Il Treno Ha Fischiato Pirandello Riassunto
Quanti di noi si sono sentiti, almeno una volta nella vita, intrappolati in una routine soffocante? Quanti hanno desiderato ardentemente una via di fuga, un'evasione da una realtà opprimente? La novella Il treno ha fischiato di Luigi Pirandello cattura proprio questa sensazione di prigionia e il desiderio di libertà, attraverso la figura indimenticabile di Belluca.
Questa novella, pubblicata nel 1914, non è solo una storia su un impiegato apparentemente pazzo, ma uno specchio delle nostre aspirazioni, delle nostre frustrazioni, e della lotta per mantenere viva la nostra umanità in un mondo che spesso sembra volerla soffocare.
La Vita Opprimente di Belluca
Belluca, il protagonista, è un impiegato modello, un uomo mite e dedito al lavoro. La sua vita è un inferno quotidiano, una ripetizione ossessiva di compiti monotoni. Vive in una famiglia numerosa, in condizioni di miseria e afflizione. Sua moglie è malata, la suocera è vecchia e rancorosa, e le figlie sono vedove con prole, tutte a suo carico. La sua esistenza è un peso insostenibile, una prigione senza sbarre.
La sua vita è scandita da:
- Lavoro incessante: Turni massacranti, straordinari non retribuiti, una catena di montaggio burocratica.
- Miseria domestica: Una famiglia che lo sfrutta e lo tormenta, una casa angusta e priva di gioia.
- Assenza di svago: Nessuna possibilità di evasione, nessun momento di riposo o di piacere.
Questo quadro desolante rappresenta una critica alla società borghese dell'epoca, con la sua ossessione per il lavoro e il profitto, e la sua indifferenza verso la sofferenza individuale. Pirandello ci mostra come una vita priva di significato possa portare alla disperazione e alla perdita della ragione.
Lo Scoppio e la "Pazzia" di Belluca
Un giorno, Belluca compie un gesto inaspettato: si ribella, urla contro i suoi superiori e compie atti di apparente "pazzia". Questo comportamento sconvolge tutti, che lo considerano improvvisamente impazzito. Ma dietro questa "follia" si nasconde una verità più profonda. Belluca, una notte, sente il fischio di un treno.
Il Famoso Fischio del Treno
Questo fischio del treno diventa un simbolo potente. Non è solo un rumore, ma una rivelazione, un'epifania. Belluca, improvvisamente, ricorda che esiste un mondo al di là della sua misera esistenza, un mondo di viaggi, di avventure, di possibilità. Il fischio risveglia in lui un desiderio sopito di libertà e lo spinge a ribellarsi alla sua condizione.
L’importanza del fischio è data da:
- Simbolo di evasione: Il treno rappresenta il viaggio, la scoperta di nuovi orizzonti, la fuga dalla routine.
- Risveglio della coscienza: Il fischio fa riaffiorare ricordi e sogni dimenticati.
- Rivelazione della prigionia: Belluca realizza appieno la sua condizione di prigionia e la sua mancanza di libertà.
Il medico che lo visita, Dottor Hinkfuss, inizialmente non comprende, e pensa che Belluca sia impazzito per il troppo lavoro. Ma, ascoltando attentamente il racconto di Belluca, inizia a intuire una verità più complessa. Belluca non è pazzo, ma semplicemente sopraffatto dalla sua realtà. Il fischio del treno gli ha aperto gli occhi, gli ha fatto capire che esiste un'alternativa alla sua vita di sofferenza.
La "Normalità" Ristabilita e la Riflessione Finale
Dopo un periodo di riposo e cure, Belluca torna al lavoro, apparentemente rinsavito. Torna ad essere l'impiegato modello di prima. Ma qualcosa è cambiato. Ora, ogni tanto, durante il lavoro, Belluca si lascia andare a brevi momenti di evasione mentale, "sognando" ad occhi aperti il mondo che il fischio del treno gli ha rivelato.
Come riporta il narratore: "Ora, a ogni fischio di treno, Belluca s’acciglia, come se un brusco risveglio lo strappasse da un sogno incantevole. Ma subito dopo, un sorriso gli illumina il volto, e guarda lontano, con occhi che brillano di una nuova luce."
La Critica alla Società e alla "Normalità"
La novella non è solo la storia di Belluca, ma una critica profonda alla società e alla sua definizione di "normalità". Pirandello ci invita a riflettere su:
- La repressione dei desideri: La società spesso ci impone di soffocare i nostri sogni e le nostre aspirazioni in nome della "normalità" e del "dovere".
- L'alienazione del lavoro: Il lavoro può diventare una forma di alienazione, privandoci della nostra umanità e riducendoci a semplici ingranaggi di una macchina.
- La relatività della "pazzia": Ciò che la società definisce "pazzia" può essere, in realtà, una forma di ribellione contro un'esistenza insopportabile.
Alcuni critici hanno interpretato la novella come una difesa dell'irrazionalità e dell'istinto contro la ragione e il conformismo. Altri, invece, la vedono come una denuncia delle condizioni di lavoro disumane e della mancanza di alternative per chi è intrappolato in una vita di miseria. Entrambe le interpretazioni offrono spunti di riflessione validi.
È importante notare che, mentre Belluca è visto come "pazzo" dagli altri personaggi, il narratore (e, implicitamente, Pirandello) mostra empatia e comprensione nei suoi confronti. Questo punto di vista sottolinea l'importanza di guardare al di là delle apparenze e di cercare di comprendere le motivazioni profonde che spingono una persona a comportarsi in modo "anomalo".
La Soluzione di Pirandello: La Forza dell'Immaginazione
Pirandello non offre una soluzione facile ai problemi che presenta nella novella. Non propone una rivoluzione sociale o una fuga dalla realtà. Invece, suggerisce che la forza dell'immaginazione può essere una via di fuga, un modo per sopravvivere in un mondo opprimente. Belluca, grazie al fischio del treno, ha scoperto la capacità di evadere mentalmente, di sognare ad occhi aperti, e questo gli permette di affrontare la sua vita con una prospettiva diversa.
Questa non è una soluzione definitiva, ma un palliativo, un modo per rendere sopportabile una realtà altrimenti insopportabile. Pirandello sembra suggerire che, anche nelle situazioni più disperate, è possibile trovare un barlume di speranza e di libertà nella propria mente.
La novella ci insegna che:
- È importante coltivare la propria immaginazione: Non dobbiamo permettere alla routine e alla monotonia di soffocare la nostra capacità di sognare e di immaginare un mondo diverso.
- Dobbiamo essere empatici verso chi soffre: Non dobbiamo giudicare frettolosamente chi si comporta in modo "anomalo", ma cercare di capire le ragioni del suo comportamento.
- Dobbiamo lottare per la nostra libertà: Anche se la libertà esteriore può essere limitata, dobbiamo sempre cercare di preservare la nostra libertà interiore.
Il treno ha fischiato è una novella che ci invita a interrogarci sulla nostra esistenza, sui nostri desideri e sulla nostra capacità di resistere alla pressione della società. Ci ricorda che, anche nelle situazioni più difficili, possiamo trovare un modo per mantenere viva la nostra umanità.
Quindi, qual è il tuo "fischio del treno"? Cosa ti permette di evadere dalla tua routine e di sognare un mondo diverso? Sei disposto a seguire quel fischio, anche se ti porta fuori dai binari della "normalità"?





