In Che Lingua è Scritto Il Decameron
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Ti sei mai chiesto in che lingua è stato scritto il Decameron? Se sei qui, probabilmente sì. Forse sei uno studente alle prese con un esame di letteratura italiana, o magari semplicemente un appassionato lettore curioso di scoprire i segreti di questo capolavoro. Qualunque sia la tua ragione, sappi che non sei solo. Molti si pongono questa domanda, e la risposta, sebbene apparentemente semplice, nasconde sfumature importanti.
Parliamoci chiaro: avvicinarsi al Decameron può intimorire. La lingua, a prima vista, sembra ostica, lontana dall'italiano che parliamo oggi. Ma non lasciarti scoraggiare! Comprendere la lingua in cui è stato scritto è la chiave per apprezzare appieno la ricchezza e la bellezza di quest'opera immortale.
La Lingua del Decameron: Volgare Fiorentino Trecentesco
Il Decameron è scritto in volgare fiorentino del XIV secolo, ovvero l'italiano parlato a Firenze nel Trecento. Ma cosa significa esattamente? Cerchiamo di scomporre questo concetto.
- Volgare: In quel periodo, il termine "volgare" non aveva l'accezione negativa che ha oggi. Semplicemente, indicava la lingua parlata dal popolo, in contrapposizione al latino, la lingua colta e ufficiale.
- Fiorentino: Boccaccio era fiorentino, e la sua lingua rifletteva le peculiarità del dialetto locale.
- Trecentesco: Il Trecento, ovvero il XIV secolo, è un periodo cruciale per la storia della lingua italiana. È l'epoca di Dante, Petrarca e Boccaccio, i tre grandi autori che hanno contribuito a definire e nobilitare il volgare fiorentino, elevandolo a lingua letteraria.
Quindi, il Decameron non è scritto in un italiano "moderno", ma in una forma arcaica che presenta differenze significative rispetto all'italiano contemporaneo. Tuttavia, è importante sottolineare che proprio grazie a opere come il Decameron, il volgare fiorentino si è affermato come base per la lingua italiana che conosciamo oggi.
Perché il Volgare Fiorentino?
La scelta di Boccaccio di scrivere in volgare fiorentino non è casuale, ma dettata da diverse ragioni:
- Accessibilità: Scrivere in volgare permetteva a un pubblico più ampio di accedere all'opera. Il latino era riservato a un'élite colta, mentre il volgare era comprensibile a gran parte della popolazione.
- Realismo: Il volgare permetteva a Boccaccio di rappresentare in modo più realistico la vita e i dialoghi dei suoi personaggi. Le novelle del Decameron sono piene di personaggi di ogni ceto sociale, e il volgare era lo strumento ideale per rendere le loro voci autentiche e vivaci.
- Affermazione dell'identità linguistica: In un'epoca in cui il latino era ancora considerato la lingua della cultura e del potere, scrivere in volgare significava affermare l'esistenza di una lingua italiana autonoma e capace di esprimere la complessità del mondo.
Alcuni critici sostengono che Boccaccio avesse anche un intento politico, ovvero quello di promuovere il prestigio di Firenze e della sua lingua. In ogni caso, la sua scelta di scrivere in volgare fiorentino ha avuto un impatto enorme sulla storia della lingua italiana.
Difficoltà e Bellezze della Lingua del Decameron
La lingua del Decameron presenta alcune difficoltà per il lettore moderno. Alcune parole sono cadute in disuso, altre hanno cambiato significato, e la sintassi può apparire complessa e arcaica. Ecco alcuni esempi:
- Arcaismi lessicali: Parole come "guisa" (modo), "avvegna che" (sebbene), "cotanto" (tanto) non sono più comuni nell'italiano contemporaneo.
- Arcaismi grammaticali: L'uso del congiuntivo imperfetto e trapassato è più frequente rispetto all'italiano moderno, e la sintassi è spesso più complessa e articolata.
- Forme dialettali: Il Decameron contiene alcune forme dialettali tipiche del fiorentino del Trecento, che possono risultare oscure per chi non conosce il dialetto.
Tuttavia, superare queste difficoltà vale la pena. La lingua del Decameron è ricca di sfumature, di ritmo e di musicalità. Boccaccio era un maestro della parola, e sapeva usare il volgare fiorentino con una maestria che ancora oggi ci stupisce. La sua lingua è precisa, elegante, espressiva, capace di rendere con vivacità le scene comiche, patetiche o drammatiche che si susseguono nelle novelle.
Come Affrontare la Lettura del Decameron
Se ti senti scoraggiato dalla lingua del Decameron, ecco alcuni consigli:
- Inizia con un'edizione commentata: Le edizioni commentate del Decameron forniscono note esplicative che aiutano a comprendere il significato delle parole e delle espressioni più difficili.
- Consulta un dizionario di italiano antico: Esistono dizionari specifici per la lingua italiana antica che possono aiutarti a decifrare i termini più oscuri.
- Leggi ad alta voce: Leggere ad alta voce ti aiuterà a familiarizzare con il ritmo e la musicalità della lingua di Boccaccio.
- Non avere paura di chiedere aiuto: Se hai difficoltà a comprendere un passaggio, non esitare a chiedere aiuto a un insegnante o a un esperto di letteratura italiana.
- Sii paziente: Leggere il Decameron richiede tempo e impegno, ma la ricompensa sarà grande. Una volta che ti sarai abituato alla lingua, potrai apprezzare appieno la bellezza e la profondità di quest'opera.
Un Esempio Pratico
Prendiamo un piccolo esempio tratto dal Decameron:
"Era adunque, già sono molti anni passati, in Firenze una giovane chiamata madonna Giovanna, figliuola di messer Carlo di Valois..."
A prima vista, questa frase può sembrare complessa. Ma analizziamola insieme:
- "Era adunque" significa "C'era dunque".
- "già sono molti anni passati" significa "molti anni fa".
- "figliuola di messer Carlo di Valois" significa "figlia del signor Carlo di Valois".
Tradotta in italiano moderno, la frase suonerebbe così: "C'era dunque, molti anni fa, a Firenze, una giovane chiamata madonna Giovanna, figlia del signor Carlo di Valois...". Come vedi, la differenza non è poi così abissale!
Il Decameron Oggi: un Ponte tra Passato e Presente
Anche se scritto in una lingua antica, il Decameron continua a parlarci oggi. Le sue storie di amore, di ingegno, di fortuna e di sventura sono ancora attuali e ci offrono uno spaccato vivido e realistico della società medievale. Ma il Decameron è anche un'opera che celebra la vita, la gioia di vivere e la capacità dell'uomo di superare le difficoltà. La sua lingua, pur complessa, è uno strumento potente per comunicare emozioni, idee e valori che trascendono il tempo.
Studiare la lingua del Decameron non è solo un esercizio di erudizione, ma un modo per entrare in contatto con le nostre radici culturali e linguistiche. È un modo per capire come l'italiano si è evoluto nel corso dei secoli e per apprezzare la ricchezza e la varietà della nostra lingua.
Il Decameron è un tesoro inestimabile della letteratura italiana. Scoprire la lingua in cui è stato scritto è un viaggio affascinante che ti permetterà di apprezzare appieno la sua bellezza e la sua importanza. Non lasciarti spaventare dalle difficoltà iniziali, e preparati a essere sorpreso dalla ricchezza e dalla vitalità di questo capolavoro.
Ora, dimmi: sei pronto a intraprendere questo viaggio alla scoperta della lingua del Decameron? Qual è la novella che ti incuriosisce di più e che vorresti leggere in lingua originale?
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