Quando è Stato Rapito Aldo Moro

Il 16 marzo 1978 è una data indelebile nella storia italiana, un giorno che ha segnato un punto di svolta e gettato un'ombra cupa sulla politica e la società. Quel giorno, Aldo Moro, allora Presidente della Democrazia Cristiana (DC) e figura centrale della politica italiana, fu rapito dalle Brigate Rosse (BR). Questo articolo ripercorre gli eventi di quella tragica giornata e analizza le conseguenze di un atto che ha scosso le fondamenta della Repubblica.
Il Mattino del 16 Marzo 1978: L'Agguato di Via Fani
La mattina del 16 marzo 1978, Aldo Moro stava recandosi alla Camera dei Deputati per votare la fiducia al governo Andreotti IV, un governo monocolore DC sostenuto esternamente dal Partito Comunista Italiano (PCI) guidato da Enrico Berlinguer. Questo accordo, noto come il Compromesso Storico, era volto a superare la stagione degli anni di piombo e a dare stabilità politica al paese. Moro era l'artefice principale di questo progetto.
Alle 9:00 circa, in Via Fani, una tranquilla strada residenziale nel quartiere Trionfale di Roma, il corteo di Moro fu intercettato da un commando delle Brigate Rosse. L'agguato fu eseguito con precisione militare: i terroristi, travestiti da avieri, aprirono il fuoco contro le due auto di scorta, uccidendo all'istante i cinque uomini della scorta: il maresciallo Oreste Leonardi, il brigadiere Domenico Ricci e gli agenti Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Aldo Moro fu prelevato con la forza e rinchiuso in un luogo segreto, dando inizio a un drammatico sequestro che durò 55 giorni.
I Membri della Scorta Uccisi
- Oreste Leonardi: Maresciallo dei Carabinieri, capo scorta di Aldo Moro.
- Domenico Ricci: Brigadiere dei Carabinieri.
- Raffaele Iozzino: Agente di Polizia.
- Giulio Rivera: Agente di Polizia.
- Francesco Zizzi: Agente di Polizia.
L'attentato di Via Fani non fu solo un atto di terrorismo, ma un colpo diretto al cuore dello Stato. Le Brigate Rosse, con questo gesto eclatante, intendevano delegittimare le istituzioni democratiche e destabilizzare il paese, mettendo in discussione il Compromesso Storico e la possibilità di una collaborazione tra DC e PCI.
Le Motivazioni del Rapimento
Le Brigate Rosse giustificarono il rapimento di Aldo Moro con una serie di motivazioni ideologiche, contenute nei comunicati che vennero diffusi durante i 55 giorni di prigionia. Essenzialmente, consideravano Moro il simbolo del potere democristiano e del sistema capitalistico che, a loro dire, opprimeva la classe operaia. Lo ritenevano responsabile delle politiche repressive dello Stato e della sua incapacità di risolvere i problemi sociali.
Tra le principali accuse mosse a Moro vi erano:
- Il ruolo nel Compromesso Storico: Le BR vedevano l'accordo tra DC e PCI come un tradimento degli ideali rivoluzionari e un tentativo di perpetuare il potere della borghesia.
- La politica democristiana: Moro era considerato il simbolo di una politica corrotta e clientelare, lontana dalle esigenze del popolo.
- Il controllo dello Stato: Le BR accusavano Moro di essere uno dei principali artefici del sistema di potere che controllava lo Stato e ne impediva una reale trasformazione sociale.
Tuttavia, al di là delle motivazioni ideologiche, il rapimento di Moro ebbe anche un obiettivo strategico: le Brigate Rosse speravano di ottenere la liberazione di alcuni loro militanti detenuti in carcere in cambio della vita di Moro. In sostanza, volevano utilizzare Moro come merce di scambio per indebolire lo Stato e dimostrare la loro forza.
I 55 Giorni di Prigionia e il Dibattito Politico
I 55 giorni di prigionia di Aldo Moro furono caratterizzati da una crescente tensione e da un intenso dibattito politico. Le Brigate Rosse inviarono 9 comunicati, accompagnati da foto di Moro prigioniero, in cui chiedevano la liberazione dei detenuti politici. In questi comunicati, Moro veniva sottoposto a un vero e proprio "processo politico", in cui era chiamato a rispondere delle sue azioni e delle politiche della DC.
La reazione dello Stato fu ferma e intransigente. Il governo Andreotti, sostenuto dalla maggioranza dei partiti politici, si rifiutò di negoziare con i terroristi, ribadendo il principio della non cedevolezza di fronte alla violenza. Questa linea dura, definita linea della fermezza, fu sostenuta con forza dal PCI, che vedeva nel compromesso con le BR un pericolo per la stabilità democratica.
All'interno della DC, tuttavia, si formarono due correnti di pensiero. Alcuni esponenti, tra cui l'allora segretario Benigno Zaccagnini, erano favorevoli a una trattativa umanitaria per salvare la vita di Moro. Altri, invece, sostennero la linea della fermezza, temendo che un cedimento avrebbe incoraggiato ulteriori atti di terrorismo e minato l'autorità dello Stato.
La famiglia di Moro, in particolare la moglie Eleonora Chiavarelli, lanciò ripetuti appelli per la liberazione del marito, chiedendo un gesto di umanità da parte delle Brigate Rosse e invitando lo Stato a fare tutto il possibile per salvare la sua vita. La sofferenza della famiglia Moro commosse l'opinione pubblica e contribuì ad alimentare il dibattito politico.
Il Tragico Epilogo: Il Ritrovamento del Corpo
Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in Via Caetani, una strada situata tra la sede della DC e quella del PCI. L'omicidio di Moro segnò la fine del Compromesso Storico e aprì una nuova fase nella lotta contro il terrorismo.
La notizia della morte di Moro suscitò un'ondata di sdegno e di dolore in tutto il paese. Le istituzioni, i partiti politici e la società civile condannarono con forza l'atto barbaro delle Brigate Rosse. I funerali di Stato si svolsero in forma privata, per volontà della famiglia Moro, che non volle la presenza dei rappresentanti del governo e dei partiti politici.
La morte di Aldo Moro rappresentò una ferita profonda per la democrazia italiana. Il suo rapimento e assassinio misero in luce la fragilità delle istituzioni e la pericolosità del terrorismo, ma anche la forza e la resilienza della società civile, che seppe reagire con fermezza e dignità di fronte alla violenza.
Le Conseguenze del Rapimento Moro
Il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro ebbero conseguenze profonde e durature sulla politica italiana. Tra le principali conseguenze, possiamo ricordare:
- La fine del Compromesso Storico: La morte di Moro segnò la fine della strategia politica del Compromesso Storico, che mirava a una collaborazione tra DC e PCI.
- La lotta al terrorismo: L'omicidio di Moro accelerò la lotta al terrorismo, portando a un aumento degli arresti e delle condanne dei militanti delle Brigate Rosse e di altri gruppi armati.
- La crisi della DC: La Democrazia Cristiana, privata della sua figura più autorevole, entrò in una fase di declino che la portò alla sua dissoluzione negli anni '90.
- Il rafforzamento dello Stato: L'esperienza del rapimento Moro portò a un rafforzamento delle misure di sicurezza e dei poteri dello Stato nella lotta contro il terrorismo.
La figura di Aldo Moro, a distanza di anni, continua a essere oggetto di studio e di riflessione. Il suo pensiero politico, la sua visione del dialogo e della conciliazione, la sua capacità di mediazione e di sintesi rappresentano ancora oggi un esempio per chi si impegna in politica e per chi crede nella possibilità di costruire una società più giusta e pacifica. Ricordare Aldo Moro significa ricordare un momento cruciale della storia italiana e trarre insegnamenti per il futuro.
Il rapimento di Aldo Moro rimane una cicatrice nella memoria collettiva italiana. Un evento tragico che ci ricorda l'importanza di difendere sempre i valori della democrazia e della libertà. Un monito a non dimenticare mai le vittime del terrorismo e a impegnarsi per costruire una società più giusta e pacifica.
Riflessioni Finali
La vicenda di Aldo Moro ci spinge a riflettere su diversi aspetti: la fragilità della democrazia, l'importanza del dialogo e della mediazione, la necessità di combattere ogni forma di violenza e di terrorismo. Ci invita a non dimenticare il passato, per poter costruire un futuro migliore, basato sui valori della libertà, della giustizia e della solidarietà.




![Quando è Stato Rapito Aldo Moro Aldo Moro: la triste storia del leader rapito in breve [2024]](https://rirella-editrice.it/wp-content/uploads/2023/08/CaxYIypDROU.jpg)


