Parafrasi Ettore E Andromaca Verso 392 502

Ci confrontiamo oggi con un frammento intenso e commovente dell'Iliade di Omero: i versi 392-502 del libro VI, che narrano l'addio tra Ettore e Andromaca. Un episodio che, al di là della sua antichità, risuona ancora profondamente in noi, parlando di legami familiari, dovere, e della tragica consapevolezza della guerra. Molti studenti e lettori si trovano ad affrontare la sfida di comprendere e interpretare questo testo, e speriamo di rendere questo compito più accessibile.
La parafrasi, in questo contesto, non è solo una traduzione letterale. Si tratta di un'operazione di interpretazione che mira a rendere il linguaggio omerico più vicino alla nostra sensibilità, mantenendo intatta la potenza emotiva del racconto. Analizzeremo il brano verso per verso, offrendo una chiave di lettura che tenga conto del contesto storico, culturale e letterario.
La Scena e i Personaggi
Prima di addentrarci nella parafrasi vera e propria, è fondamentale contestualizzare la scena. Ettore, il valoroso eroe troiano, si congeda dalla moglie Andromaca e dal figlioletto Astianatte. Sa che il suo destino è segnato: la guerra di Troia lo attende, e la sua morte è quasi certa. Andromaca, disperata, cerca di dissuaderlo dal tornare in battaglia, consapevole del pericolo imminente e della solitudine che la attenderebbe come vedova.
Andromaca: Paura e Amore Materno
Andromaca incarna la figura della moglie e madre che teme per la vita del suo sposo e del suo bambino. La sua supplica è carica di angoscia e di amore, un amore che la spinge a chiedere a Ettore di mettere da parte il suo onore di guerriero per il bene della famiglia. Questa è una prospettiva che spesso viene trascurata, ma che è cruciale per comprendere la complessità del personaggio.
Ettore: Dovere e Onore Eroico
Ettore, d'altra parte, è legato al suo dovere verso la sua città e il suo popolo. La sua reputazione di eroe valoroso è fondamentale per il morale dei troiani, e sa che la sua fuga dalla battaglia getterebbe disonore su di lui e sulla sua famiglia. Questo conflitto tra amore familiare e dovere eroico è il cuore pulsante della scena.
Parafrasi Dettagliata (Versi 392-502)
Procediamo ora con la parafrasi dei versi, cercando di cogliere ogni sfumatura e significato:
- Versi 392-399: Andromaca implora Ettore di rimanere a Troia, di non esporre se stesso e il figlio a un destino di morte. Gli ricorda la perdita del padre e dei fratelli, tutti uccisi da Achille, rendendo la sua paura ancora più tangibile.
Parafrasi: "Ettore, tu sei per me padre, madre, fratello e sposo! Abbi pietà di me e di nostro figlio! Resta qui, dentro le mura, non andare incontro alla morte! Ricorda come Achille uccise mio padre e i miei sette fratelli, rendendomi orfana e vedova in un colpo solo."
- Versi 400-404: Andromaca descrive la sua vita senza Ettore, una vita di solitudine e di schiavitù. Immagina il figlio Astianatte come un orfano, privato dell'affetto paterno e destinato a una vita di miseria.
Parafrasi: "Se tu morissi, la mia vita sarebbe piena di dolore. Sarei portata via come schiava, e nostro figlio Astianatte vagherebbe senza padre, elemosinando il pane per le strade. Saresti morto nel suo cuore."
- Versi 405-430: Ettore, commosso dalle parole della moglie, riconosce la sua paura e il suo dolore, ma spiega di non poter venir meno al suo dovere di guerriero. Sa che Troia cadrà, ma non può fuggire al suo destino.
Parafrasi: "So che hai ragione, Andromaca. Conosco la tua paura e il tuo dolore. Ma non posso fuggire dalla battaglia. Sarei un codardo, e la mia reputazione ne soffrirebbe. So che Troia cadrà, e che tu sarai portata via come schiava. Ma devo affrontare il mio destino con coraggio."
- Versi 431-439: Ettore affida il figlio agli dei, sperando che possa diventare un guerriero valoroso come lui. Esprime il desiderio che un giorno la gente dica di lui: "È molto più forte del padre!".
Parafrasi: "Prego gli dei che nostro figlio diventi un grande guerriero, che sia più forte e più valoroso di me. Vorrei che un giorno la gente dicesse di lui: 'È molto più forte del padre!'"
- Versi 440-465: Ettore bacia il figlio e lo affida alle braccia della nutrice. Andromaca sorride tra le lacrime, sapendo che questo potrebbe essere l'ultimo addio.
Parafrasi: "Ettore prese il figlio tra le braccia, lo baciò e lo affidò alla nutrice. Andromaca sorrise tra le lacrime, sentendo un dolore profondo nel cuore. Sapeva che questo addio potrebbe essere l'ultimo."
- Versi 466-481: Ettore e Andromaca si congedano, consapevoli del loro destino. Ettore torna al combattimento, mentre Andromaca rientra nella sua casa, piangendo la perdita del marito.
Parafrasi: "Ettore tornò al combattimento, determinato a difendere Troia. Andromaca rientrò nella sua casa, piangendo la perdita del marito. Sapeva che il suo destino era segnato."
- Versi 482-502: Il brano si conclude con la descrizione del compianto di Andromaca per Ettore, anticipando il dolore futuro e la devastazione che la guerra porterà.
Parafrasi: "Andromaca piangeva Ettore come se fosse già morto. Sapeva che la guerra avrebbe portato distruzione e dolore. Immaginava la sua vita senza di lui, una vita di solitudine e di disperazione."
Counterpoints: Una Lettura Differente
È importante notare che alcune interpretazioni mettono in discussione la "nobiltà" di Ettore. Alcuni critici sostengono che la sua ossessione per l'onore lo renda cieco alle necessità della sua famiglia, quasi egoista nel suo eroismo. Questa è una lettura complessa che invita a riflettere sulle diverse sfaccettature della figura di Ettore.
Impatto nel Mondo Reale
L'addio di Ettore e Andromaca non è solo una storia antica. Risuona ancora oggi perché affronta temi universali come la guerra, la perdita, il dovere e l'amore. Ogni volta che una persona si separa dai suoi cari per andare in guerra, ogni volta che una famiglia è distrutta dal conflitto, riviviamo in qualche modo questo tragico episodio.
Soluzioni e Riflessioni
Come possiamo trarre insegnamento da questa scena? Non ci sono risposte semplici, ma possiamo riflettere su:
- L'importanza della comunicazione e dell'empatia all'interno della famiglia, soprattutto in tempi difficili.
- La necessità di trovare un equilibrio tra il dovere verso la comunità e il dovere verso i propri cari.
- La tragicità della guerra e la sua capacità di distruggere vite e famiglie.
In definitiva, l'addio di Ettore e Andromaca ci invita a riflettere sulla fragilità della vita e sulla forza dei legami familiari. Ci spinge a valorizzare i momenti che abbiamo con le persone che amiamo, e a lottare per un mondo più pacifico.
Quali riflessioni suscita in voi questa toccante scena dell'Iliade? Quali sono le priorità che ritenete fondamentali nella vostra vita: il dovere, l'onore, o l'amore per la famiglia?







