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La Raccolta Di Leggi Voluta Da Giustiniano


La Raccolta Di Leggi Voluta Da Giustiniano

L'opera legislativa di Giustiniano I, imperatore bizantino dal 527 al 565 d.C., rappresenta una delle più importanti e influenti codificazioni del diritto nella storia. Conosciuta come Corpus Juris Civilis, questa monumentale raccolta non fu semplicemente una compilazione di leggi esistenti, ma un'organica e sistematica riorganizzazione del diritto romano, mirata a semplificarlo, chiarirlo e renderlo più accessibile. La sua influenza si estende ben oltre i confini dell'Impero Bizantino, avendo plasmato i sistemi legali di numerose nazioni europee e di altre parti del mondo per secoli.

La Motivazione Dietro la Codificazione

Prima di Giustiniano, il diritto romano era un sistema complesso e disordinato. Secoli di editti imperiali, responsi di giuristi e consuetudini avevano generato una massa enorme di materiale legale, spesso contraddittorio e difficile da interpretare. Questo creava incertezza giuridica e rendeva difficile l'applicazione della legge in modo equo e coerente. Giustiniano, consapevole di questo problema, si propose di restaurare l'antica grandezza di Roma, e ciò includeva anche una riforma del sistema legale.

La sua ambizione era di creare un diritto unico, coerente e comprensibile, che potesse servire da base per la giustizia e la stabilità dell'impero. L'obiettivo era di eliminare le contraddizioni, chiarire le ambiguità e fornire una guida sicura per i giudici e i cittadini.

Il Ruolo di Triboniano

Per realizzare questa ambiziosa impresa, Giustiniano si affidò a Triboniano, un giurista di grande talento e profonda conoscenza del diritto romano. Triboniano fu nominato quaestor sacri palatii e incaricato di dirigere i lavori di codificazione. La scelta di Triboniano non fu priva di controversie, poiché alcuni lo accusavano di corruzione e venalità, ma la sua competenza era indiscutibile.

Le Quattro Parti del Corpus Juris Civilis

Il Corpus Juris Civilis è suddiviso in quattro parti principali, ognuna con uno scopo specifico:

1. Il Codex (Codice)

Il Codex rappresenta la raccolta delle costituzioni imperiali, ovvero le leggi emanate dagli imperatori precedenti ad Giustiniano. Le costituzioni imperiali considerate obsolete o contraddittorie furono eliminate, e quelle rimanenti furono riorganizzate per argomento e per cronologia. Il Codex di Giustiniano fu pubblicato nel 529 d.C. e successivamente rivisto e ripubblicato nel 534 d.C. La versione del 534 è quella che è giunta fino a noi.

2. Il Digesto o Pandette

Il Digesto (o Pandette in greco) costituisce la parte più corposa e complessa del Corpus Juris Civilis. Si tratta di una raccolta di frammenti tratti dalle opere dei giuristi più autorevoli del periodo classico del diritto romano, come Papiniano, Paolo, Ulpiano, Gaio e Modestino. Triboniano e la sua commissione selezionarono e organizzarono questi frammenti, adattandoli alle esigenze del tempo e eliminando le contraddizioni. Il Digesto fu pubblicato nel 533 d.C. ed è considerato la principale fonte di conoscenza del diritto romano classico.

Un esempio di frammento contenuto nel Digesto riguarda la definizione di furto. Ulpiano, un famoso giurista, definì il furto come la "contrectatio rei alienae fraudulosa, lucri faciendi gratia" (sottrazione fraudolenta di una cosa altrui, al fine di trarne profitto). Questa definizione, seppur concisa, racchiude gli elementi essenziali del reato di furto: la sottrazione, la fraudolenza, l'altruità della cosa e l'intento di lucro.

3. Le Istituzioni

Le Istituzioni sono un manuale introduttivo al diritto, destinato agli studenti e a coloro che si avvicinavano per la prima volta allo studio del diritto. Basate sulle Istituzioni di Gaio, un giurista del II secolo d.C., le Istituzioni di Giustiniano forniscono una panoramica sistematica dei principi fondamentali del diritto romano, suddivisi in persone, cose e azioni. Furono pubblicate nel 533 d.C. insieme al Digesto, e avevano forza di legge al pari delle altre parti del Corpus Juris Civilis.

4. Le Novellae Constitutiones (Nuove Costituzioni)

Le Novellae Constitutiones (o semplicemente Novellae) sono le nuove leggi emanate da Giustiniano dopo la pubblicazione del Codex nel 534 d.C. Queste leggi riguardano una vasta gamma di argomenti, tra cui il diritto di famiglia, il diritto successorio, il diritto ecclesiastico e l'amministrazione pubblica. Le Novellae non furono mai ufficialmente raccolte e pubblicate da Giustiniano stesso, ma furono successivamente compilate da privati. La versione più completa delle Novellae è la cosiddetta Epitome Juliani, una collezione di 124 novelle redatta in latino.

L'Impatto e l'Eredità del Corpus Juris Civilis

L'importanza del Corpus Juris Civilis è incommensurabile. Grazie a quest'opera, il diritto romano fu preservato e trasmesso ai posteri. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il Corpus Juris Civilis fu riscoperto e studiato nelle università medievali, diventando la base per lo sviluppo del diritto comune europeo.

Il diritto comune, a sua volta, ha influenzato i sistemi legali di molti paesi del mondo, in particolare quelli di tradizione romanistica, come l'Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo e l'America Latina. Anche i paesi di tradizione anglosassone, pur basandosi sul common law, hanno subito l'influenza del diritto romano, soprattutto in settori come il diritto contrattuale e il diritto della proprietà.

Un esempio concreto dell'influenza del Corpus Juris Civilis è la disciplina del possesso. Il diritto romano, attraverso il Digesto, ha elaborato una complessa teoria del possesso, distinguendo tra il corpus possessionis (la materiale disponibilità della cosa) e l'animus possidendi (l'intenzione di comportarsi come proprietario). Questa distinzione, tuttora presente in molti sistemi legali moderni, ha importanti conseguenze giuridiche, in particolare in materia di usucapione e di tutela possessoria.

Il Corpus Juris Civilis non è solo un monumento del passato, ma una fonte inesauribile di principi giuridici e di soluzioni concrete ai problemi del diritto. Ancora oggi, i giuristi di tutto il mondo studiano e si confrontano con il Corpus Juris Civilis, traendo ispirazione dalla saggezza dei giuristi romani.

Conclusione

La Raccolta di Leggi Voluta da Giustiniano, il Corpus Juris Civilis, rappresenta una pietra miliare nella storia del diritto. La sua influenza perdura ancora oggi, a testimonianza della sua straordinaria qualità e della sua capacità di adattarsi alle esigenze dei tempi. Studiando e comprendendo il Corpus Juris Civilis, possiamo acquisire una prospettiva più ampia e profonda sul diritto e sulla sua evoluzione. Invitiamo tutti, studenti, giuristi e appassionati di storia, ad approfondire la conoscenza di quest'opera fondamentale, per scoprire la ricchezza e la complessità del diritto romano e la sua straordinaria eredità.

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