Perchè Dante Ha Scritto La Divina Commedia

Immagina di vivere in un'epoca di profondo cambiamento, dilaniata da conflitti politici, incertezze spirituali e corruzione morale. Un'epoca in cui la speranza sembra affievolirsi di fronte alla cruda realtà. In questo contesto storico e personale, un uomo, Dante Alighieri, sentì l'urgenza di creare un'opera monumentale, un viaggio allegorico attraverso l'aldilà che avrebbe scosso le coscienze e offerto una via di redenzione. Stiamo parlando, ovviamente, della Divina Commedia.
Lo Scopo Ambizioso di un'Opera Immortale
La Divina Commedia non è semplicemente un poema epico; è un'esplorazione profonda della condizione umana, un atto di accusa contro i mali del tempo e, soprattutto, un messaggio di speranza e rinnovamento spirituale. L'obiettivo di Dante era molteplice:
- Denunciare la corruzione politica e morale: Dante, profondamente coinvolto nella politica fiorentina, era esasperato dalla corruzione dilagante e dalle lotte intestine che laceravano la sua città e l'Italia intera. La Commedia divenne un mezzo per criticare apertamente figure potenti, papi corrotti e leader politici senza scrupoli.
- Offrire una guida spirituale: L'opera è un percorso di purificazione, un viaggio attraverso i peccati e le virtù che conducono l'anima verso la salvezza. Dante voleva mostrare ai suoi lettori la strada per sfuggire alla dannazione eterna e raggiungere la beatitudine divina.
- Promuovere la giustizia e la rettitudine: Attraverso le pene inflitte ai peccatori nell'Inferno e i premi concessi ai virtuosi in Paradiso, Dante riaffermava l'importanza della giustizia divina e la necessità di vivere una vita retta e virtuosa.
- Consolidare la lingua volgare: Dante credeva nel potenziale espressivo della lingua volgare fiorentina e voleva dimostrarne la dignità letteraria. Scrivendo la Commedia in volgare, anziché in latino, la lingua colta dell'epoca, contribuì in modo significativo alla sua diffusione e al suo riconoscimento come lingua nazionale italiana.
A Chi si Rivolgeva Dante?
L'audience di Dante era vasta e diversificata. Non si limitava agli intellettuali e ai letterati dell'epoca, ma si estendeva a un pubblico più ampio, desideroso di comprendere il senso della vita e di trovare una guida in un periodo di grande incertezza. Possiamo identificare diversi livelli di lettori:
- I contemporanei di Dante: Coloro che vivevano nello stesso contesto storico e politico dell'autore, e che potevano comprendere appieno i riferimenti alle figure e agli eventi del tempo. Per loro, la Commedia era un atto di accusa contro i mali del presente e un invito al cambiamento.
- I lettori di tutte le epoche: Grazie alla sua universalità e alla profondità dei temi trattati, la Commedia ha continuato a parlare ai lettori di ogni tempo. La sua esplorazione della condizione umana, dei peccati, delle virtù, dell'amore e della fede, la rende un'opera sempre attuale e rilevante.
- I cristiani: La Commedia è profondamente radicata nella fede cristiana e offre una visione dettagliata dell'aldilà secondo la dottrina cattolica. Per i cristiani, l'opera è un'occasione per riflettere sulla propria fede, sulla necessità di pentimento e sulla speranza della salvezza eterna.
- Gli studiosi di letteratura: La Commedia è un capolavoro della letteratura mondiale e rappresenta una pietra miliare nella storia della lingua e della cultura italiana. Gli studiosi di letteratura analizzano l'opera da diverse prospettive, studiandone la struttura, lo stile, i simboli e i significati nascosti.
Evidenze nel Testo: Parole che Risuonano con Intento
Numerosi passaggi della Divina Commedia rivelano le motivazioni profonde che spinsero Dante a scrivere l'opera. Analizziamo alcuni esempi:
- L'invettiva contro Firenze (Inferno, VI, 61-75): Dante esprime il suo dolore e la sua rabbia nei confronti della sua città natale, dilaniata da conflitti e corruzione. Queste parole testimoniano il suo profondo coinvolgimento nella politica fiorentina e il suo desiderio di denunciare i mali che la affliggevano.
"Firenze, tanto bella quanto piena di guai,
e per li tuoi mercati già sei piena di guai!" - L'incontro con Farinata degli Uberti (Inferno, X, 22-51): Questo episodio dimostra il coraggio di Dante nel confrontarsi con figure potenti e controverse del suo tempo. Farinata, un ghibellino condannato all'Inferno per eresia, rappresenta la forza e la determinazione politica, ma anche la superbia e la mancanza di umiltà. Il dialogo tra Dante e Farinata rivela la complessità del pensiero politico dantesco e la sua critica nei confronti delle fazioni in lotta per il potere.
- La visione di Beatrice (Purgatorio, XXX, 130-145): L'apparizione di Beatrice, la donna amata da Dante, simboleggia la grazia divina e la possibilità di redenzione. Beatrice rimprovera Dante per i suoi errori e lo esorta a seguire la via della virtù. Questo episodio rappresenta un momento cruciale nel percorso di purificazione di Dante e sottolinea l'importanza della fede e dell'amore nella ricerca della salvezza.
- La preghiera alla Vergine (Paradiso, XXXIII, 1-39): Dante si rivolge alla Vergine Maria per chiedere aiuto e protezione nella sua ascesa al cielo. Questa preghiera esprime la sua profonda devozione religiosa e la sua fiducia nella grazia divina. La Commedia si conclude con una visione dell'amore divino che muove il sole e le altre stelle, un'immagine di armonia e bellezza che rappresenta la meta finale del viaggio spirituale di Dante.
Rendere Dante Relatabile: Una Lente Sulla Nostra Umanità
Pur essendo ambientata in un contesto storico e religioso specifico, la Divina Commedia affronta temi universali che risuonano ancora oggi con noi. Possiamo facilmente identificarci con le debolezze, le paure, le speranze e i desideri dei personaggi che popolano l'opera. Chi di noi non ha mai lottato contro i propri peccati, non ha mai cercato la verità e il significato della vita, non ha mai sognato di raggiungere la felicità e la beatitudine?
La Commedia ci invita a riflettere sulla nostra condizione umana, a confrontarci con i nostri limiti e le nostre potenzialità, a cercare la via della redenzione e della crescita spirituale. Ci ricorda che la vita è un viaggio, un percorso di apprendimento e di trasformazione, e che la meta finale è la realizzazione del nostro pieno potenziale.
Un Linguaggio Inclusivo: Dante Ci Chiama a un Viaggio Comune
Quando leggiamo la Divina Commedia, non siamo semplici spettatori; diventiamo partecipanti attivi del viaggio di Dante. L'autore ci invita a seguirlo nell'Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso, a condividere le sue esperienze, le sue emozioni, le sue riflessioni. Dante usa un linguaggio accessibile (per l'epoca) e coinvolgente, che ci fa sentire parte della sua storia. Ci parla come a fratelli e sorelle, condividendo con noi la sua umanità.
Dobbiamo quindi approcciarci alla lettura dell'opera con mente aperta e cuore disposto ad accogliere il messaggio di Dante. Dobbiamo lasciarci guidare dalla sua saggezza e dalla sua compassione, e permettere alla Commedia di illuminare il nostro cammino verso la verità e la bellezza.
Il Valore Duraturo della Divina Commedia: Un'Eredità Immortale
Per concludere, la Divina Commedia è molto più di un capolavoro letterario; è un'opera che ha plasmato la cultura italiana e occidentale, influenzando generazioni di artisti, scrittori e pensatori. La sua importanza risiede non solo nella sua bellezza estetica e nella sua ricchezza simbolica, ma anche nella sua capacità di parlare al cuore dell'uomo, di offrire una guida spirituale e di promuovere i valori della giustizia, della verità e dell'amore.
Continuiamo a leggere, studiare e apprezzare la Divina Commedia, perché essa rappresenta un tesoro inestimabile per l'umanità, un'eredità immortale che ci ricorda la nostra dignità e il nostro potenziale di crescita spirituale. La sua rilevanza perdura perché le domande che pone – sul bene, sul male, sulla giustizia e sulla fede – sono eterne. Attraverso la sua opera, Dante ci invita a intraprendere un viaggio interiore alla scoperta di noi stessi e del mondo che ci circonda. Un viaggio che, ancora oggi, ha molto da insegnarci.