La Leggenda Del Pianista Sull'oceano Libro

La Leggenda del Pianista sull'Oceano di Alessandro Baricco è molto più di un semplice romanzo; è una riflessione poetica sull'identità, i limiti, e la natura dell'arte. Pubblicato nel 1994, questo breve ma intenso libro ha catturato l'immaginazione di lettori in tutto il mondo, ispirando anche l'acclamato film di Giuseppe Tornatore, La Leggenda del Pianista sull'Oceano. La sua semplicità apparente nasconde una profondità che invita a una lettura stratificata, toccando temi universali come la paura dell'ignoto e il bisogno di confini.
Un'Anima Nata e Cresciuta in Mare
La storia narra la vita di Novecento, un pianista nato e cresciuto sulla nave Virginian, un transatlantico che fa la spola tra l'Europa e l'America. Abbandonato neonato sul pianoforte della sala da ballo, Novecento non metterà mai piede sulla terraferma. Il mare diventa il suo mondo, la nave la sua patria, e il pianoforte il suo mezzo di espressione. Questo isolamento geografico e sociale crea un'aura di mistero e di leggenda attorno al personaggio.
Il Pianoforte Come Estensione dell'Anima
Il pianoforte non è solo uno strumento per Novecento, ma un'estensione della sua anima. Attraverso i tasti, lui traduce le emozioni, le storie e le vite che osserva passando. Ogni passeggero, ogni suono del mare, ogni sospiro della nave trova una sua eco nella sua musica. La sua abilità è tale da trascendere la tecnica, diventando pura espressione emotiva e narrazione musicale. Immaginate la difficoltà di suonare catturando l'essenza della malinconia di un immigrato che lascia la sua terra natia, o l'euforia di una giovane coppia che sogna il Nuovo Mondo. Novecento lo fa con una naturalezza disarmante.
La Paura della Terraferma: Un'Allegoria dell'Infinito
Il rifiuto di Novecento di scendere dalla nave rappresenta il fulcro della sua esistenza. Non è semplice paura, ma una scelta esistenziale. La terraferma, con la sua vastità e illimitatezza, lo spaventa. Egli preferisce la limitazione della nave, dove la sua arte può trovare un senso, un confine. La sua celebre frase "Su quella tastiera, non sbagliavo mai un tasto. Era infinita. Ma la tastiera su cui potevo suonare era limitata. Io, quella tastiera, l'ho capita. L'ho vissuta. La terra è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare." rivela la sua consapevolezza dei propri limiti e la sua preferenza per un mondo controllabile, seppur piccolo.
L'Identità e i Confini dell'Arte
Uno dei temi centrali del romanzo è l'identità. Novecento non ha radici, non ha una nazionalità definita, non ha un passato al di fuori della nave. La sua identità è interamente costruita dalla sua musica e dalle sue esperienze a bordo. Questo solleva interrogativi sulla natura dell'identità: è legata al luogo di nascita, alla famiglia, o alle proprie scelte e passioni? Novecento dimostra che l'identità può essere costruita anche in assenza di legami tradizionali, attraverso la creazione artistica e la connessione con gli altri.
La Sfida dell'Infinito: Arte e Limiti
L'infinito, rappresentato dalla terraferma, è una sfida insormontabile per Novecento. La sua arte ha bisogno di confini, di regole. La nave, con le sue dimensioni limitate, gli offre un campo di gioco definito. La musica, invece, è infinita nelle sue possibilità, ma Novecento la domina grazie alla sua incredibile abilità. La sua paura della terraferma può essere interpretata come una metafora della paura di perdersi nell'immensità delle possibilità, di non riuscire a trovare un significato nel caos.
L'Arte Come Forma di Resistenza
In un mondo in rapida trasformazione, l'arte di Novecento rappresenta una forma di resistenza. Egli rifiuta di conformarsi alle convenzioni sociali, di cercare il successo e la fama. La sua musica è pura, disinteressata, dedicata unicamente all'espressione emotiva. Questo atteggiamento può essere visto come una critica alla società moderna, spesso ossessionata dal profitto e dalla superficialità. Novecento ci ricorda che l'arte può essere una forma di ribellione silenziosa, un modo per preservare la propria integrità e i propri valori.
Echi Nella Realtà: L'Arte e la Scelta
La storia di Novecento, per quanto fantastica, risuona con esperienze reali. Pensiamo agli artisti outsider, che creano al di fuori dei circuiti ufficiali, spesso in isolamento, sviluppando uno stile unico e personale. Le loro opere, spesso non riconosciute durante la loro vita, rivelano una profondità e un'originalità che le rendono preziose. Si potrebbe citare Henry Darger, un artista americano che ha trascorso gran parte della sua vita lavorando come custode e creando, nel suo tempo libero, un'opera monumentale e visionaria, rimasta sconosciuta fino alla sua morte. La sua scelta di vivere ai margini e dedicarsi alla sua arte ricorda, in un certo senso, la decisione di Novecento di rimanere sulla nave.
Inoltre, il tema della scelta e del rifiuto dell'ignoto si ritrova in molte situazioni della vita reale. Quante volte ci troviamo di fronte a un bivio, a un'opportunità che ci spaventa per la sua grandezza e incertezza? La paura del cambiamento è un sentimento universale, e la storia di Novecento ci invita a riflettere su come affrontiamo questa paura e su quali compromessi siamo disposti a fare per sentirci al sicuro.
Conclusione: Un Invito alla Riflessione
La Leggenda del Pianista sull'Oceano è un'opera che continua a interrogare e a emozionare. La sua bellezza risiede nella sua semplicità e nella sua capacità di toccare temi profondi e universali. La storia di Novecento ci invita a riflettere sulla natura dell'identità, sui limiti dell'arte, sulla paura dell'ignoto e sulla ricerca di un significato nella vita. È un invito a guardare dentro di noi, a interrogarci sulle nostre scelte e sui nostri valori. Leggere (o rileggere) questo libro, o guardare il film, è un'esperienza che può arricchire la nostra comprensione del mondo e di noi stessi.
Quale è il tuo "Oceano"? Qual è la "terraferma" che ti spaventa? E come la musica, o un'altra forma d'arte, ti aiuta a navigare tra le onde della vita?




