Quando Sono Stati Trovati I Bronzi Di Riace

Immagina di fare immersioni in un giorno come tanti, e di imbatterti in qualcosa di incredibile, qualcosa che cambierà la storia dell'arte e dell'archeologia italiana. Questa è la storia di come sono stati scoperti i Bronzi di Riace, due statue greche antiche di eccezionale valore, riemerse dal mare profondo della Calabria.
Questo articolo è dedicato a chiunque sia affascinato dalla storia, dall'arte, dall'archeologia subacquea e dalle scoperte che ci ricordano la grandezza del passato. Cercheremo di ricostruire i fatti che hanno portato alla luce questi capolavori, rendendo la narrazione accessibile e interessante per tutti.
La Scoperta Inaspettata
La data da ricordare è il 16 agosto 1972. Stefano Mariottini, un chimico romano in vacanza a Riace Marina, in Calabria, si trovava a circa 200 metri dalla costa, ad una profondità di circa 8 metri, quando fece la scoperta che avrebbe segnato la sua vita e la storia dell'arte.
Il Resoconto di Mariottini
Mariottini stesso raccontò di aver inizialmente scambiato un braccio affiorante dalla sabbia per il cadavere di una persona. Avvicinandosi, si rese conto che si trattava di un braccio di bronzo, appartenente ad una statua. La sorpresa e l'emozione furono immense. Immediatamente, Mariottini avvertì la Capitaneria di Porto di Locri, dando il via ad una serie di eventi che porteranno al recupero delle statue.
Nello specifico, Mariottini notò:
- Un braccio di bronzo che emergeva dalla sabbia.
- La presenza di altre parti metalliche nelle vicinanze.
- La sensazione immediata di aver scoperto qualcosa di straordinario.
Le Operazioni di Recupero
Dopo la segnalazione di Mariottini, la Soprintendenza Archeologica della Calabria si attivò immediatamente. Le operazioni di recupero furono complesse e delicate, coordinate dall'archeologo Giuseppe Foti. Bisognava estrarre le statue dal fondale marino senza danneggiarle, un'impresa non facile considerando il loro peso e le condizioni ambientali.
Le Difficoltà del Recupero
Il recupero presentò diverse sfide:
- La profondità: 8 metri, sebbene non eccessiva, richiedeva l'utilizzo di attrezzature subacquee specializzate.
- Il peso delle statue: si stimava che ogni statua pesasse diverse centinaia di chili.
- La fragilità: il bronzo, corroso dall'acqua salata, era particolarmente vulnerabile.
- Le condizioni meteorologiche: il mare mosso poteva compromettere le operazioni.
Le statue furono recuperate in due fasi distinte:
- Statua A: Recuperata il 16 agosto 1972, lo stesso giorno della scoperta.
- Statua B: Recuperata il 21 agosto 1972, pochi giorni dopo.
Dopo il recupero, le statue furono trasportate al Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, dove iniziarono le prime operazioni di restauro.
Il Restauro e la Conservazione
Il restauro dei Bronzi di Riace fu un processo lungo e laborioso, durato diversi anni. L'obiettivo era quello di rimuovere le incrostazioni marine, stabilizzare il bronzo e preservare le statue per le generazioni future. Furono impiegate tecniche all'avanguardia e un team di esperti provenienti da diverse discipline.
Le Fasi del Restauro
Il restauro si articolò in diverse fasi:
- Desalinizzazione: Rimozione del sale dal bronzo per prevenire ulteriori corrosioni.
- Pulizia meccanica: Rimozione delle incrostazioni marine e dei depositi calcarei.
- Trattamento protettivo: Applicazione di resine e protettivi per isolare il bronzo dall'ambiente esterno.
- Studio scientifico: Analisi approfondite del bronzo, della tecnica di fusione e dei materiali utilizzati.
Durante il restauro, si scoprirono anche importanti dettagli sulle statue, come tracce di lamina d'argento sulle labbra e ciglia, che suggeriscono che originariamente fossero decorate. Questi dettagli contribuiscono ad accrescere il valore artistico e storico dei Bronzi.
L'Identità dei Bronzi
L'identità dei Bronzi di Riace rimane ancora oggi un mistero. Nonostante numerose ipotesi, non è stato ancora possibile stabilire con certezza chi raffigurino e a quale scultore siano attribuibili. Questo contribuisce al fascino e all'aura di mistero che circonda queste opere.
Ipotesi sull'Identità
Le ipotesi più accreditate suggeriscono che le statue rappresentino:
- Due guerrieri: Questa è l'ipotesi più diffusa, basata sull'aspetto atletico e imponente delle statue.
- Due eroi del mito greco: Alcuni studiosi suggeriscono che possano raffigurare personaggi come Tideo e Anfiarao, protagonisti della guerra dei Sette contro Tebe.
- Due atleti: Data la muscolatura sviluppata e la postura, alcuni pensano potessero essere atleti vincitori di giochi panellenici.
Ipotesi sull'Autore
Anche l'attribuzione delle statue ad un particolare scultore è oggetto di dibattito. Tra i nomi più citati:
- Fidia: Il celebre scultore greco, autore del Partenone di Atene.
- Mirone: Famoso per il suo Discobolo.
- Alcamene: Allievo di Fidia.
La mancanza di fonti scritte e di prove definitive rende difficile, se non impossibile, arrivare ad una conclusione certa. Tuttavia, gli studi continuano e nuove scoperte potrebbero un giorno svelare il mistero.
L'Importanza dei Bronzi di Riace
I Bronzi di Riace sono considerati tra i più importanti reperti archeologici del mondo greco. La loro bellezza, la loro perfezione anatomica e la loro espressività li rendono capolavori assoluti della scultura greca del V secolo a.C.
Il Valore Artistico e Storico
Il valore dei Bronzi risiede in diversi aspetti:
- Rarità: Le statue in bronzo di grandi dimensioni sono estremamente rare, poiché il bronzo era un materiale prezioso e spesso veniva rifuso.
- Perfezione tecnica: La tecnica di fusione a cera persa utilizzata per realizzare le statue era estremamente sofisticata e permetteva di ottenere risultati di grande precisione.
- Espressività: Le statue trasmettono emozioni e sentimenti attraverso la postura, i lineamenti del viso e lo sguardo.
- Testimonianza storica: I Bronzi ci forniscono preziose informazioni sull'arte, la cultura e la società greca del V secolo a.C.
I Bronzi di Riace rappresentano un patrimonio inestimabile per l'Italia e per l'umanità intera. La loro scoperta ha contribuito a valorizzare il patrimonio archeologico della Calabria e ad attirare l'attenzione del mondo sull'importanza della conservazione del nostro passato.
Un Tesoro per Tutti Noi
La storia dei Bronzi di Riace è una storia di scoperta, di passione, di impegno e di valorizzazione. È una storia che ci ricorda l'importanza di proteggere e preservare il nostro patrimonio culturale, affinché possa essere ammirato e studiato dalle generazioni future.
Oggi, i Bronzi di Riace sono esposti al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, dove attirano visitatori da tutto il mondo. Se avrai l'opportunità di ammirarli dal vivo, non perdere l'occasione. Rimarrai colpito dalla loro bellezza e dalla loro maestosità. Sentirai il peso della storia e la forza dell'arte.
Ricordiamoci sempre di Stefano Mariottini, l'uomo che con la sua scoperta ha regalato al mondo un tesoro inestimabile. La sua storia ci insegna che anche un giorno di vacanza può trasformarsi in un'avventura straordinaria e che il mare, a volte, può restituirci frammenti di un passato glorioso. I Bronzi di Riace sono più di semplici statue, sono un simbolo della nostra identità e della nostra storia.







