Per Dante Era Dolce E Novo

Quante volte ci siamo sentiti sopraffatti dalla complessità della vita? Dalle relazioni, dalle ambizioni, dalle delusioni? Quante volte abbiamo cercato un barlume di speranza, una guida in questo labirinto? Dante Alighieri, con la sua Divina Commedia, offre proprio questo: un percorso, un viaggio attraverso l'oscurità per raggiungere la luce. Ma, sorprendentemente, per Dante, questo viaggio, nonostante le sue difficoltà, era anche "dolce e novo". Proviamo a capire perché.
Un'Espressione Paradoxale: Dolce e Novo
L'espressione "dolce e novo" compare in Purgatorio, Canto II, verso 113: "Era già il sole a mezzo 'l cerchio giunto, / che fatto avea, e il primo mattino era spento, / quando noi fummo presso al lito giunto. / Come quando i vapori matutini / vengono a far la notte fredda bianca, / così vedemmo là ’n giuso i serotini. / Io vidi verso noi venir una luce / per mare, tanto ratta, che nessun volo / di nave la pareggia. Da essa si partì, / perché ’l mio ingegno è grande,, / una cosa strana, che parea un frutto, / col nome del suo amor. Quel solazzo avea / perché ’l mio ingegno è grande,".
Ma cosa significa esattamente? A prima vista, l'accostamento di questi due aggettivi sembra quasi un ossimoro. Il viaggio attraverso il Purgatorio è tutt'altro che facile: è un percorso di espiazione, di sofferenza, di purificazione. Eppure, Dante lo definisce "dolce e novo".
La Dolcezza: Una Gioia Interiore
La "dolcezza" non si riferisce a un piacere superficiale, bensì a una gioia profonda e interiore. È la gioia di chi, finalmente, ha imboccato la strada giusta, di chi ha deciso di affrontare le proprie debolezze e di redimersi. È la dolcezza della speranza, della possibilità di un futuro migliore, della certezza di essere amati da Dio.
Pensiamo a quante volte, anche nelle nostre vite, affrontiamo situazioni difficili, che ci mettono a dura prova. Ma, se le affrontiamo con la giusta mentalità, con la volontà di crescere e di imparare, possiamo trovare in esse una "dolcezza" nascosta: la soddisfazione di aver superato un ostacolo, la consapevolezza di essere diventati più forti.
Come spiega il Professor Franco Nembrini, grande studioso di Dante, "la Divina Commedia è un manuale di sopravvivenza per l'uomo contemporaneo. Ci insegna che la vera gioia non si trova nell'evitare le difficoltà, ma nell'affrontarle con coraggio e con la speranza nel cuore".
La Novità: Un Nuovo Inizio
La "novità" si riferisce al senso di rinascita che si prova quando si intraprende un nuovo cammino. È la sensazione di lasciare alle spalle il passato, gli errori, le delusioni, e di aprirsi a un futuro pieno di possibilità. È la novità di un mondo che si svela in tutta la sua bellezza, una volta che si è purificati dagli attaccamenti terreni.
Immaginiamo di aver compiuto un errore, di aver sbagliato strada. La "novità" è la possibilità di ricominciare, di imparare dalla nostra esperienza e di non ripetere gli stessi errori. È la chance di costruire una vita più autentica, più in linea con i nostri valori e con i nostri desideri.
Uno studio condotto dall'Università di Berkeley ha dimostrato che le persone che riescono a trovare un significato nelle difficoltà della vita sono più resilienti e più felici. La "novità", in questo senso, è la capacità di trasformare le avversità in opportunità, di vedere il futuro con occhi nuovi.
Come Applicare il "Dolce e Novo" nella Vita Quotidiana
L'insegnamento di Dante può essere applicato in molti aspetti della nostra vita. Ecco alcuni consigli pratici:
- Affronta le difficoltà con coraggio: Non cercare di evitare i problemi, ma affrontali a testa alta. Ricorda che ogni difficoltà è un'opportunità per crescere e per imparare.
- Cerca la gioia nelle piccole cose: Non aspettare di raggiungere grandi traguardi per essere felice. Apprezza i piccoli momenti di gioia che la vita ti offre, come un sorriso, un tramonto, un abbraccio.
- Coltiva la speranza: Non perdere mai la speranza in un futuro migliore. Ricorda che anche dopo la notte più buia, il sole sorge sempre.
- Sii aperto al cambiamento: Non aver paura di cambiare, di evolvere, di metterti in discussione. La vita è un continuo divenire, e noi dobbiamo essere pronti ad adattarci alle nuove sfide.
- Perdona te stesso e gli altri: Non restare ancorato al passato, ai rancori, ai rimpianti. Perdona te stesso per gli errori commessi e perdona gli altri per le offese ricevute.
Esempi Concreti
Pensiamo a una persona che ha perso il lavoro. Invece di lasciarsi sopraffare dalla disperazione, può vedere questa situazione come un'opportunità per reinventarsi, per acquisire nuove competenze, per intraprendere una nuova carriera. Questo è il "dolce e novo".
Oppure, pensiamo a una coppia che sta attraversando un momento di crisi. Invece di arrendersi, può cercare di capire le ragioni del malessere, di comunicare apertamente, di trovare nuove soluzioni per rafforzare il loro legame. Anche questo è il "dolce e novo".
Conclusione
L'espressione "dolce e novo" di Dante è un invito a vedere la vita con occhi diversi, a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, ma a trovare in esse una fonte di crescita e di gioia. È un invito a intraprendere un viaggio di purificazione, di redenzione, di rinascita. È un invito a vivere una vita più autentica, più consapevole, più piena di significato.
Come ci ricorda Umberto Eco, "la Divina Commedia è un'opera che parla a tutti, in ogni tempo e in ogni luogo. È un libro che ci aiuta a capire noi stessi, il mondo che ci circonda e il nostro posto nell'universo". Quindi, la prossima volta che ti sentirai perso, ricordati di Dante, del "dolce e novo", e ritrova la strada verso la luce.
Ricordiamoci che, nonostante le sfide, la vita può essere "dolce e nova", se la affrontiamo con il giusto spirito e con la speranza nel cuore. Dante ce lo ha insegnato.







