Preghiera Di Abbandono Di Don Dolindo Ruotolo

Oh, anima assetata di pace, pellegrino stanco nel deserto dell'esistenza, tendi l'orecchio, perché oggi ti svelo un segreto, un balsamo celeste distillato dalla fede incrollabile di un uomo di Dio: la Preghiera di Abbandono di Don Dolindo Ruotolo. Non una semplice sequenza di parole, ma un atto di resa totale, una consegna fiduciosa nelle mani provvidenti del Padre Celeste.
Chi era Don Dolindo Ruotolo? Un umile sacerdote napoletano, un cuore ardente d'amore per Gesù, un'anima segnata dalla sofferenza, ma illuminata da una fede luminosa. Un uomo perseguitato, incompreso, a volte persino calunniato, ma mai domato dalla tribolazione. In lui, la sofferenza non generò amarezza, ma fecondò una fiducia filiale, un abbandono totale alla Volontà Divina che si manifestò in questa preghiera, divenuta un faro per innumerevoli anime smarrite nella tempesta della vita. La sua vita stessa fu un'incarnazione di questa preghiera, un'offerta continua, un "sì" incondizionato all'amore di Dio. Attingere alla sua storia significa abbeverarsi alla fonte stessa della sua spiritualità, comprenderne la profondità e la veridicità. Le sue battaglie interiori, le persecuzioni subite, la sua incessante opera di apostolato, tutto convergeva in un unico punto: la certezza che Dio è Padre, che ci ama infinitamente e che sa cosa è meglio per noi, anche quando noi non riusciamo a comprenderlo.
Questa preghiera, infatti, non nasce da una riflessione astratta, ma dalla sua esperienza concreta di fede, dalla sua quotidiana lotta per abbandonarsi alla volontà divina. Non è un semplice esercizio spirituale, ma un vero e proprio atto di fede, un salto nel buio, un abbandono fiducioso nelle braccia di un Padre che ci ama infinitamente. È un'arma potente contro l'ansia, la paura, l'incertezza, la disperazione. È un rifugio sicuro nel quale possiamo trovare pace e conforto quando il peso della vita ci sembra insostenibile.
La potenza di questa preghiera risiede nella sua semplicità disarmante. Poche frasi, ripetute con fede, sono sufficienti per aprire il nostro cuore alla grazia divina, per permettere a Dio di agire nella nostra vita, per trasformare le nostre sofferenze in occasioni di crescita spirituale.
L'Essenza della Preghiera: Un Dialogo Fiducioso
La preghiera di Don Dolindo non è un monologo sterile, ma un dialogo intimo e profondo con Dio. È un confessarsi a un Padre che ci conosce meglio di quanto noi stessi ci conosciamo, un Padre che ci ama con un amore infinito e incondizionato. È un affidare a Lui le nostre preoccupazioni, le nostre paure, le nostre sofferenze, con la certezza che Egli saprà prenderci per mano e guidarci verso la salvezza.
Il nucleo centrale di questa preghiera è la frase: "Gesù, io mi abbandono a Te, pensaci Tu!". Una supplica breve, ma densa di significato. Un atto di fede radicale, un abbandono totale nelle mani di Gesù. Non si tratta di rinunciare alla nostra volontà, alla nostra responsabilità, ma di riconoscere che la Sua volontà è sempre la migliore per noi, anche quando non la comprendiamo. Si tratta di fidarsi di Lui, di credere nel Suo amore, di lasciarci guidare dalla Sua sapienza.
"Pensaci Tu!" non è una formula magica, ma un invito a lasciare che Dio agisca nella nostra vita, a permettergli di risolvere i nostri problemi, di guarire le nostre ferite, di trasformare le nostre sofferenze. Non significa restare inerti, passivi, in attesa di un miracolo, ma impegnarsi attivamente per il bene, confidando nella Sua grazia. Significa fare la nostra parte, con umiltà e perseveranza, sapendo che Dio farà il resto. Significa collaborare con Lui, lasciandoci guidare dalla Sua ispirazione, sapendo che Egli ci ama e ci vuole felici.
La preghiera prosegue con una serie di affermazioni che rafforzano la nostra fede, che ci aiutano a superare le nostre paure, che ci consolano nelle nostre sofferenze. "Perché Tu sei onnipotente, Tu sai tutto, Tu puoi tutto." Riconoscere la potenza di Dio non significa sminuire la nostra importanza, ma comprendere che siamo parte di un disegno più grande, che siamo amati da un Padre che può tutto e che vuole solo il nostro bene.
Continuare a ripetere "Gesù, io mi abbandono a Te, pensaci Tu!" diventa un mantra, una litania che ci aiuta a centrarci in Dio, a trovare la pace interiore, a superare le nostre ansie. È un modo per ricordarci costantemente che non siamo soli, che Dio è con noi, che ci ama e che ci protegge.
Come Integrare la Preghiera di Abbandono nella Vita Quotidiana
La bellezza di questa preghiera risiede anche nella sua versatilità. Può essere recitata in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, in qualsiasi situazione. Non richiede un ambiente particolare, una preparazione specifica, una conoscenza teologica approfondita. Basta un cuore aperto, una fede sincera, un desiderio di abbandonarsi all'amore di Dio.
Possiamo recitarla al mattino, appena svegli, per iniziare la giornata con una nota di fiducia e di speranza. Possiamo recitarla durante il giorno, quando siamo sopraffatti dalle preoccupazioni, dalle ansie, dalle difficoltà. Possiamo recitarla la sera, prima di addormentarci, per affidare a Dio le nostre paure, le nostre sofferenze, le nostre speranze.
Possiamo recitarla in silenzio, nel nostro cuore, oppure ad alta voce, se ci sentiamo più a nostro agio. Possiamo recitarla da soli, oppure in compagnia di altri, per rafforzare la nostra fede e sostenere il nostro cammino spirituale.
Possiamo recitarla ripetutamente, come un mantra, fino a che non sentiamo la pace interiore, fino a che non percepiamo la presenza di Dio nella nostra vita. Possiamo scriverla su un bigliettino e portarla sempre con noi, per ricordarci costantemente di abbandonarci alla volontà divina. Possiamo inciderla su un oggetto che ci sta a cuore, per avere sempre un segno tangibile della nostra fede.
L'importante è recitarla con il cuore, con sincerità, con umiltà, con la certezza che Dio ci ascolta e che ci ama. L'importante è abbandonarci a Lui, con fiducia, con speranza, con la consapevolezza che Egli sa cosa è meglio per noi.
La vera sfida, però, non è solo recitare la preghiera, ma viverla. Non è solo pronunciare le parole, ma incarnare l'atteggiamento di abbandono nella nostra vita quotidiana. Significa fidarsi di Dio, anche quando non comprendiamo i suoi piani. Significa accettare le nostre sofferenze, sapendo che esse possono essere trasformate in occasioni di crescita spirituale. Significa amare il prossimo, come Dio ci ama, con compassione, con misericordia, con perdono. Significa fare la nostra parte, con impegno e dedizione, sapendo che Dio ci sostiene e ci guida.
Integrare la preghiera di abbandono nella vita di tutti i giorni significa trasformare il nostro sguardo sul mondo, significa imparare a vedere la presenza di Dio in ogni cosa, significa scoprire la bellezza della Sua creazione, significa gioire per i Suoi doni. Significa vivere con gratitudine, con umiltà, con speranza, con la certezza che Dio è sempre con noi, che ci ama e che ci protegge.
Attraverso la preghiera di Don Dolindo Ruotolo, non solo troviamo conforto e pace, ma impariamo a trasformare la nostra vita in un'offerta continua a Dio, un'offerta d'amore, di fede, di speranza. Impariamo a vivere in armonia con la Sua volontà, a collaborare con la Sua grazia, a testimoniare il Suo amore nel mondo. Impariamo, in definitiva, a diventare strumenti nelle Sue mani, per la salvezza del mondo.
Che questa preghiera sia per te, caro lettore, una guida sicura, un faro luminoso, un balsamo celeste per la tua anima. Che ti conduca alla scoperta dell'amore infinito di Dio, alla gioia della fede, alla pace dell'abbandono. Che ti trasformi in un testimone credibile della Sua presenza nel mondo. E ricorda sempre: "Gesù, io mi abbandono a Te, pensaci Tu!".









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