Quando Viene Scritta La Divina Commedia

Ti sei mai chiesto quando, esattamente, è stata scritta la Divina Commedia? Un'opera monumentale che ha plasmato la lingua italiana e la cultura occidentale, ma il cui processo creativo è avvolto in un arco temporale preciso. Capire questo arco temporale ci permette di apprezzare meglio il contesto storico, politico e personale in cui Dante Alighieri ha dato vita al suo capolavoro.

La risposta, in realtà, non è così semplice come potrebbe sembrare. La Divina Commedia non è stata scritta in un solo anno, bensì in un periodo piuttosto esteso. Scopriamo insieme le tappe fondamentali della sua composizione.

L'Inizio del Viaggio: Quando Dante Inizia a Scrivere?

Sebbene non vi siano documenti che attestino con certezza assoluta la data precisa di inizio, gli studiosi concordano generalmente sul fatto che Dante abbia iniziato a lavorare alla Divina Commedia intorno al 1306-1307. Questo periodo coincide con il suo esilio da Firenze, una fase cruciale e dolorosa della sua vita che ha profondamente influenzato la sua opera.

L'esilio, iniziato nel 1302, ha costretto Dante a vagare per diverse città d'Italia, trovando rifugio presso varie corti. Durante questi anni di peregrinazione, l'idea della Commedia, inizialmente forse solo un progetto embrionale, ha preso forma gradualmente. L'esperienza dell'ingiustizia, la nostalgia per la sua città natale e la riflessione sulla condizione umana hanno alimentato la sua ispirazione.

È importante notare che le prime cantiche, l'Inferno in particolare, sono probabilmente quelle a cui Dante ha dedicato più tempo all'inizio del suo lavoro. La forza espressiva e la vividezza delle immagini che caratterizzano l'Inferno suggeriscono un coinvolgimento emotivo particolarmente intenso da parte dell'autore.

La Composizione Progressiva: Inferno, Purgatorio e Paradiso

La Divina Commedia è stata scritta in modo progressivo, con Dante che ha lavorato contemporaneamente a diverse parti dell'opera, revisionando e arricchendo continuamente il testo. Non si tratta, quindi, di una composizione lineare e consecutiva.

L'Inferno, come accennato, è stato probabilmente il primo ad essere completato, intorno al 1309. La sua struttura complessa e la profonda carica simbolica lo rendono una delle parti più celebri e studiate dell'opera.

Successivamente, Dante si è dedicato al Purgatorio, un regno di espiazione e speranza. La sua composizione si è protratta per diversi anni, probabilmente fino al 1313 circa. Il Purgatorio rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso di purificazione dell'anima, un tema centrale nella visione dantesca.

Infine, Dante ha affrontato la sfida del Paradiso, il regno della beatitudine e della luce divina. Questa cantica, la più impegnativa dal punto di vista concettuale e stilistico, è stata l'ultima ad essere completata, poco prima della morte dell'autore, nel 1321.

La Conclusione del Viaggio: La Morte di Dante e la Pubblicazione dell'Opera

Dante Alighieri morì a Ravenna il 14 settembre 1321, all'età di 56 anni. La Divina Commedia, a quel tempo, era quasi completa, ma mancava forse qualche rifinitura al Paradiso. Furono i suoi figli, Jacopo e Pietro, a prendersi cura delle ultime revisioni e a sovrintendere alla pubblicazione dell'opera.

La Divina Commedia, inizialmente conosciuta semplicemente come Commedia (l'aggettivo "Divina" fu aggiunto da Boccaccio in seguito), ebbe un successo immediato e straordinario. Copie manoscritte iniziarono a circolare rapidamente in tutta Italia, contribuendo a diffondere la fama di Dante e la sua opera.

Perché ci è voluto così tanto tempo?

Diversi fattori hanno contribuito alla lunga gestazione della Divina Commedia:

• L'esilio di Dante: La precarietà della sua situazione personale, la necessità di trovare rifugio e sostegno presso diverse corti, hanno sicuramente rallentato il suo lavoro.
• La complessità dell'opera: La Divina Commedia è un'opera di vastissime proporzioni, sia dal punto di vista tematico che strutturale. La sua realizzazione richiedeva un impegno costante e una profonda riflessione.
• L'impegno politico di Dante: Nonostante l'esilio, Dante continuò a partecipare attivamente alla vita politica del suo tempo, dedicando tempo ed energie a questioni che riteneva fondamentali.
• Le revisioni continue: Dante era un autore estremamente scrupoloso e perfezionista. Continuò a rivedere e a migliorare il suo lavoro fino alla fine dei suoi giorni.

L'Eredità Immortale: Perché la Divina Commedia è ancora attuale?

A distanza di secoli dalla sua composizione, la Divina Commedia continua a essere una fonte di ispirazione e di riflessione per milioni di persone in tutto il mondo. La sua universalità risiede nella capacità di affrontare temi eterni come l'amore, la morte, il peccato, la redenzione e la ricerca della verità.

L'opera di Dante ha plasmato la lingua italiana, contribuendo a fissare un modello letterario che ha influenzato generazioni di scrittori. La sua capacità di creare immagini vivide e memorabili, di utilizzare la lingua in modo creativo e originale, ne fanno un maestro insuperabile.

Inoltre, la Divina Commedia offre una straordinaria testimonianza del pensiero e della cultura del Medioevo, permettendoci di comprendere meglio le idee, i valori e le credenze di un'epoca lontana. Allo stesso tempo, l'opera di Dante si proietta verso il futuro, invitandoci a interrogarci sul significato della nostra esistenza e sul destino dell'umanità.

Quindi, la prossima volta che ti troverai a leggere o a studiare la Divina Commedia, ricorda che stai per intraprendere un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, un viaggio che ha avuto inizio più di settecento anni fa e che continua a emozionare e a ispirare il mondo intero. Pensa a Dante, esiliato e sofferente, che con la sua penna ha dato vita a un'opera immortale.

Riassumendo: La Divina Commedia è stata scritta tra il 1306/1307 e il 1321, un periodo segnato dall'esilio di Dante e dalla sua intensa attività intellettuale e poetica. Un'opera che continua a parlare al cuore e alla mente di chi la legge.