La Sacra Famiglia Vi Ritorno Dall Egitto

La fuga in Egitto della Sacra Famiglia, un episodio cruciale narrato nei Vangeli di Matteo, si conclude con il loro ritorno in terra d'Israele, un momento di profondo significato teologico e spirituale. Le Scritture ci forniscono il fulcro essenziale della narrazione, ma la tradizione cristiana, attraverso secoli di riflessione e devozione, ha tessuto attorno a questo evento un ricco arazzo di dettagli, luoghi e significato. Possediamo informazioni preziose, derivanti da fonti antiche e ricerche approfondite, che ci permettono di illuminare con maggiore chiarezza il percorso del ritorno e le sue implicazioni.
Il Vangelo di Matteo ci informa che Giuseppe, in Egitto, riceve in sogno un angelo del Signore che lo esorta a ritornare in Israele, poiché coloro che cercavano di uccidere il bambino sono morti. Giuseppe, obbediente al messaggio divino, si mette in viaggio con Maria e Gesù. Questa è la cornice essenziale. Tuttavia, l'esatto percorso del ritorno, le tappe e le motivazioni precise per la scelta di stabilirsi a Nazaret in Galilea, piuttosto che in Giudea, offrono spunti di riflessione più approfonditi.
Consideriamo innanzitutto le possibili vie di ritorno. Dall'Egitto, diverse strade avrebbero potuto condurre la Sacra Famiglia in Israele. La via più diretta, sebbene forse la più pericolosa, avrebbe seguito la costa del Mediterraneo attraverso il Sinai settentrionale. Questa rotta, pur accorciando il viaggio, esponeva la famiglia a potenziali pericoli, inclusi briganti e soldati romani. Un'altra alternativa, probabilmente più sicura ma più lunga, prevedeva di risalire il Nilo fino a raggiungere una delle vie carovaniere che collegavano l'Egitto al Medio Oriente, per poi dirigersi verso nord.
Le nostre fonti più accurate indicano che Giuseppe, prudente e attento al benessere della sua famiglia, optò per un percorso più interno, evitando i centri urbani più esposti al controllo romano e privilegiando le comunità ebraiche disseminate lungo il cammino. Questa scelta suggerisce una conoscenza dettagliata del territorio e una rete di contatti che offrirono protezione e assistenza.
H2: La Scelta di Nazaret
La decisione di stabilirsi a Nazaret, in Galilea, anziché in Giudea, non fu casuale. Matteo stesso ci fornisce una chiave di lettura teologica, collegando questo evento a una profezia biblica: "Sarà chiamato Nazareno". Tuttavia, al di là dell'interpretazione profetica, possiamo ipotizzare motivazioni pratiche e sociali.
La Giudea, in quel periodo, era una regione politicamente instabile, soggetta a tensioni tra le diverse fazioni ebraiche e al dominio romano. Erode Archelao, figlio di Erode il Grande, governava la Giudea con pugno di ferro, perpetuando la fama di crudeltà che aveva caratterizzato il padre. La Galilea, d'altra parte, pur essendo anch'essa sotto il controllo romano (governata da Erode Antipa, un altro figlio di Erode il Grande), era percepita come una regione più tranquilla e meno esposta alle violenze politiche.
Nazaret, un piccolo villaggio rurale situato in una zona collinare, offriva un rifugio sicuro e discreto. Era un luogo appartato, lontano dai centri del potere e dalle dispute religiose che infiammavano Gerusalemme. Inoltre, è probabile che Giuseppe avesse legami familiari o amicali a Nazaret, il che avrebbe facilitato l'integrazione della Sacra Famiglia nella comunità locale. La vita semplice e laboriosa del villaggio, incentrata sull'agricoltura e l'artigianato, ben si adattava alle esigenze di Giuseppe, falegname di professione.
H2: Le Implicazioni Teologiche del Ritorno
Il ritorno dall'Egitto non è semplicemente un evento biografico nella vita di Gesù; esso assume un profondo significato teologico, richiamando alla mente l'Esodo del popolo d'Israele dalla schiavitù egiziana. Come Mosè guidò gli Israeliti fuori dall'Egitto verso la Terra Promessa, così Gesù, il nuovo Mosè, ritorna dall'Egitto per iniziare la sua missione salvifica.
L'Egitto, nella tradizione biblica, rappresenta un luogo di oppressione e idolatria, un simbolo del peccato e della schiavitù spirituale. Il ritorno in Israele, quindi, simboleggia la liberazione dal peccato e il ritorno alla grazia divina. Gesù, con la sua presenza, trasforma la terra d'Israele in una nuova Terra Promessa, un luogo di salvezza e redenzione per tutta l'umanità.
H2: L'Accoglienza a Nazaret e la Vita Quotidiana
Pur mancando di dettagli specifici sulla loro accoglienza a Nazaret, possiamo immaginare che la Sacra Famiglia, sebbene forse inizialmente guardata con curiosità, si sia gradualmente integrata nella vita della comunità. Giuseppe, con il suo lavoro di falegname, si sarebbe guadagnato il rispetto e la fiducia dei suoi concittadini. Maria, con la sua dolcezza e devozione, avrebbe stretto legami di amicizia con le altre donne del villaggio.
Gesù, crescendo a Nazaret, avrebbe imparato le usanze e le tradizioni ebraiche, frequentando la sinagoga e studiando le Scritture. Avrebbe assistito Giuseppe nel suo lavoro, imparando l'arte della falegnameria e acquisendo una profonda conoscenza della vita quotidiana del popolo galileo. La sua infanzia e adolescenza a Nazaret furono fondamentali per la sua formazione umana e spirituale, preparandolo alla sua futura missione di Redentore.
H2: Il Silenzio dei Vangeli e la Tradizione
È importante sottolineare che i Vangeli non ci forniscono un resoconto dettagliato del periodo trascorso dalla Sacra Famiglia a Nazaret. Si tratta di un periodo di "silenzio", interrotto solo da brevi accenni. Tuttavia, questo silenzio non deve essere interpretato come un'assenza di significato. Al contrario, esso invita alla contemplazione e alla riflessione sul mistero della vita nascosta di Gesù.
La tradizione cristiana, attraverso secoli di arte, letteratura e devozione popolare, ha cercato di colmare le lacune narrative dei Vangeli, offrendo rappresentazioni suggestive e commoventi della vita quotidiana della Sacra Famiglia a Nazaret. Queste rappresentazioni, pur non potendo essere considerate fonti storiche in senso stretto, testimoniano la profonda influenza che questo periodo della vita di Gesù ha avuto sulla spiritualità cristiana.
In conclusione, il ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto è un evento di grande importanza, sia sul piano storico che teologico. Attraverso un'analisi accurata delle fonti bibliche e della tradizione cristiana, possiamo ricostruire, seppur parzialmente, il percorso del ritorno, le motivazioni della scelta di Nazaret e le implicazioni spirituali di questo momento cruciale nella vita di Gesù. La loro vita a Nazaret, pur avvolta nel silenzio dei Vangeli, rimane un modello di umiltà, laboriosità e devozione per tutti i cristiani.
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