Lettera Di Diffida Per Mobbing Al Datore Di Lavoro

Il mobbing sul luogo di lavoro è una realtà purtroppo ancora molto diffusa. Si manifesta attraverso una serie di comportamenti vessatori, reiterati nel tempo, che mirano a isolare, screditare e danneggiare la vittima, sia professionalmente che psicologicamente. Quando un dipendente si trova in questa situazione, uno strumento importante a sua disposizione è la lettera di diffida per mobbing al datore di lavoro. Questa lettera rappresenta un passo formale e significativo per far cessare le condotte illecite e tutelare i propri diritti.
Che cos'è una Lettera di Diffida per Mobbing?
La lettera di diffida è un atto formale, una comunicazione scritta inviata al datore di lavoro, nella quale si denunciano le condotte di mobbing subite e si intima al datore di lavoro di porre fine a tali comportamenti, ripristinando un ambiente di lavoro sano e rispettoso. È un passo preliminare cruciale, spesso necessario prima di intraprendere azioni legali più incisive. Serve a notificare ufficialmente il problema e a richiedere un intervento risolutivo.
Funzioni Principali della Lettera di Diffida:
- Formalizzare la Denuncia: La lettera fornisce una documentazione tangibile delle accuse di mobbing, rendendole ufficiali e tracciabili.
- Intimare la Cessazione delle Condotte: Si richiede al datore di lavoro di intervenire per far cessare i comportamenti vessatori.
- Costituire Prova in Giudizio: In caso di successiva azione legale, la lettera di diffida rappresenta una prova importante della conoscenza del datore di lavoro della situazione e della sua inerzia.
- Interrompere i Termini di Prescrizione: L'invio della lettera può interrompere i termini di prescrizione per eventuali azioni legali.
- Sollecitare un Intervento Interno: In molti casi, la lettera può spingere il datore di lavoro ad avviare un'indagine interna e ad adottare misure correttive.
Elementi Essenziali della Lettera di Diffida
Una lettera di diffida per mobbing efficace deve contenere alcuni elementi fondamentali per essere giuridicamente valida e per tutelare al meglio i diritti del lavoratore.
1. Dati Identificativi delle Parti
Devono essere chiaramente indicati i dati del mittente (il lavoratore che subisce il mobbing) e del destinatario (il datore di lavoro o la persona responsabile all'interno dell'azienda). Indicare nome, cognome, indirizzo, codice fiscale/partita IVA e ruolo ricoperto nell'azienda.
2. Descrizione Dettagliata delle Condotte di Mobbing
È fondamentale descrivere in modo preciso e dettagliato i comportamenti vessatori subiti. Indicare date, orari, luoghi e persone coinvolte. Evitare generalizzazioni e fornire esempi concreti e specifici. Più la descrizione è precisa, più la lettera avrà forza probatoria.
Esempi di condotte da descrivere:
- Demansionamento: Assegnazione di compiti inferiori rispetto alle proprie competenze.
- Isolamento: Esclusione dalle riunioni, dalle comunicazioni aziendali, dai progetti.
- Critiche Sistematiche: Valutazioni negative ingiustificate e frequenti.
- Vessazioni Verbali: Insulti, minacce, umiliazioni.
- Assegnazione di Compiti Impossibili: Richiesta di svolgere attività irrealizzabili in tempi irragionevoli.
- Sottrazione di Strumenti di Lavoro: Impedimento nell'utilizzo di strumenti necessari per svolgere la propria attività.
3. Richiesta di Cessazione delle Condotte
Nella lettera deve essere espressamente richiesta la cessazione immediata dei comportamenti vessatori. Si deve intimare al datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie per ripristinare un ambiente di lavoro sano e rispettoso.
4. Riferimento alla Normativa Violata
È utile citare la normativa che tutela il lavoratore dal mobbing, come l'articolo 2087 del Codice Civile (tutela delle condizioni di lavoro) e, se applicabile, riferimenti al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008).
5. Avvertimento di Azioni Legali
Nella lettera si deve specificare che, in caso di mancata cessazione delle condotte vessatorie, si procederà con le azioni legali del caso, compresa la richiesta di risarcimento del danno biologico, morale e professionale subito.
6. Richiesta di Risarcimento Danni (Opzionale)
Anche se più spesso questo viene fatto in un secondo momento, la lettera può contenere una richiesta preliminare di risarcimento dei danni subiti a causa del mobbing. Quantificare il danno è complesso in questa fase, ma si può indicare la volontà di ottenere un risarcimento per il danno biologico (stress, ansia, depressione), il danno morale (sofferenza interiore) e il danno professionale (perdita di opportunità di carriera).
7. Data, Luogo e Firma
La lettera deve essere datata e firmata dal lavoratore. La data è importante per determinare il termine entro il quale il datore di lavoro deve rispondere.
Come Inviare la Lettera di Diffida
La lettera di diffida deve essere inviata tramite raccomandata con avviso di ricevimento (A/R). Questo garantisce la prova certa dell'avvenuta ricezione da parte del datore di lavoro. Conservare con cura la ricevuta di spedizione e l'avviso di ricevimento, in quanto costituiscono prove importanti in caso di contenzioso.
Cosa Fare Dopo Aver Inviato la Lettera
Dopo aver inviato la lettera di diffida, è importante monitorare la situazione e raccogliere ulteriori prove dei comportamenti vessatori. Documentare ogni episodio, conservare email, messaggi, testimonianze di colleghi. Se il datore di lavoro non interviene o le condotte di mobbing persistono, è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro per valutare le azioni legali più opportune.
Possibili Azioni Legali:
- Ricorso al Giudice del Lavoro: Per ottenere la cessazione delle condotte vessatorie e il risarcimento dei danni.
- Denuncia Penale: Se i comportamenti di mobbing integrano reati come stalking o lesioni personali.
- Richiesta di Intervento dell'Ispettorato del Lavoro: Per segnalare le violazioni della normativa sulla sicurezza sul lavoro.
Esempi Reali e Dati sul Mobbing
Purtroppo, il mobbing è una piaga sociale. Dati ISTAT indicano che una percentuale significativa di lavoratori ha subito o assistito a comportamenti di mobbing sul luogo di lavoro. Le conseguenze possono essere devastanti: depressione, ansia, disturbi del sonno, problemi di salute fisica, fino al rischio di suicidio.
Esempio pratico: Un dipendente, dopo anni di servizio impeccabile, viene progressivamente escluso da progetti importanti, demansionato, e sottoposto a continue critiche ingiustificate dal suo superiore. La sua richiesta di spiegazioni viene ignorata. Questo comportamento protratto nel tempo genera un forte stress e ansia, portando il dipendente a rivolgersi a un medico e a intraprendere un percorso psicologico. La lettera di diffida, in questo caso, serve a formalizzare la denuncia e a richiedere un intervento immediato da parte dell'azienda.
Un altro esempio: Una dipendente, dopo il rientro dalla maternità, viene isolata dal resto del team, le vengono affidati compiti marginali e viene costantemente ignorata nelle riunioni. Questa situazione crea un clima di forte disagio e demotivazione, spingendola a considerare le dimissioni. La lettera di diffida, in questa situazione, può rappresentare un tentativo di risolvere la situazione internamente e di evitare la perdita del posto di lavoro.
Conclusione e Call to Action
La lettera di diffida per mobbing è uno strumento fondamentale per tutelare i diritti del lavoratore e contrastare le condotte vessatorie sul luogo di lavoro. È un passo importante, che deve essere affrontato con consapevolezza e, se necessario, con l'assistenza di un professionista legale. Non rimanere in silenzio. Documenta ogni episodio, parla con colleghi di fiducia, e agisci per proteggere la tua salute e la tua dignità professionale. Se ti trovi in una situazione di mobbing, non esitare a chiedere aiuto. Rivolgiti a un avvocato, a un sindacato o a un'associazione che si occupi di tutela dei lavoratori. Ricorda, il silenzio è il miglior alleato del mobber.







