Parafrasi Voi Che Per Li Occhi Mi Passaste Il Core

Comprendiamo. La poesia può sembrare un labirinto di parole antiche, un mondo distante dai problemi quotidiani. E quando ci si imbatte in un sonetto come "Voi che per li occhi mi passaste 'l core" di Guido Cavalcanti, la sfida può sembrare ancora più ardua. Ma non scoraggiatevi. Dietro la lingua del Duecento, si cela un'esperienza umana universalmente riconoscibile: l'impatto devastante e trasformativo dell'amore.

Questo articolo non è un'analisi accademica fine a sé stessa. Vogliamo rendere questo capolavoro accessibile, mostrando come la sua forza emotiva risuoni ancora oggi, secoli dopo la sua composizione.

Un Battito del Passato, un'Emozione Senza Tempo

Cosa significa, concretamente, questa poesia per noi nel XXI secolo? Immaginate un amore non corrisposto, un'infatuazione bruciante, un sentimento che vi consuma dall'interno. Quante volte vi siete sentiti impotenti di fronte a un sentimento così potente? Quante volte avete percepito il vostro cuore come un bersaglio vulnerabile?

Cavalcanti, attraverso "Voi che per li occhi mi passaste 'l core", cattura esattamente questa sensazione. Non è solo una questione di parole, ma di esperienza vissuta. Il sonetto descrive la soggezione dell'io lirico all'amore, un amore che lo trapassa, lo ferisce e lo lascia in balia di forze superiori.

Per capire meglio, immaginiamo una situazione simile, trasportandola ai giorni nostri:

• Un artista che si innamora della sua musa, ma questa non ricambia i suoi sentimenti.
• Uno studente che si infatua del professore, vivendo ogni lezione come una tortura e una benedizione.
• Un innamorato segreto che osserva la persona amata da lontano, incapace di dichiararsi.

In tutti questi casi, ritroviamo l'eco del dolore e della vulnerabilità espressi da Cavalcanti.

Parafrasando il Dolore: Verso per Verso

Analizziamo ora il sonetto, cercando di rendere il linguaggio più accessibile. Ricordate, la parafrasi non è solo una traduzione letterale, ma un tentativo di cogliere l'essenza del significato.

Voi che per li occhi mi passaste 'l core

Parafrasi: Voi, che attraverso i miei occhi avete trafitto il mio cuore.

Spiegazione: L'immagine è forte e immediata. Gli occhi, tradizionalmente considerati lo specchio dell'anima, diventano la porta d'accesso per l'amore, un amore che non entra gentilmente, ma che trafigge, ferisce.

e destaste la mente che dormia,

Parafrasi: e avete risvegliato la mia mente che era addormentata.

Spiegazione: Prima dell'amore, c'era un'esistenza inerte, priva di passione. L'amore, pur doloroso, ha il potere di risvegliare, di dare un nuovo significato alla vita (anche se questo significato è legato alla sofferenza).

guardate a l'angoscia che 'l core à

Parafrasi: Guardate l'angoscia che il mio cuore prova.

Spiegazione: Un invito diretto alla persona amata. L'io lirico chiede di essere compreso, di vedere il dolore che lo consuma. C'è un desiderio di empatia, di compassione.

e vedete la vita che ne more.

Parafrasi: e vedete la mia vita che sta morendo a causa di questo.

Spiegazione: L'amore non corrisposto è una ferita mortale. La vita perde il suo valore, il suo significato. L'iperbole enfatizza l'intensità del dolore.

A me son giunti li vostri splendori,

Parafrasi: A me sono giunti i vostri splendori.

Spiegazione: Riconoscimento della bellezza e della magnificenza della persona amata. Nonostante il dolore, l'io lirico è consapevole della sua eccezionalità. Questo verso sottolinea il paradosso dell'amore: la bellezza che causa sofferenza.

che m'ànno 'nciso dentro da lo core;

Parafrasi: che mi hanno ferito nel profondo del cuore.

Spiegazione: Ancora l'immagine della ferita. Gli "splendori" non sono solo fonte di bellezza, ma anche di dolore. L'amore è un'arma a doppio taglio.

quella angoscia che voi mi date, Amore,

Parafrasi: Quell'angoscia che voi, Amore, mi date.

Spiegazione: Personificazione dell'Amore come entità esterna, responsabile della sofferenza. L'Amore diventa un carnefice, una forza ineluttabile e spietata.

mi face spesse volte venir meno.

Parafrasi: mi fa spesso svenire.

Spiegazione: Manifestazione fisica del dolore. L'angoscia è così intensa da provocare uno svenimento, una perdita di coscienza. L'amore diventa una forza debilitante.

Io vi saluto, angosciosi pensieri,

Parafrasi: Io vi saluto, angosciosi pensieri.

Spiegazione: Accettazione rassegnata del dolore. L'io lirico non cerca di combattere i pensieri angosciosi, ma li accoglie come parte integrante della sua esistenza.

che solete seguitar lo mio core;

Parafrasi: che siete soliti seguire il mio cuore.

Spiegazione: I pensieri angosciosi sono costanti compagni del cuore sofferente. C'è una rassegnazione all'inevitabilità del dolore.

poi che voi mi guidate a la morte.

Parafrasi: poiché voi mi guidate verso la morte.

Spiegazione: Il dolore conduce alla morte, intesa come annullamento dell'esistenza, perdita di vitalità. L'amore non corrisposto porta alla distruzione dell'io.

Da voiMadonna ven tagliando Amore

Parafrasi: Da voi, Madonna, Amore viene tagliando

Spiegazione: Inizia l’ultima terzina con la personificazione di Amore, il quale è mosso dalla donna amata.

lo mio core a tutt’ore

Parafrasi: continuamente il mio cuore

Spiegazione: L’azione di tagliare il cuore è continua, senza sosta.

e seguita a rubare la mia persona.

Parafrasi: e continua a rubare la mia esistenza.

Spiegazione: L’azione di Amore non si ferma al cuore, ma ruba l’intera persona, privandola della sua identità.

Obiezioni e Risposte: Non Solo Idealizzazione

Alcuni critici potrebbero sostenere che questa poesia è eccessivamente idealizzata, lontana dalla realtà complessa delle relazioni umane. Potrebbe sembrare che Cavalcanti esageri il dolore, trasformando un'esperienza comune in un dramma esistenziale.

È vero che la poesia cortese spesso idealizza l'amore, ma non dobbiamo dimenticare il contesto storico e culturale in cui è nata. Nel Duecento, l'amore era visto come una forza potente, capace di elevare l'anima o di distruggerla. La sofferenza era spesso considerata un segno di nobiltà d'animo, una prova da superare per dimostrare la propria lealtà all'amore.

Inoltre, l'intensità del dolore espresso da Cavalcanti non è semplicemente un'esagerazione letteraria. È una rappresentazione vivida della vulnerabilità umana di fronte a un sentimento incontrollabile. Tutti noi, in un momento o nell'altro, abbiamo sperimentato la fragilità del nostro cuore, la paura di essere feriti, la sensazione di perdere il controllo.

Soluzioni? Non un Manuale, ma una Riflessione

Non possiamo trovare una "soluzione" al dolore dell'amore non corrisposto in un sonetto del Duecento. La poesia non è un manuale di istruzioni. Ma può offrirci qualcosa di più prezioso: una riflessione sulla nostra esperienza emotiva.

Leggere "Voi che per li occhi mi passaste 'l core" può aiutarci a:

• Riconoscere le nostre emozioni più profonde, anche quelle dolorose.
• Dare un nome ai nostri sentimenti, trovando le parole giuste per esprimerli.
• Sentirci meno soli, sapendo che altri, prima di noi, hanno provato lo stesso dolore.
• Apprezzare la bellezza dell'espressione artistica, la capacità della poesia di trasformare il dolore in qualcosa di significativo.

Il sonetto di Cavalcanti non ci offre una via d'uscita dal dolore, ma ci invita a confrontarci con esso, a comprenderlo, a trasformarlo in una fonte di conoscenza e di crescita personale.

Un Invito alla Riflessione

Dopo aver esplorato questo sonetto, vi invitiamo a riflettere: Quale verso vi ha colpito di più? Quale aspetto del dolore espresso da Cavalcanti risuona maggiormente con la vostra esperienza personale? L'amore, per voi, è più una gioia o una sofferenza?

Prendetevi un momento per ascoltare il vostro cuore. La poesia, a volte, è solo uno specchio in cui possiamo vedere riflessi noi stessi.