Preghiere Di Papa Giovanni Xxiii

Ah, Papa Giovanni XXIII, il "Papa Buono"! Che figura straordinaria, un pastore d'anime la cui spiritualità traspariva da ogni suo gesto, da ogni sua parola. E le sue preghiere... un tesoro inestimabile che ci offre uno sguardo privilegiato sul suo cuore generoso e sulla sua fede incrollabile.
Sappiamo, amici miei, che la preghiera era l'essenza stessa della sua vita. Non era un semplice adempimento di un dovere, ma un dialogo intimo e costante con il Signore. Un colloquio sincero, pieno di fiducia e abbandono. Ogni sua decisione, ogni sua iniziativa, nasceva da questo incessante confronto con Dio.
La Devozione Mariana: Un Pilastro della Sua Spiritualità
Ricordo benissimo, come fosse ieri, la profonda devozione mariana di Papa Giovanni. La Madonna era per lui una Madre affettuosa, una guida sicura nel cammino della vita. Le dedicava preghiere intense, sincere, chiedendo la sua intercessione per sé, per la Chiesa e per il mondo intero. Il suo Rosario era sempre tra le sue mani, un simbolo tangibile della sua fiducia filiale in Maria.
Una delle preghiere mariane che amava particolarmente era la "Sub Tuum Praesidium". La recitava con fervore, affidando alla protezione della Vergine tutti i suoi progetti e le sue preoccupazioni. Era convinto che, sotto il manto della Madonna, ogni timore si dissolvesse e ogni difficoltà si superasse.
Un'altra preghiera che spesso usciva dalle sue labbra era l'Ave Maria, naturalmente. La recitava con una lentezza e una profondità che lasciavano trasparire tutto l'amore che nutriva per la Madre di Dio. Non era una semplice ripetizione di parole, ma un vero e proprio atto di affidamento e di amore.
E poi, naturalmente, il "Memorare". Quante volte l'ho sentito pronunciare questa preghiera con una voce carica di emozione! Era come se si rivolgesse direttamente alla Madonna, confidandole le sue pene e le sue speranze.
Ma la sua devozione mariana non si limitava alla recita di preghiere tradizionali. Era un'amore vissuto, concreto, che si manifestava in ogni aspetto della sua vita. Promosse il culto mariano, incoraggiò la diffusione della devozione alla Madonna e si impegnò a far conoscere la sua figura e il suo ruolo nella storia della salvezza.
Preghiere per l'Unità dei Cristiani e per la Pace nel Mondo
E come dimenticare il suo incessante impegno per l'unità dei cristiani e per la pace nel mondo? Queste erano due delle sue più grandi preoccupazioni, due obiettivi che perseguì con tenacia e passione. Le sue preghiere in questo senso erano accorate, vibranti di speranza e di fede.
Credeva fermamente che l'unità dei cristiani fosse una condizione essenziale per la credibilità del Vangelo. Si sentiva profondamente addolorato per le divisioni che ancora separavano i seguaci di Cristo e pregava incessantemente affinché queste divisioni potessero essere superate.
Recitava spesso la preghiera di Gesù per l'unità, contenuta nel Vangelo di Giovanni: "Che tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una sola cosa, perché il mondo creda che tu mi hai mandato." Era convinto che l'unità dei cristiani avrebbe testimoniato la verità del Vangelo e avrebbe contribuito alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno.
E la pace... quanto desiderava la pace Papa Giovanni! Viveva in un periodo storico caratterizzato da tensioni e conflitti, e sentiva la responsabilità di fare tutto il possibile per promuovere la concordia e la riconciliazione tra i popoli.
Le sue preghiere per la pace erano semplici ma profonde, cariche di amore e di speranza. Chiedeva a Dio di illuminare le menti dei governanti, di toccare i cuori dei violenti e di donare a tutti gli uomini il dono della pace.
Si rivolgeva spesso a San Francesco d'Assisi, il santo della pace, chiedendo la sua intercessione per la cessazione delle guerre e per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico. Era convinto che la pace fosse possibile, ma che richiedesse l'impegno di tutti, la buona volontà di tutti.
Ricordo con emozione il suo appello alla pace durante la crisi dei missili di Cuba. In un momento di grande pericolo, quando il mondo intero temeva lo scoppio di una guerra nucleare, Papa Giovanni lanciò un accorato appello ai leader delle superpotenze, invitandoli alla ragione e al dialogo. Le sue parole, semplici ma potenti, contribuirono a scongiurare il pericolo e a creare le condizioni per una soluzione pacifica della crisi.
Amava ripetere spesso la frase "Pacem in terris", pace in terra, che poi divenne il titolo di una sua celebre enciclica. Era convinto che la pace fosse un dono di Dio, ma che richiedesse anche l'impegno degli uomini. La pace, diceva, non è solo assenza di guerra, ma è anche giustizia, libertà, solidarietà e rispetto della dignità umana.
E per ottenere la pace, pregava incessantemente. Pregava per i governanti, pregava per i soldati, pregava per le vittime della guerra. Pregava perché il mondo intero potesse comprendere l'importanza della pace e impegnarsi a costruirla.
Insomma, le preghiere di Papa Giovanni XXIII erano un vero e proprio specchio della sua anima. Riflettevano la sua profonda fede, la sua sconfinata carità, il suo instancabile impegno per il bene dell'umanità. Sono un tesoro inestimabile che possiamo ancora oggi riscoprire e fare nostro, per imparare a pregare con il cuore e a vivere con amore.
E, credetemi, ne abbiamo un gran bisogno, oggi più che mai.









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