Quanti Sono I Libri Dell'antico Testamento

Con riverenza e deferenza, ci accingiamo a dipanare la questione del canone dell'Antico Testamento, una pietra miliare della fede ebraica e cristiana, un fondamento su cui poggia gran parte del nostro patrimonio spirituale e culturale.

Il computo dei libri che compongono l'Antico Testamento non è una questione univoca, bensì un tema che presenta sfumature e varianti a seconda della tradizione a cui si fa riferimento. Esistono principalmente tre canoni di riferimento: il canone ebraico (Tanakh), il canone cattolico, e il canone protestante.

Il Tanakh, l'Antico Testamento ebraico, è diviso in tre parti principali: la Torah (la Legge, o Pentateuco), i Nevi'im (i Profeti) e i Ketuvim (gli Scritti). La Torah comprende i primi cinque libri: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. I Nevi'im si suddividono in Nevi'im Rishonim (Profeti Anteriori) che includono Giosuè, Giudici, Samuele (considerato un unico libro) e Re (anch'esso considerato un unico libro), e Nevi'im Aharonim (Profeti Posteriori) che comprendono Isaia, Geremia, Ezechiele, e i Dodici Profeti Minori (considerati un unico libro). I Ketuvim includono Salmi, Proverbi, Giobbe, Cantico dei Cantici, Rut, Lamentazioni, Ecclesiaste, Ester, Daniele, Esdra-Neemia (considerati un unico libro) e Cronache (considerato un unico libro).

Dunque, nel Tanakh, si contano tradizionalmente 24 libri. La discrepanza con il numero 39, che spesso viene associato all'Antico Testamento protestante, nasce dal fatto che alcuni libri che sono considerati separati in altre tradizioni, nel Tanakh sono considerati come un'unica opera. Ad esempio, i libri di Samuele, Re, Cronache ed Esdra-Neemia sono conteggiati come unità singole. I dodici profeti minori – Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia – sono anch'essi tradizionalmente raggruppati in un unico "Libro dei Dodici".

Il canone cattolico, derivante dalla Vulgata latina di San Gerolamo, include i libri presenti nel Tanakh ma, seguendo la Septuaginta greca, ne aggiunge altri, che sono definiti deuterocanonici. Questi libri, riconosciuti come ispirati dalla Chiesa Cattolica, includono Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Sapienza, Siracide (Ecclesiastico), Baruc e alcune aggiunte ai libri di Daniele ed Ester. La loro inclusione nel canone cattolico è stata definitivamente sancita dal Concilio di Trento nel XVI secolo. Pertanto, l'Antico Testamento cattolico comprende 46 libri.

I Libri Deuterocanonici: Un Approfondimento

I libri deuterocanonici, la cui stessa denominazione suggerisce un certo dibattito storico sulla loro canonicità, rivestono un'importanza significativa per la comprensione della fede cattolica e ortodossa. Questi testi, scritti per lo più in greco durante il periodo intertestamentario (tra l'Antico e il Nuovo Testamento), offrono preziose informazioni sul pensiero e la spiritualità del giudaismo ellenistico.

Libri come Tobia e Giuditta, ad esempio, presentano narrazioni edificanti che mettono in risalto la fede, la preghiera e l'intervento divino nella vita umana. I libri dei Maccabei, dal canto loro, narrano la storia della rivolta giudaica contro l'oppressione seleucide, un evento cruciale per la preservazione della fede e dell'identità ebraica. Sapienza e Siracide (Ecclesiastico) offrono una ricca collezione di insegnamenti morali e spirituali, che riflettono la saggezza accumulata nel corso dei secoli. Baruc, infine, contiene profezie e preghiere che esprimono il dolore per l'esilio e la speranza nel ritorno.

L'inclusione di questi libri nel canone cattolico non è casuale, ma riflette una lunga tradizione che risale ai primi secoli del cristianesimo. I Padri della Chiesa, infatti, spesso citavano i libri deuterocanonici nei loro scritti, riconoscendone l'autorità e l'importanza per la comprensione della fede.

Il canone protestante, emerso durante la Riforma del XVI secolo, aderisce al canone ebraico, escludendo i libri deuterocanonici. Questa scelta si basa sulla convinzione che tali libri non fossero presenti nel canone ebraico originale e che non fossero stati riconosciuti come ispirati da Gesù e dagli apostoli. Di conseguenza, l'Antico Testamento protestante comprende 39 libri. È importante notare che i libri deuterocanonici sono spesso inclusi nelle edizioni protestanti della Bibbia come appendice, sotto il titolo di "Apocrifi".

Considerazioni Conclusive

La differenza nel numero dei libri dell'Antico Testamento tra le diverse tradizioni cristiane riflette una storia complessa e un dibattito teologico che dura da secoli. Non si tratta di una questione di maggiore o minore veridicità, ma di differenti criteri di canonicità e di interpretazione della tradizione.

È fondamentale, pertanto, affrontare questa questione con rispetto e apertura mentale, riconoscendo la validità delle diverse prospettive e l'importanza di studiare l'Antico Testamento nella sua interezza, tenendo conto delle diverse interpretazioni e tradizioni. Indipendentemente dal canone a cui si aderisce, l'Antico Testamento rimane una fonte inestimabile di sapienza, spiritualità e ispirazione per milioni di persone in tutto il mondo. Esso costituisce la radice della nostra fede e continua a parlare al cuore umano attraverso i secoli.

Comprendere le differenze tra i vari canoni dell'Antico Testamento è cruciale per un dialogo ecumenico proficuo e per una più profonda comprensione delle nostre radici spirituali. Che si tratti di 24, 39 o 46 libri, l'Antico Testamento ci offre un ricco panorama della storia, della fede e della cultura del popolo d'Israele, e continua a ispirare e a nutrire la nostra relazione con Dio. La varietà dei canoni non deve essere vista come una divisione, ma come una ricchezza di prospettive che arricchiscono la nostra comprensione della Parola di Dio.