Leon Battista Alberti De Re Aedificatoria

Immagina di poter ricostruire Roma, non solo fisicamente, ma anche culturalmente, riportando in vita i principi di bellezza, armonia e funzionalità che avevano reso l'Impero Romano una meraviglia. Questo era l'obiettivo ambizioso che Leon Battista Alberti si pose con la sua opera monumentale, De Re Aedificatoria. Questo trattato, scritto in latino, non era destinato ai muratori o ai carpentieri, bensì a un pubblico colto e influente: i committenti, i principi, gli umanisti e tutti coloro che detenevano il potere e le risorse per trasformare le città e plasmare il futuro attraverso l'architettura.

Cos'è De Re Aedificatoria?

De Re Aedificatoria, o "Sull'Arte di Edificare", è un trattato sull'architettura scritto da Leon Battista Alberti tra il 1443 e il 1452, sebbene pubblicato postumo nel 1485. È considerato il primo trattato teorico sull'architettura del Rinascimento, una pietra miliare che segnò un punto di svolta nel modo di concepire e praticare l'architettura. Alberti non si limitò a fornire istruzioni pratiche, ma offrì una visione complessiva dell'architettura, basata sui principi classici di proporzione, armonia e bellezza.

L'opera è divisa in dieci libri, ciascuno dei quali affronta un aspetto specifico dell'architettura: dai materiali da costruzione alla scelta del sito, dalla progettazione degli edifici pubblici e privati alla decorazione. Alberti si ispirò ampiamente agli scritti di Vitruvio, l'architetto romano del I secolo a.C., ma reinterpretò i suoi precetti alla luce della cultura umanistica del Rinascimento.

Il contesto storico: il Rinascimento e la riscoperta dell'antichità

Per comprendere appieno l'importanza di De Re Aedificatoria, è fondamentale contestualizzarla nel suo periodo storico: il Rinascimento. Questo movimento culturale, nato in Italia nel XIV secolo, fu caratterizzato da una riscoperta e un'ammirazione per l'arte, la letteratura e la filosofia dell'antica Grecia e Roma. Gli umanisti, intellettuali che si dedicavano allo studio delle humanae litterae, credevano che il ritorno ai valori classici potesse portare a una rinascita culturale e morale della società. Alberti fu uno dei più importanti esponenti di questo movimento, e la sua opera riflette questo desiderio di recuperare la grandezza del passato.

I principi fondamentali dell'architettura secondo Alberti

De Re Aedificatoria non è solo un manuale pratico, ma un vero e proprio trattato filosofico sull'architettura. Alberti definisce l'architettura come una disciplina che mira a creare edifici belli, funzionali e duraturi, che siano in grado di soddisfare le esigenze degli uomini e di riflettere i valori della società. Ecco alcuni dei principi fondamentali che guidano la sua concezione dell'architettura:

• Proporzione e Armonia: Alberti credeva che la bellezza di un edificio derivasse dalla corretta proporzione tra le sue parti e dalla loro armonia complessiva. Si ispirò alla matematica e alla musica per definire i rapporti ideali tra le dimensioni di un edificio.
• Ordine e Simmetria: L'ordine e la simmetria erano, per Alberti, elementi essenziali per creare edifici equilibrati e armoniosi. La simmetria, in particolare, era vista come un riflesso dell'ordine divino presente nel cosmo.
• Decorazione: La decorazione, secondo Alberti, non doveva essere un semplice ornamento, ma un elemento integrante dell'architettura, capace di esaltare la bellezza e la funzionalità dell'edificio. Raccomandava l'uso di elementi classici come colonne, capitelli, fregi e cornici, reinterpretati in chiave rinascimentale.
• Funzionalità: Alberti sottolineava l'importanza di progettare edifici che fossero adatti alle esigenze degli utenti. Ogni ambiente doveva essere progettato tenendo conto della sua specifica funzione, in modo da garantire comfort e praticità.
• Durabilità: Alberti considerava la durabilità un requisito fondamentale per un buon edificio. Raccomandava l'uso di materiali resistenti e tecniche costruttive solide, in modo da garantire che l'edificio potesse resistere al tempo e alle intemperie.

L'influenza di De Re Aedificatoria

De Re Aedificatoria ebbe un'influenza enorme sull'architettura del Rinascimento e dei secoli successivi. Il trattato di Alberti divenne un testo di riferimento per architetti, committenti e studiosi, contribuendo a diffondere i principi dell'architettura classica in tutta Europa.

Esempi concreti dell'influenza di Alberti:

• La facciata di Santa Maria Novella a Firenze: Alberti progettò la facciata di questa chiesa fiorentina, applicando i principi di proporzione, armonia e simmetria che aveva teorizzato in De Re Aedificatoria. La facciata è considerata uno dei capolavori dell'architettura rinascimentale.
• Palazzo Rucellai a Firenze: Questo palazzo, progettato sempre da Alberti, rappresenta un esempio perfetto di architettura civile rinascimentale. La facciata è caratterizzata da una rigorosa simmetria e dall'uso di elementi classici come lesene e cornici.
• Numerosi altri architetti: Architetti come Bramante, Michelangelo e Palladio furono influenzati dagli scritti di Alberti, reinterpretando i suoi principi in chiave personale e creando opere di straordinaria bellezza e originalità.

Perché De Re Aedificatoria è importante oggi?

Anche se sono passati più di 500 anni dalla sua pubblicazione, De Re Aedificatoria rimane un'opera di grande importanza e attualità. I principi di proporzione, armonia, funzionalità e durabilità che Alberti teorizzò sono ancora validi oggi, e possono ispirare gli architetti contemporanei a creare edifici più belli, più sostenibili e più adatti alle esigenze della società.

In un'epoca in cui l'architettura è spesso dominata dalla speculazione e dalla ricerca di soluzioni puramente funzionali, il trattato di Alberti ci ricorda l'importanza di considerare l'architettura come un'arte, capace di arricchire la nostra vita e di migliorare il nostro ambiente.

Leggere De Re Aedificatoria oggi significa non solo approfondire la nostra conoscenza della storia dell'architettura, ma anche riflettere sul ruolo che l'architettura può e deve avere nella nostra società. Significa riscoprire il valore della bellezza, dell'armonia e della funzionalità, e impegnarsi a creare edifici che siano non solo efficienti, ma anche capaci di ispirare e di emozionare.

In definitiva, l'opera di Alberti ci invita a considerare l'architettura come uno strumento potente per plasmare il nostro futuro, un futuro in cui le città siano luoghi più vivibili, più belli e più armoniosi.