Quanti Furono I Re Di Roma

La storia di Roma, fin dalle sue origini, è avvolta nel mito e nella leggenda. Ma una delle domande che da sempre affascina gli storici e gli appassionati è: quanti furono i re di Roma? E chi erano costoro che, secondo la tradizione, governarono la città prima dell'istituzione della Repubblica?
Questo articolo si propone di esplorare la successione dei sette re romani, esaminando le loro figure, i loro contributi alla nascente città e le sfide che dovettero affrontare. Ci rivolgiamo a un pubblico ampio, dai curiosi ai semplici appassionati di storia romana, cercando di rendere accessibile e interessante un argomento che affonda le sue radici in un passato lontano e spesso nebuloso.
La Tradizione dei Sette Re
Secondo la tradizione romana, la città fu governata da sette re, a partire dalla sua fondazione, avvenuta, secondo la leggenda, nel 753 a.C. Ad ogni re vengono attribuiti specifici meriti e riforme, contribuendo a plasmare l'identità e l'organizzazione della futura potenza romana. È importante sottolineare che il periodo monarchico è ampiamente considerato semi-leggendario, con elementi di realtà storica mescolati a narrazioni mitiche. Le fonti principali per la conoscenza di questo periodo sono gli scritti di autori come Livio, Plutarco e Dionigi di Alicarnasso, i quali, però, scrivono secoli dopo gli eventi, basandosi su tradizioni orali e documenti ormai perduti.
I Sette Re di Roma: Un Elenco
Ecco, in ordine cronologico, i sette re che, secondo la tradizione, governarono Roma:
- Romolo (753-716 a.C.): Il fondatore e primo re di Roma.
- Numa Pompilio (715-673 a.C.): Il re pacifico e religioso.
- Tullo Ostilio (673-641 a.C.): Il re guerriero e conquistatore.
- Anco Marzio (640-616 a.C.): Il re costruttore e commerciante.
- Tarquinio Prisco (616-579 a.C.): Il primo re etrusco di Roma.
- Servio Tullio (578-535 a.C.): Il re riformatore e censitario.
- Tarquinio il Superbo (535-509 a.C.): L'ultimo re, deposto e cacciato da Roma.
Romolo: Il Fondatore Leggendario
Romolo, figura avvolta nel mito, è considerato il fondatore di Roma. La leggenda narra che, insieme al fratello Remo, fu abbandonato lungo le rive del Tevere e allattato da una lupa. Una volta cresciuti, i due fratelli decisero di fondare una città, ma una disputa sul luogo portò Romolo a uccidere Remo. Questo fratricidio, sebbene cruento, sottolinea l'importanza e la sacralità del gesto di fondazione. A Romolo vengono attribuite l'organizzazione iniziale della città, la creazione del Senato e la divisione della popolazione in tribù. La sua figura, sebbene leggendaria, incarna lo spirito bellicoso e la determinazione che avrebbero caratterizzato la storia di Roma.
Numa Pompilio: Il Re Pacifico e Religioso
Dopo la morte di Romolo, Numa Pompilio fu eletto re. A differenza del suo predecessore, Numa era un uomo pacifico e dedito alla religione. A lui vengono attribuite l'istituzione dei culti religiosi romani, la creazione del calendario e l'organizzazione dei sacerdoti. Numa Pompilio è considerato il fondatore della religione romana e il suo regno fu caratterizzato da un periodo di pace e prosperità. La sua figura rappresenta un elemento di equilibrio e spiritualità nella storia di Roma, contrapponendosi alla bellicosità di Romolo.
Tullo Ostilio: Il Re Guerriero e Conquistatore
Tullo Ostilio succedette a Numa Pompilio e, al contrario del suo predecessore, riportò Roma sulla via della guerra. A lui viene attribuita la distruzione di Alba Longa, la città madre di Roma, e l'annessione del suo territorio. Il suo regno fu caratterizzato da numerose guerre e conquiste, consolidando il potere di Roma nel Lazio. La figura di Tullo Ostilio incarna l'espansionismo e l'aggressività che avrebbero caratterizzato la politica romana per secoli.
Anco Marzio: Il Re Costruttore e Commerciante
Anco Marzio, nipote di Numa Pompilio, fu eletto re dopo la morte di Tullo Ostilio. Il suo regno fu caratterizzato da un equilibrio tra attività belliche e opere pubbliche. A lui viene attribuita la costruzione del porto di Ostia, fondamentale per lo sviluppo del commercio romano, e la costruzione del primo ponte sul Tevere, il Ponte Sublicio. Anco Marzio rappresenta una figura di transizione, combinando l'attività militare con lo sviluppo economico e infrastrutturale di Roma.
Tarquinio Prisco: Il Primo Re Etrusco
Con Tarquinio Prisco, la dinastia etrusca salì al potere a Roma. Tarquinio era un nobile etrusco che, grazie alla sua ricchezza e al suo carisma, riuscì a farsi eleggere re. A lui vengono attribuite numerose opere pubbliche, come la costruzione della Cloaca Maxima, il sistema fognario di Roma, e la costruzione del Circo Massimo. Il regno di Tarquinio Prisco segnò un periodo di grande influenza etrusca su Roma, introducendo nuove usanze, tecniche costruttive e forme di organizzazione politica.
Servio Tullio: Il Re Riformatore e Censitario
Servio Tullio, successore di Tarquinio Prisco, è considerato uno dei re più importanti della storia di Roma. A lui viene attribuita la riforma censitaria, che suddivideva la popolazione in classi in base alla ricchezza, e la costruzione delle mura serviane, che circondavano l'intera città. La riforma censitaria ebbe un impatto profondo sulla società romana, influenzando l'organizzazione politica e militare. Servio Tullio rappresenta una figura di riformatore illuminato, che cercò di modernizzare Roma e di renderla più giusta ed efficiente.
Tarquinio il Superbo: L'Ultimo Re e la Fine della Monarchia
Tarquinio il Superbo, figlio o nipote di Tarquinio Prisco, fu l'ultimo re di Roma. Il suo regno fu caratterizzato da un governo tirannico e oppressivo, che gli valse l'odio del popolo romano. A lui vengono attribuite numerose violenze e soprusi, che portarono alla sua deposizione e alla fine della monarchia. La sua cacciata segnò l'inizio della Repubblica Romana, un nuovo sistema politico basato sulla libertà e la partecipazione dei cittadini. La figura di Tarquinio il Superbo rappresenta l'incarnazione del potere assoluto e della tirannia, un monito per le generazioni future.
Oltre la Leggenda: Realtà Storica e Interpretazioni
Come abbiamo visto, la storia dei sette re di Roma è intrisa di mito e leggenda. Tuttavia, è importante non considerare queste figure come puramente inventate. Dietro le narrazioni leggendarie, si celano probabilmente elementi di realtà storica, che riflettono le trasformazioni sociali, politiche ed economiche che Roma attraversò nei suoi primi secoli di vita. Gli storici moderni cercano di ricostruire il periodo monarchico attraverso l'analisi delle fonti letterarie, archeologiche ed epigrafiche, cercando di distinguere tra mito e realtà. La comprensione del periodo monarchico è fondamentale per capire le origini e lo sviluppo della civiltà romana.
L'Eredità dei Re di Roma
Anche se la monarchia fu abolita, l'eredità dei re di Roma continuò a influenzare la storia della città per secoli. Molte delle istituzioni, delle usanze e delle tradizioni che caratterizzarono la Repubblica Romana affondano le loro radici nel periodo monarchico. La figura del re, sebbene detestata, continuò ad essere presente nell'immaginario collettivo romano, come simbolo di potere e autorità. Lo studio dei sette re di Roma ci permette di comprendere meglio le origini e l'evoluzione della civiltà romana, una delle più grandi e influenti della storia.
Speriamo che questo viaggio attraverso la storia dei sette re di Roma sia stato informativo e appassionante. Conoscere il passato ci aiuta a comprendere il presente e a costruire un futuro migliore. La storia di Roma è una storia di uomini e di eventi che hanno plasmato il mondo in cui viviamo, e la conoscenza di questa storia è un patrimonio prezioso che dobbiamo preservare e tramandare alle future generazioni.







