Qual è Lo Scopo Del Mobbing

Capita di sentirsi isolati, incompresi, quasi attaccati, sul posto di lavoro. Una sensazione spiacevole, che a volte si manifesta in modo subdolo e persistente. Molti la liquidano come "brutta aria", altri la soffrono in silenzio. Ma se questa sensazione diventa costante, opprimente, se si trasforma in un vero e proprio clima di terrore psicologico, potremmo trovarci di fronte a un caso di mobbing. Capire lo scopo del mobbing è fondamentale per affrontarlo e proteggerci.
Il Mobbing: Un Attacco Sistematico
Il mobbing, in italiano "molestie morali sul luogo di lavoro", è un insieme di comportamenti vessatori, ripetuti e prolungati nel tempo, messi in atto da uno o più individui (i "mobber") nei confronti di un altro (la "vittima"). Non si tratta di semplici litigi occasionali o di incomprensioni passeggere, ma di una vera e propria strategia volta a danneggiare la vittima.
Perché si parla di strategia? Perché, spesso, dietro il mobbing c'è un disegno ben preciso, un obiettivo, uno scopo. E questo scopo è ciò che cercheremo di svelare.
Ma Qual è Lo Scopo Esatto del Mobbing?
Non esiste un'unica risposta, perché il mobbing può avere diverse motivazioni, spesso intrecciate tra loro. Tuttavia, possiamo individuare alcuni scopi principali che spingono i mobber ad agire:
- Eliminare un concorrente: In ambienti lavorativi competitivi, il mobbing può essere usato per screditare, isolare e infine costringere alle dimissioni un collega considerato una minaccia per la propria posizione o per le proprie ambizioni. Si cerca di far apparire la vittima incompetente o inadatta al ruolo, minando la sua reputazione e la sua autostima.
- Affermare il potere: Il mobbing può essere un modo per i mobber di esercitare il proprio potere e di affermare il proprio dominio sugli altri. Spesso, chi mette in atto comportamenti di mobbing è una persona insicura, che ha bisogno di sentirsi superiore e di controllare gli altri per compensare le proprie debolezze. La vittima diventa un capro espiatorio, su cui riversare frustrazioni e insoddisfazioni.
- Creare un capro espiatorio: In situazioni di difficoltà aziendale, il mobbing può essere utilizzato per scaricare le responsabilità su un singolo individuo, che viene additato come la causa di tutti i problemi. In questo modo, si cerca di proteggere i veri responsabili e di distogliere l'attenzione dai problemi reali.
- Punire un comportamento non conforme: A volte, il mobbing può essere una reazione a un comportamento considerato "non conforme" alle norme o alle aspettative del gruppo. Ad esempio, la vittima potrebbe essere una persona che si è rifiutata di partecipare a comportamenti illeciti o che ha denunciato situazioni di ingiustizia. In questo caso, il mobbing diventa una forma di punizione e di controllo sociale.
- Semplicemente per "divertimento": Purtroppo, in alcuni casi il mobbing è motivato semplicemente dalla crudeltà e dal sadismo dei mobber. Si tratta di persone che provano piacere nel tormentare gli altri e che non si rendono conto delle conseguenze devastanti delle proprie azioni.
- Ragioni di discriminazione: Il mobbing può anche essere motivato da pregiudizi e discriminazioni basate su genere, razza, religione, orientamento sessuale o altre caratteristiche personali. In questi casi, la vittima viene presa di mira a causa della sua appartenenza a un gruppo minoritario o marginalizzato.
- Riduzione del personale: Anche se meno diretto, il mobbing può essere una strategia subdola per indurre un dipendente a dimettersi, soprattutto in periodi di ristrutturazione aziendale. Questo consente di evitare licenziamenti diretti e, potenzialmente, di risparmiare sui costi relativi alle buonuscite.
Il Ruolo dell'Organizzazione
È importante sottolineare che il mobbing non è solo un problema individuale, ma anche un problema organizzativo. Infatti, spesso il mobbing si verifica in contesti lavorativi caratterizzati da una cultura aziendale negativa, da una mancanza di regole chiare e da una leadership inefficace. In questi contesti, i comportamenti vessatori possono proliferare indisturbati, senza che nessuno intervenga per fermarli.
Un'organizzazione sana, al contrario, dovrebbe promuovere una cultura del rispetto, della collaborazione e della comunicazione. Dovrebbe dotarsi di strumenti efficaci per prevenire e contrastare il mobbing, come un codice etico, un sistema di segnalazione anonima e un servizio di supporto psicologico per le vittime.
Affrontare il Mobbing: Un Percorso Difficile
Affrontare il mobbing è un percorso difficile e doloroso, che richiede coraggio, determinazione e supporto. È importante non isolarsi, ma cercare aiuto e consiglio presso persone fidate, professionisti (psicologi, avvocati) e associazioni che si occupano di mobbing.
Ecco alcuni passi che si possono intraprendere:
- Raccogliere prove: È fondamentale documentare tutti gli episodi di mobbing, annotando date, orari, luoghi, persone coinvolte e testimoni. Conservare email, messaggi, documenti e qualsiasi altro elemento che possa provare le vessazioni subite.
- Parlare con qualcuno: Non tenere tutto dentro, ma condividere la propria esperienza con persone fidate (familiari, amici, colleghi). Cercare il supporto di un professionista (psicologo, counselor) per elaborare le emozioni negative e rafforzare la propria autostima.
- Rivolgersi al datore di lavoro: Se possibile, segnalare la situazione al datore di lavoro, chiedendo un intervento per far cessare i comportamenti di mobbing. In alcune aziende, esiste una figura specifica (es. responsabile delle risorse umane) a cui rivolgersi.
- Valutare azioni legali: Se il datore di lavoro non interviene o se la situazione è particolarmente grave, valutare la possibilità di intraprendere azioni legali per ottenere un risarcimento dei danni subiti.
Contro argomentazioni: "Forse Sei Tu il Problema?"
È importante essere consapevoli che, in alcuni casi, chi subisce mobbing può sentirsi dire: "Forse sei tu il problema?". Questa è una tattica manipolativa spesso utilizzata dai mobber per screditare la vittima e scaricare le responsabilità. È fondamentale non lasciarsi abbattere da queste accuse, ma mantenere la lucidità e continuare a difendere i propri diritti.
Inoltre, è vero che a volte i problemi sul posto di lavoro possono derivare da incomprensioni o da difficoltà relazionali che non rientrano nella definizione di mobbing. Per questo è importante analizzare attentamente la situazione e, se necessario, chiedere un parere esterno per capire se si tratta effettivamente di mobbing o di altro.
Soluzioni e Prevenzione
La prevenzione del mobbing passa attraverso la creazione di ambienti di lavoro sani e rispettosi, in cui la comunicazione è aperta e trasparente e in cui i conflitti vengono gestiti in modo costruttivo.
Alcune possibili soluzioni includono:
- Formazione: Offrire corsi di formazione a dipendenti e manager sulla prevenzione e la gestione del mobbing.
- Codici Etici: Implementare codici etici chiari e condivisi che definiscano i comportamenti accettabili e inaccettabili sul luogo di lavoro.
- Sistemi di Segnalazione: Creare sistemi di segnalazione anonima per permettere ai dipendenti di denunciare comportamenti di mobbing senza timore di ritorsioni.
- Mediazione: Offrire servizi di mediazione per risolvere i conflitti sul posto di lavoro in modo pacifico e costruttivo.
- Supporto Psicologico: Mettere a disposizione dei dipendenti un servizio di supporto psicologico per aiutarli a gestire lo stress e le difficoltà legate al lavoro.
Ricorda: Non sei solo. Esistono risorse e persone pronte ad aiutarti. Non aver paura di chiedere aiuto. La tua salute e il tuo benessere sono importanti.
In sintesi, lo scopo del mobbing è raramente univoco. Può nascondere ambizioni personali, paure, insicurezze, o essere un sintomo di un ambiente lavorativo malato. Comprendere queste motivazioni è il primo passo per difendersi e per contribuire a creare un futuro del lavoro più sano e rispettoso.
Ti sei mai trovato in una situazione simile? Cosa hai fatto o cosa faresti per affrontarla?







