Design For The Real World Victor Papanek

Viviamo in un mondo inondato di oggetti. Alcuni sono utili, belli, persino stimolanti. Ma troppi sono superflui, dannosi e progettati con un’unica attenzione al profitto, a discapito delle persone e del pianeta. In questo contesto, il pensiero di Victor Papanek, espresso nel suo rivoluzionario libro "Design for the Real World", pubblicato nel 1971, rimane più rilevante che mai. Papanek ci sfida a ripensare il ruolo del design, non come mera estetica o strumento di consumo, ma come forza per il bene sociale e ambientale.
Prima di immergerci nei dettagli del suo approccio, è essenziale capire perché questo discorso è importante. Quante volte ci siamo sentiti frustrati da un prodotto mal progettato, inutilmente complicato o che si rompe troppo presto? Quante risorse vengono sprecate per oggetti che finiscono rapidamente in discarica? Papanek affronta questi problemi a testa alta, proponendo un design responsabile che tenga conto delle implicazioni etiche, sociali ed ecologiche.
L'Empatia al Centro del Design
Il principio cardine del pensiero di Papanek è l'empatia. Il design, secondo lui, deve iniziare con una profonda comprensione delle esigenze e delle sfide che le persone affrontano nella vita reale. Non si tratta di creare qualcosa che appaia bene in una rivista o che venda rapidamente, ma di risolvere problemi concreti in modo efficace e sostenibile.
Consideriamo l'esempio dei paesi in via di sviluppo. Papanek criticava aspramente i designer occidentali che imponevano soluzioni preconfezionate, spesso inadatte alle condizioni locali. Invece, proponeva di collaborare con le comunità locali per identificare i loro bisogni specifici e sviluppare soluzioni appropriate, utilizzando materiali e tecnologie disponibili in loco. Questo approccio design-driven porta alla creazione di artefatti realmente utili e ad impatto positivo.
L'impatto nel Mondo Reale: Oltre la Politica
L'impatto del "Design for the Real World" non si limita alle questioni politiche o economiche. Si tratta di come il design influisce sulla vita quotidiana delle persone. Pensiamo a un anziano che fatica ad aprire un barattolo o a una persona con disabilità che trova difficoltà ad accedere a un edificio. Un design empatico prende in considerazione queste sfide e cerca di superarle.
Ecco alcuni esempi concreti di come il pensiero di Papanek può tradursi in azioni:
- Design inclusivo: Creare prodotti e ambienti accessibili a tutti, indipendentemente dall'età, dalle capacità o dal background culturale.
- Design sostenibile: Utilizzare materiali ecocompatibili, ridurre gli sprechi e progettare oggetti che durino nel tempo.
- Design sociale: Affrontare problemi come la povertà, la disuguaglianza e la mancanza di accesso all'istruzione attraverso soluzioni innovative.
Affrontare le Obiezioni: Un Dibattito Necessario
Naturalmente, il pensiero di Papanek non è privo di critiche. Alcuni sostengono che la sua enfasi sull'etica e la sostenibilità sia utopica o irrealistica, soprattutto in un'economia di mercato guidata dal profitto. Altri lo accusano di essere troppo prescrittivo e di limitare la creatività dei designer. Queste sono considerazioni legittime.
Tuttavia, è importante ricordare che Papanek non proponeva di eliminare completamente il profitto, ma di subordinarlo a valori più alti. Il suo obiettivo era quello di sensibilizzare i designer sulla loro responsabilità verso la società e l'ambiente e di incoraggiarli a cercare soluzioni innovative che conciliassero l'efficienza economica con la sostenibilità e l'equità sociale.
Un altro punto di vista contrario riguarda la percezione che un design "funzionale" sia necessariamente anti-estetico. Papanek non sosteneva questo. Credeva che la bellezza potesse e dovesse essere integrata in un design responsabile, ma non a scapito della sua utilità e del suo impatto sociale. Un oggetto ben progettato può essere sia bello che funzionale, eticamente prodotto e rispettoso dell'ambiente.
Voce Consistente: Umana e Professionale
Questo articolo cerca di presentare il pensiero di Papanek in modo chiaro e accessibile, evitando un linguaggio troppo tecnico o accademico. L'obiettivo è quello di coinvolgere il lettore e di spingerlo a riflettere sul ruolo del design nella sua vita e nella società. Pur mantenendo un tono professionale e informativo, si cerca di trasmettere l'urgenza e la passione che animavano Papanek.
Idee Complesse Rese Semplici
Per rendere più comprensibili le idee di Papanek, possiamo utilizzare analogie ed esempi concreti. Immaginiamo un semplice spremiagrumi. Un design irresponsabile si concentrerebbe solo sull'estetica e sul prezzo, senza considerare la durata del prodotto, la sua riparabilità o l'impatto ambientale dei materiali utilizzati. Uno spremiagrumi progettato secondo i principi di Papanek sarebbe realizzato con materiali riciclati, facile da smontare e riparare, progettato per durare nel tempo e, magari, alimentato manualmente per ridurre il consumo di energia. È più costoso? Forse all'inizio. Ma a lungo termine, è più economico per il consumatore, per l'ambiente e per la società.
Un altro esempio potrebbe essere una sedia. Una sedia progettata per l'obsolescenza programmata, destinata a rompersi dopo pochi anni, rappresenta un design irresponsabile. Una sedia progettata per essere riparata, riutilizzata o riciclata, realizzata con materiali sostenibili e pensando al comfort dell'utente, incarna i principi di Papanek.
Soluzioni, Non Solo Problemi
Papanek non si limitava a criticare il design esistente, ma proponeva anche soluzioni concrete. Tra queste:
- Collaborazione interdisciplinare: Designer che lavorano a stretto contatto con ingegneri, scienziati, sociologi e altri professionisti per affrontare problemi complessi.
- Educazione al design: Insegnare ai futuri designer l'importanza dell'etica, della sostenibilità e della responsabilità sociale.
- Coinvolgimento del pubblico: Invitare i consumatori a partecipare al processo di design, esprimendo le loro esigenze e preferenze.
- Sviluppo di tecnologie appropriate: Utilizzare tecnologie semplici, accessibili e adatte alle condizioni locali.
Papanek suggeriva anche di utilizzare il design thinking per risolvere problemi sociali complessi, come la povertà, la fame e la mancanza di accesso all'acqua potabile. Questo approccio prevede la definizione del problema, la generazione di idee, la prototipazione e il testing, il tutto in stretta collaborazione con le comunità interessate.
Un Invito all'Azione
Il pensiero di Victor Papanek ci invita a ripensare il nostro rapporto con il design e con il mondo che ci circonda. Ci spinge a interrogarci sulle conseguenze delle nostre scelte di consumo e a cercare alternative più sostenibili e responsabili. Siamo chiamati a diventare consumatori più consapevoli e a sostenere le aziende e i designer che si impegnano a creare un futuro migliore.
Qual è il tuo ruolo in questo cambiamento? Come puoi contribuire a promuovere un design più etico, sostenibile e orientato al bene comune? Rifletti su queste domande e cerca di trovare il tuo modo per fare la differenza.






