Di Quale Malattia è Morto San Francesco D'assisi

Amici cari, lasciatemi portarvi nel cuore della storia di San Francesco, un uomo che ha illuminato il mondo con la sua umiltà e il suo amore. Molti si chiedono, e giustamente, quale male terreno abbia potuto spegnere una fiamma così ardente. La risposta, come spesso accade quando si parla di vite vissute secoli fa, non è semplice e univoca, ma attraverso le fonti storiche e mediche possiamo ricostruire un quadro piuttosto preciso.
San Francesco non se n'è andato improvvisamente, ma dopo anni di sofferenze fisiche che hanno messo a dura prova il suo corpo, ma non certo il suo spirito. Parliamo di un uomo provato nel fisico, segnato da una vita di rinunce e, soprattutto, da una malattia che lo ha accompagnato per un lungo periodo.
Le Piaghe e le Prime Debolezze
Innanzitutto, è fondamentale ricordare l'episodio delle stigmate, ricevute sul Monte La Verna nel 1224. Che si creda o meno alla natura miracolosa di questo evento, è innegabile che le piaghe rappresentarono una sfida fisica non indifferente per Francesco. Ferite costanti, seppur considerate sacre, che contribuirono sicuramente a debilitare ulteriormente il suo organismo.
Ma le stigmate non furono l'unico tormento. Già prima del La Verna, Francesco aveva iniziato a manifestare problemi di salute sempre più evidenti. Fonti storiche ci parlano di disturbi allo stomaco, probabilmente legati a un'alimentazione povera e a lunghi periodi di digiuno. Immaginate cosa significava per un corpo già provato subire anche questo tipo di stress!
La Patologia Oculare e la Causa Principale del Decesso
Tuttavia, la malattia che più di tutte lo afflisse, e che con ogni probabilità contribuì in maniera determinante alla sua morte, fu una grave patologia oculare. Le cronache dell'epoca, pur non potendo fornire una diagnosi moderna e precisa, descrivono sintomi che oggi potremmo ricondurre a un tracoma, una malattia infettiva causata dal batterio Chlamydia trachomatis.
Il tracoma è una patologia estremamente contagiosa che colpisce gli occhi, causando infiammazione cronica della congiuntiva e della cornea. Nei casi più gravi, e presumibilmente fu questo il caso di Francesco, può portare alla cecità. Immaginate il dolore lancinante, la difficoltà a sopportare la luce, l'impossibilità di vedere il mondo che tanto amava.
La progressione del tracoma è insidiosa. Inizia con un'infiammazione apparentemente innocua, ma nel tempo può causare cicatrici sulla cornea, fino a comprometterne la trasparenza e, di conseguenza, la vista. I sintomi includono lacrimazione eccessiva, sensazione di corpo estraneo nell'occhio, fotofobia (sensibilità alla luce) e, nelle fasi avanzate, annebbiamento della vista e cecità.
Nel Medioevo, l'igiene precaria e la mancanza di trattamenti efficaci favorivano la diffusione del tracoma. Era una malattia endemica in molte regioni, e purtroppo Francesco ne fu vittima. Le sue sofferenze oculari sono ampiamente documentate, e si sa che si sottopose a diversi interventi nel tentativo di alleviare il dolore e recuperare la vista. Questi interventi, eseguiti con le conoscenze mediche dell'epoca, probabilmente non fecero altro che peggiorare la situazione.
Per cercare un sollievo, Francesco si recò anche a Rieti, dove si sottopose a cure mediche. Le cronache narrano di un intervento particolarmente doloroso, durante il quale gli furono cauterizzate le tempie con un ferro rovente. Un supplizio che, purtroppo, non portò al risultato sperato.
La perdita progressiva della vista ebbe un impatto profondo sulla vita di Francesco. Nonostante la sua fede incrollabile, la cecità lo privò della possibilità di contemplare la bellezza del creato, una delle fonti di ispirazione più importanti per la sua spiritualità. Dovette affidarsi sempre più ai suoi compagni per gli spostamenti e per le attività quotidiane.
Oltre al tracoma, è probabile che Francesco soffrisse anche di altre patologie concomitanti. L'indebolimento generale dell'organismo, causato dalla malattia agli occhi e dalle privazioni, lo rendeva più vulnerabile alle infezioni. Alcune fonti suggeriscono che possa aver contratto anche una forma di malaria, una malattia all'epoca molto diffusa in alcune zone d'Italia.
La combinazione di tracoma, problemi gastrointestinali, stigmate e, forse, malaria, portò a un progressivo esaurimento delle sue forze. Negli ultimi anni della sua vita, Francesco era un uomo profondamente provato nel corpo, ma con uno spirito che non si era mai piegato alla sofferenza.
La Morte a Santa Maria degli Angeli
Francesco morì il 3 ottobre 1226, nella Porziuncola, la piccola chiesa di Santa Maria degli Angeli, il luogo più caro al suo cuore. Le sue ultime ore furono caratterizzate da una profonda serenità e dalla consapevolezza di aver compiuto la sua missione terrena. Chiese ai suoi confratelli di leggergli il Vangelo di Giovanni, il passo della Passione di Cristo, e si congedò da questo mondo con un sorriso sulle labbra.
La causa ufficiale della sua morte fu un insieme di complicazioni legate alle sue condizioni di salute precarie. Il tracoma, in particolare, aveva causato un'infiammazione cronica che aveva intaccato anche il cervello.
E allora, qual è la risposta definitiva alla domanda su quale malattia uccise San Francesco? Non c'è una singola risposta, ma un concorso di fattori. Il tracoma, senza dubbio, giocò un ruolo fondamentale, debilitando il suo corpo e causandogli sofferenze indicibili. Ma anche le stigmate, i problemi gastrointestinali e, forse, la malaria, contribuirono a minare la sua salute.
Francesco non morì improvvisamente, ma dopo anni di sofferenze, sopportate con una fede incrollabile e una profonda accettazione della volontà divina. La sua morte fu il culmine di una vita spesa al servizio degli altri, un esempio di umiltà, povertà e amore che continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo.
Ricordiamo San Francesco non solo per la sua spiritualità, ma anche per la sua umanità. Un uomo fragile, sofferente, ma capace di trasformare il dolore in amore e la sofferenza in compassione. La sua storia ci insegna che la vera grandezza non sta nell'assenza di difficoltà, ma nella capacità di affrontarle con coraggio e fede.


_-_WGA09308.jpg)





Potresti essere interessato a
- Preghiera Dei Fedeli Sulla Chiesa
- Cristo Vive In Mezzo A Noi Testo
- Preghiera Per Un Figlio In Viaggio
- Preghiera Del Perdono Dei Peccati
- Poesia Sulla Morte Di Un Padre
- Preghiera Di Sant'agostino La Morte Non è Niente
- I Morti Ci Vedono E Ci Ascoltano
- Atti A Favorire La Scoperta Di Nuovi Risultati
- Madonna Della Notte Messaggio Del Giovedi
- Preghiera Al Cuore Divino Di Gesù