica è un istituto complesso e delicato, che richiede una conoscenza approfondita della normativa e della giurisprudenza in materia. Prima di intraprendere questa via, è fondamentale valutare attentamente la sussistenza dei presupposti di ammissibilità e la probabilità di successo del ricorso. È consigliabile consultare un avvocato esperto in diritto amministrativo per ottenere una consulenza qualificata e per valutare le opzioni disponibili. Solo una valutazione accurata e una preparazione adeguata possono aumentare le chance di ottenere una decisione favorevole e di tutelare efficacemente i propri diritti.

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